Lo denunciano le organizzazioni non governative
NELLA UE 17 MILIONI DI BAMBINI POVERI
Italia al secondo posto

Nella superpotenza europea che ha appena lanciato in pompa magna la moneta unica per, come ha affermato il presidente della Commissione Romano Prodi, "costruire un'economia bipolare nel mondo'', ovvero sfidare il rivale imperialismo americano, ci sono almeno 17 milioni di bambini poveri. La realtà di una Unione europea paradiso per i pescecani capitalisti e inferno per le masse popolari è confermata da una indagine di Euronet, una rete di organizzazioni non governative che si occupano di infanzia.
In una conferenza a Bruxelles il 23 gennaio Euronet ha denunciato che un minorenne europeo su cinque vive in una famiglia con un reddito inferiore al 60% della media nazionale, la condizione che è definita di "povertà relativa''. Significa che 17 milioni di bambini non hanno una casa sicura, non potranno avere una educazione scolastica superiore, cibo e abbigliamento sufficienti, cure mediche adeguate.
La classifica della miseria è guidata dalla Gran Bretagna di Blair con il 30,1% dei bambini poveri, seguita a ruota dall'Italia col 28,8%; siamo a quasi uno su tre. Seguono Irlanda col 25,1%, Austria col 22,3%, Spagna col 20,1% e Germania col 16,2%. Lo studio, precisa Euronet, si basa su dati degli anni '90 ma le indagini ancora parziali per gli aggiornamenti sugli ultimi anni indicano che il numero dei bambini poveri è in aumento.
Per questi bambini è un miraggio l'uso del computer ma anche una semplice vacanza. Secondo uno studio dell'Unicef, il fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, ben il 62% dei bambini portoghesi vive in famiglie che non si possono permettere neanche una breve girata fuori casa; sono il 47% in Gran Bretagna e Grecia e il 36% in Italia.
La cosiddetta "esclusione sociale'' dei bambini è dovuta alle povere condizioni di vita delle famiglie che non possono certo tagliare spese "superflue'' e fare ulteriori sacrifici per cambiare il livello di vita dei figli. Le pesanti privazioni sopportate dai bambini portano l'aumento della mortalità infantile, con una più alta percentuale di malattie e di incidenti.

6 febbraio 2002