Al grido di "vergogna", "fascista", "sciopero", "servi", "il contratto non si tocca"
Precari e studenti contestano Bonanni
Esposto uno striscione con lo slogan: "contro il patto sociale, sciopero generale"

Il 13 dicembre, in occasione della presentazione del suo ultimo libro, il capo dei crumiri della Cisl Raffele Bonanni è stato duramente contestato da un grupppo di lavoratori precari e di studenti.
Al grido di "vergogna", "fascista", "sciopero", "il contratto non si tocca", i contestatori hanno fatto irruzione nell'auditorium di via Rieti a Roma interrompendo l'inizio della presentazione, affidata all'ex leader della Cisl ed ex presidente del Senato Franco Marini. Presenti anche Susanna Camusso, neosegretario generale della Cgil e Luigi Angeletti, stessa carica alla Uil.
Lavoratori e studenti si sono spinti fin sotto il palco degli oratori e tra le poltrone, dove di lì a poco era previsto anche l'arrivo del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi ed Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, hanno innalzato uno striscione con la parola d'ordine "contro il patto sociale, sciopero generale".
LŽinterruzione è durata solo alcuni minuti, ma ha costretto Sacconi e la Marcegaglia a entrare nella sala da una porta secondaria.
Rabbiosa la reazione di Bonanni che ha definito "fascisti" i contestatori; sprezzante il commento di Sacconi secondo cui "i contestatori sono semplicemente violenti, non meritano altra considerazione che il disprezzo"; mentre il Pd invece di difendere le ragioni di lavoratori e studenti si è schierato ancora una volta al fianco dei padroni, del governo e dei sindacati collaborazionisti e ha espresso piena solidarietà a Bonanni: "È stato un atto intimidatorio: questi atteggiamenti gravi e inaccettabili vanno respinti senza se e senza ma".

15 dicembre 2010