Urban al centro della trasmissione di "Altaitalia Tv" dedicata alla valutazione dei risultati delle elezioni regionali
Sul "Ring" il PMLI le suona agli imbroglioni della "sinistra" borghese
Lottiamo e chiamiamo le masse popolari alla lotta per abbattere il governo Berlusconi e il regime neofascista. Risposta alla Sel: circa la presa del Palazzo d'inverno la storia farà il suo corso

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Col titolo "Processo alla sinistra, moriremo berlusconiani?" il compagno Gabriele Urban ha partecipato alla trasmissione "Ring" di martedì 13 aprile sugli schermi di Altaitalia Tv.
Sul ring, quale sfidante del compagno Urban, Luigi Martinoli del Pd di Novara; sulla tribuna degli ospiti: Nicola Fonzo di Sinistra ecologia libertà (Sel) di Vendola, Lorenzo Rebecchi dell'Italia dei valori (Idv) di Novara e Luca Zacchero del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo.
La puntata inizia con un interessante servizio sulla drammatica situazione della storica fabbrica "Bialetti" di Omegna (Novara) che, entro breve, chiuderà lasciando sulla strada 120 lavoratrici e lavoratori. Tornati in studio per i commenti il conduttore Francesco De Luca chiede agli invitati alcune considerazioni sul risultato della "sinistra" alle recenti elezioni regionali in rapporto alla spaventosa crisi sociale ed economica del Piemonte. Martinoli del Pd lapidario sottolinea che la politica così com'è è morta e le recenti elezioni lo dimostrano. Se lo dice lui.
Il conduttore passa la parola al compagno Urban che subito mostra con orgoglio alle telecamere il settimanale del PMLI che a tutta pagina rilancia: "Trionfa l'astensionismo" volendo sottolineare che è stata la disaffezione per la politica istituzionale da parte popolare a dominare le elezioni regionali con l'enorme calo di voti assoluti dei due schieramenti, letteralmente crollati sotto i colpi dell'astensionismo considerato che il Pdl perde oltre due milioni e mezzo di voti e il Pd un milione e centomila.
Urban considera l'astensionismo come una scelta consapevole delle masse popolari davanti al fatto che nessuno dei due schieramenti ha la volontà politica di fermare la chiusura delle fabbriche ed il conseguente aumento della disoccupazione; come si è potuto vedere nel servizio d'apertura. Il compagno aggiunge che oggi solo il PMLI è contro il modo di produzione capitalistico e contro le leggi di mercato che lo governano.
Martinoli chiosa che le risposte di Urban sono ideologiche e ascoltate da nessuno; al contrario, secondo lui, quello che conta sono i valori che qualunque persona ha da portare nel dibattito politico. Urban afferma che di ideologico c'è la linea del Pd che insegue i pericolosi piani piduisti di Berlusconi assecondandolo nei progetti di riforma federalista dello Stato e presidenzialista di governo.
La parola passa al rappresentante di Sinistra ecologia libertà, Fonzo, che, in una melassa senza capo né coda, critica la scelta di aver formato la troppo eterogenea coalizione di "centro-sinistra piemontese", che parte da Sel e arriva fino all'Udc proponendo, dopo il fallimento di tale progetto però, di azzerare tutto e di ripartire dai fondamentali indicando come alternativa valida i passati governi Prodi!
L'esponente dell'Idv novarese Rebecchi tira fuori i cavalli di battaglia del suo leader nazionale parlando di legalità borghese, dell'essere stati sempre contro ogni forma di indulto e di "tornare tra la gente comune". Il rappresentante del movimento di Beppe Grillo assicura che loro sarebbero stati gli unici e veri vincitori di queste elezioni perché "coerenti" e le elettrici e gli elettori l'avrebbero compreso premiandoli col voto.
Urban riprende il discorso dell'abisso che separa le masse popolari dalla "sinistra" perché giustamente esse hanno compreso che a parole, i politicanti del PD e soci, in piazza promettono cose che poi, nella pratica dei fatti, diventano il loro opposto nelle sedi istituzionali. Il caso emblematico dei caccia bombardieri F-35 che saranno assemblati a Cameri (Novara) quando, durante l'ultimo governo Prodi, Rifondazione scendeva in piazza per manifestare contro la guerra mentre il proprio gruppo dirigente a Roma votava il rifinanziamento alle missioni di guerra come in Afghanistan. Su questo punto il rappresentante del "Cinque Stelle" concorda con Urban affermando che il Pd ha dei "poteri forti cui deve rendere conto e nessuno, all'interno o all'esterno del partito, può intralciare tali progetti affaristici".
