Piattaforma rivendicativa per l'università

  • Università pubblica, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti.
  • Istituire nuovi organi di governo degli atenei in cui le studentesse e gli studenti siano la maggioranza e che dispongano di poteri vincolanti. Ne devono far parte anche i rappresentanti del personale docente e non docente, come minoranza. Tutti i membri devono essere eletti nelle rispettive Assemblee generali che potranno revocarli in qualsiasi momento. Le Assemblee generali devono ispirarsi ai principi della democrazia diretta.
  • Abolire gli attuali "organi collegiali" di facoltà e di ateneo; in questa prospettiva abolizione del "Cnsu".
  • Abrogare tutta la legislazione sull'autonomia universitaria (finanziaria, organizzativa, didattica).
  • Respingere l'introduzione delle scuole di specializzazione per l'insegnamento, per architettura e per le discipline giuridiche.
  • Abolire i finanziamenti statali e altre agevolazioni alle università private sotto qualsiasi forma.
  • Vietare finanziamenti privati alle università pubbliche.
  • Abolire il numero chiuso e ogni altra limitazione per gli accessi e il proseguimento degli studi.
  • Abrogare la "riforma Zecchino" che ridisegna la laurea secondo il criterio meritocratico e antipopolare del "3+2".
  • Abolire la differenziazione delle lauree in più livelli e la frammentazione dei percorsi all'interno dello stesso indirizzo e livello di laurea.
  • Abolire i "crediti formativi" che aggravano i criteri meritocratici.
  • Mantenere il valore legale del titolo di studio.
  • Dopo la laurea deve essere garantito un lavoro stabile.
  • Massicci investimenti pubblici per potenziare, migliorare e ammodernare gli atenei statali.
  • Abolire le tasse universitarie e i contributi per laboratorio.
  • Gratuità di vitto e alloggio per tutti i fuori sede; l'università deve provvedere ad allestire studentati in numero sufficiente e adeguato alle effettive necessità.
  • Potenziare le mense universitarie, gratuite per gli studenti, con cibo di buona qualità.
  • Gratuità per gli studenti del materiale didattico, informatico e di laboratorio e dei mezzi di trasporto pubblici.
  • Ingresso gratuito ai musei per gli studenti. Sconti del 50% nell'ingresso ai cinema, stadi, piscine e alle manifestazioni musicali, teatrali e culturali.
  • Diritto per gli studenti di organizzarsi politicamente attraverso riunioni che possono essere indette in tutto l'arco della giornata; le facoltà devono garantire lo svolgimento delle Assemblee generali almeno una volta al mese senza vincoli o restrizioni.
  • Libertà da parte degli studenti di manifestare in difesa dei propri diritti e di indire conferenze o dibattiti pubblici su qualsiasi tema a loro scelta.
  • Aumentare gli spazi e le aule a disposizione degli studenti per organizzarsi, fare politica, svolgere assemblee e altre attività.
  • Installare computer nelle università e utilizzo diretto e con accesso rapido per gli studenti; il numero di computer deve essere proporzionato al numero degli studenti iscritti alla facoltà e prevedere il collegamento a Internet.
  • Aumentare gli appelli degli esami universitari in base alle esigenze degli studenti; definizione e programmazione annuale del calendario degli appelli; possibilità di ripetere l'esame nella stessa sessione; semestralizzazione degli esami e possibilità per gli studenti di sostenere l'esame fin da febbraio senza essere obbligati ad aspettare maggio.
  • Abolire la prassi baronale del controllo preventivo del libretto universitario.
  • Varare Commissioni didattiche o di lavoro, a maggioranza studentesca con la partecipazione del personale docente e Ata, che abbiano poteri vincolanti per le università o le singole facoltà.
  • Varare Commissioni di controllo sugli esami composte interamente da studenti per le cattedre "calde", e cioè quelle in cui i docenti-baroni esercitano in modo selettivo, discriminatorio e vessatorio il loro potere nei confronti degli studenti.
  • Abrogare l'art. 16 della legge 390/91 sul diritto allo studio che instaura i "prestiti d'onore".
  • Docenti e assistenti devono rispettare gli orari di ricevimento.
  • Divieto per i docenti di esercitare attività professionali continuative private esterne all'università.
  • Verifica negli Atenei sull'impiego di tutti i rapporti di lavoro "autonomo", "atipico", a tempo determinato, a part-time per procedere alla loro trasformazione in assunzioni stabili a salario intero e di conseguenza aumentare gli organici anche a copertura del turn-over.
  • Forti aumenti degli stipendi per i ricercatori e il personale Ata.

    Dal Programma d'azione del PMLI - approvato dal Comitato centrale il 17 febbraio 2001