I
privilegi dei governanti, parlamentari ed ex parlamentari(tabella)Stipendi d'oro rubati
dai parlamentari alle masse popolari
AI SENATORI 27,5
MILIONI NETTI AL MESE. AI DEPUTATI 25 MILIONI
Violante incassa
oltre 32,5 milioni al mese, Mancino oltre 33.
Pensioni di 4,2 milioni netti mensili dopo soli 5 anni
Dopo gli ultimi
aumenti di stipendio (1 milione e 372 mila lire in più al mese ai deputati e 3
milioni e mezzo netti al mese ai senatori, vedi "Il Bolscevico'' n.2/2001);
ora un parlamentare cosiddetto "peone'' senza cioè rilevanti incarichi di
governo e/o istituzionali si porta a casa ogni fine mese fra indennità di
carica, contributi e rimborsi vari circa 27,5 milioni netti al mese se siede fra
gli scranni di Palazzo Madama e oltre 25 milioni netti al mese se eletto a
Montecitorio.
Si pensi che solo per coprire l'aumento delle uscite dovuto agli ultimi aumenti
scattati tra ottobre e dicembre scorsi la Camera nel bilancio di previsione per
l'anno 2001 estorcerà ai contribuenti italiani altri 10 miliardi e 372 milioni
aggiuntivi.
Il nuovo regalo autoconfezionato dai deputati segue l'aumento di 940 mila lire
nette deciso ad aprile 2000 sempre dallo stesso Ufficio di presidenza di
Violante e che aveva portato la stessa voce stipendiale dedicata alle spese per
il collegio elettorale da 6 milioni e 860 mila lire a ben 7 milioni e 800 mila
lire con tanto di recupero di 14 mesi di arretrati che portò nelle tasche dei
deputati altri 13 milioni e 980 mila lire nette.
Alla luce di tutta questa manna, il malloppo mensile di un deputato oggi risulta
così composto: a tutti spetta un'indennità mensile lorda di 19 milioni, 315
mila e 728 lire che al netto fanno 8 milioni, 949 mila e 386 lire per i
deputati. Per i senatori invece, che a ottobre si sono aumentati una serie di
varie voci stipendiali per un ammontare complessivo di circa 3 milioni e mezzo
netti al mese, l'indennità base, grazie a un aumento di 310 mila lire nette al
mese, adesso ammonta a 19 milioni 984 mila e 810 lire lorde e un netto di 9
milioni, 259 mila 386 lire.
A ciò si aggiunge, per i deputati, una diaria mensile netta perché è tutta
esentasse di 5 milioni, 501 mila e 100 lire che sono il risultato del cumulo di
251 mila lire di fisso mensile più una diaria giornaliera forfettaria di 350
mila lire moltiplicata per 15 giorni di lavoro che corrisponde al numero di
sedute che normalmente effettua il parlamento in un mese.
Per i senatori invece, dopo l'aumento di 150 mila lire nette al giorno deciso
sempre a ottobre, la diaria è passata da 350 a 500 mila lire nette al giorno e
ammonta a 7 milioni e mezzo netti al mese.
Poi c'é da sommare il "rimborso spese accessorie di viaggio'' che è pari
a 1 milione e 650 mila lire al mese per i parlamentari che abitano a meno di 100
chilometri di distanza dal più vicino aeroporto o stazione ferroviaria e 1
milione e 983 mila e 333 lire a chi abita a più di cento chilometri. Dunque
tutti i parlamentari, oltre a viaggiare gratis e in prima classe su tutti i
treni, aerei e autostrade italiane, ricevono questa somma, anche chi abita a 20
metri dalla stazione.
Per i senatori, invece che sempre a ottobre si sono aumentati anche questa voce
stipendiale di 1 milione netto al mese, il rimborso spese di viaggio vale 2
milioni e 650 mila lire per i fuori sede e 825 mila lire per i senatori eletti a
Roma.
A tutto ciò va sommato il cosiddetto contributo per il portaborse che prima si
chiamava "spese di segreteria e rappresentanza'' e oggi più pudicamente
denominata "spese per mantenere il rapporto tra eletto ed elettori'' e che
dopo questo aumento vale la bellezza di 7 milioni, 804 mila e 232 lire nette
mensili che il parlamentare riscuote attraverso il proprio gruppo di
appartenenza.
Totale: 25 milioni, 272 mila e 486 lire nette al mese per i deputati e 27
milioni, 450 mila e 486 lire nette al mese per i senatori. Si noti bene comunque
che tali cifre sono il minimo che un parlamentare mediamente intasca tutti i
mesi. Infatti i parlamentari oltre ad avere stipendi da favola godono di una
serie infinita di privilegi che in molti casi portano a raddoppiare o a
triplicare la busta paga.
Ogni parlamentare oltre all'indennità di funzione ha diritto anche a una
cospicua indennità di carica se nominato ministro, sottosegretario o membro di
una o più giunte o commissioni.
Ai presidenti di Camera e Senato spettano oltre 12 milioni di indennità di
carica. Ai loro vice oltre 9,2 milioni. Ai questori oltre 8 milioni. Ai ministri
oltre 7,5 milioni. Ai sottosegretari quasi 7 milioni. Ai membri dell'Ufficio di
presidenza, giunte e commissioni alla Camera da un minimo di 648 e 840 lire a un
massimo di 12,5 milioni. A un segretario di presidenza o presidente di
commissione al Senato vanno quasi 6 milioni, a un suo vice quasi 1,5 milioni e
così via fino alle 744.779 mila lire del segretari di commissione a Palazzo
Madama.
Tutti i deputati godono di una pensione minima di ben 4.828.932 lire lordi, pari
a circa 4.200.000 netti, dopo appena 5 anni di mandato e a 60 anni di età; le
nuove norme già approvate l'anno scorso e che dovrebbero portare l'età
pensionabile minima a 65 anni entreranno in vigore solo a partire dalla prossima
legislatura e saranno applicate solo ai nuovi eletti. Chi sarà riconfermato
continuerà con la vecchia normativa. Tutti potranno tuttavia continuare a
usufruire del versamento volontario dei contributi pensionistici e della
possibilità di abbassare di un anno l'età pensionabile per ogni anno di
mandato oltre i primi 5 fino alla soglia minima di 50 anni che si raggiunge con
appena 15 anni di mandato.
Tra gli altri privilegi e benefici goduti dei parlamentari ci sono: il diritto
di cumulo fra indennità parlamentare e altri stipendi e/o pensioni ivi compreso
lo stipendio da europarlamentare; 4 milioni all'anno di rimborso spese
telefoniche più altri 4 milioni per i viaggi di studio all'estero, più il
rimborso taxi e tutta una serie di tessere e abbonamenti gratuiti, agevolazioni
bancarie e sanitarie di cui è quasi impossibile calcolare l'ammontare preciso
ma che elenchiamo in tabella.
Da sottolineare infine che molti di questi privilegi il parlamentare li conserva
vita natural durante, anche se dopo il primo mandato non dovesse essere più
rieletto.
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