I temi dei 4 referendum

I quattro referendum che si svolgeranno il 12 e 13 giugno prossimo riguardano tutti la legge 19 febbraio 2004, n. 40, su "Norme in materia di procreazione medicalmente assistita" chiedendone l'abrogazione di singoli articoli o parti di essi. Ecco, in sintesi, i temi oggetto dei singoli referendum.

Ricerca scientifica
Promosso da un Comitato referendario (parlamentari DS con appoggio di esponenti del Nuovo PSI, Margherita, SDI e PRI) il primo referendum propone l'abrogazione di parti della legge che limitano la ricerca scientifica, clinica e sperimentale sull'embrione per consentire nuove cure per malattie gravi e oggi incurabili come per esempio Alzheimer, Parkinson, sclerosi, diabete, tumori. Questo referendum inoltre elimina la disparità fra coppie sterili e coppie fertili portatrici di malattie geneticamente trasmettibili. A queste ultime, infatti, la legge attualmente vieta il ricorso alle tecniche di fecondazione assistita che potrebbero permettere loro, attraverso la terapia genetica preimpianto, di avere figli sani.
Resta in piedi il divieto di clonazione umana anche a scopi terapeutici.

Creazione e impianto degli embrioni
Anche questo secondo referendum è stato promosso da un Comitato referendario trasversale e propone la cancellazione di una serie di restrizioni poste dalla legge tra cui l'obbligo di creare in vitro un massimo di tre embrioni e di trasferirli con un unico e contemporaneo impianto nell'utero materno. In caso di fallimento dell'impianto, ciò costringe attualmente le donne a sottoporsi a un secondo doloroso prelievo di ovociti e, ogni volta, a pesanti bombardamenti ormonali con grave danno per la sua salute. Il referendum inoltre vuole rimuovere l'obbligo all'impianto degli embrioni creati anche se portatori di gravi malformazioni e di malattie ereditarie. Si chiede infine l'abrogazione di quelle norme che vietano la crioconservazione degli embrioni e ammettono il ricorso alle tecniche di fecondazione assistita soltanto come ultima soluzione e quando si sia accertato non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per superare le cause di sterilità o di infertilità.

Parificazione tra embrioni e già nati
Il terzo quesito è stato promosso dalle donne Cgil e da un gruppo di parlamentari diessine. è identico al primo referendum, ma in più propone l'abrogazione totale dell'art.1 della legge 40. Un articolo che per la prima volta al mondo riconosce e sancisce giuridicamente il dogma cattolico secondo cui l'embrione è una persona ed equipara i suoi diritti a quelli delle persone già nate, per esempio la madre, di fatto ponendoli in contraddizione. Questo articolo rappresenta una seria ipoteca anche sul futuro della legge 194 sull'aborto. L'ordinamento italiano prevede infatti l'istituto dell'"abro-gazione indiretta" secondo il quale se due leggi riguardanti la stessa materia risultano in conflitto quella più recente abroga, in parte o in tutto, quella precedente.

Fecondazione eterologa
Promosso da un Comitato referendario trasversale, il quarto referendum vuole eliminare il divieto di utilizzare gameti (ovuli o spermatozoi) provenienti da donatrici o donatori esterni alla coppia. Un divieto che contrasta col principio di uguaglianza dal momento che solo le coppie sterili benestanti potranno permettersi di effettuare la fecondazione eterologa all'estero dov'è consentita. Rimarrebbe invece il divieto di ricorrere alla fecondazione assistita alle coppie sterili non conviventi stabilmente, ai single, alle vedove, alle donne non più in età potenzialmente fertile e alle coppie gay.

20 aprile 2005