L'esponente dipietrista rivendica di essere l'unico partito in Italia che fa vera opposizione e critica Urban asserendo che il PMLI parla solo di masse popolari e non vede che oggi anche i piccoli imprenditori sono con l'acqua alla gola. Il nostro compagno dice che vediamo eccome che molti di loro subiscono questa fase di crisi economica capitalistica nel tempo in cui si avvantaggiano i medi e grandi capitalisti.
Il conduttore De Luca chiede a Urban se la falce e il martello, mostrando alle telecamere il simbolo del PMLI che il compagno porta sulla camicia rossa, è un simbolo ideologico. Urban risponde che falce e martello rappresentano storicamente l'unità degli operai e dei contadini e che, per chi si dichiara fieramente comunista, è del tutto normale farne sfoggio perché da oltre 150 anni rappresenta il simbolo del socialismo, della libertà e giustizia sociale. Il copresentatore Andrea Avveduto chiede per quale ragione i militanti del PMLI non si candidano alle elezioni invece che invitare all'astensione. Urban evidenzia che in questa fase storica è importante delegittimare le istituzioni rappresentative borghesi e battersi per la scesa in campo delle masse popolari per abbattere il governo Berlusconi e praticare la democrazia diretta attraverso le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo.
Il conduttore De Luca rimarca che appare forzata la qualifica "neofascista" riferita al governo Berlusconi. Prontamente Urban cita un esempio per tutti ricordando cosa sta producendo, nel concreto, la controriforma Gelmini nella scuola dove oltre venticinquemila professori verranno licenziati; a farne le spese saranno gli studenti svantaggiati che non avranno docenti di sostegno per seguirli nel proprio percorso di studi.
Di fronte alle argomentazioni del PMLI anche l'esponente del Pd Martinoli è quasi costretto ad affermare che i termini regime e neofascista possono essere riconducibili al governo Berlusconi, salvo poi subito sottolineare che comunque: "Non possono più essere costituite fabbriche di Stato" e che: "Il mercato deve indirizzare le scelte economiche e politiche". Qui Urban interviene immediatamente per affermare che quella sì che è una posizione ideologica perché il mercato e il capitalismo sono un prodotto storicamente determinato, quindi transitorio, ma il Pd questo non vuole ammetterlo e considera le leggi di mercato sacre ed inviolabili al pari di qualunque dogma religioso. Urban conclude che il PMLI lotta contro l'economia capitalistica e per un'economia socialista.
Nicola Fonzo di Sel non trova di meglio da proporre che "Un tavolo dove parlare di cose concrete in previsione delle elezioni amministrative di Novara del prossimo anno" elemosinando al Pd e all'Italia dei valori un: "Nuovo asilo in città e incentivi alle coppie che vogliono comperare casa". Costui, inoltre, non ha mancato di pronunciare una pseudo battuta all'indirizzo del PMLI che si appresterebbe alla conquista del Palazzo d'inverno come i bolscevichi nel '17. Urban gli ha risposto che la storia farà il suo corso e certo noi, prima o poi, arriveremo alla presa del Palazzo d'inverno, cioè alla conquista dell'Italia unita, rossa e socialista. Mentre con Sel e i suoi dirigenti il proletariato e le masse rimarranno eternamente subalterne al capitalismo e all'imperialismo.
Nell'ultima parte della trasmissione viene fatto notare al rappresentante del Movimento Cinque Stelle che il suo leader, Beppe Grillo, è un milionario che vive nell'agio che parla di una società a consumi prossimi allo zero salvo poi andare in giro per il Mediterraneo con la propria lussuosa barca, mangiare aragoste e bere champagne pernottando in hotel a "Cinque Stelle". Luca Zacchero sostiene che Grillo non ha mai nascosto di essere un borghese e che nella sede di Novara del movimento si possono tranquillamente trovare persone di sinistra, di centro e di destra che si sono incontrate sulla base di alcuni principi comuni; confermando così la natura interclassista e legalitaria borghese del movimento di Grillo.
In battuta finale il compagno Urban, parafrasando il titolo della puntata: "Processo alla sinistra" dichiara che, in tale ipotetico processo, le masse popolari sono il giudice, il PMLI è il pubblico ministero e gli accusati sono i partiti della "sinistra" istituzionale che per anni hanno governato comuni, province e regioni senza mai neanche lontanamente realizzare un sistema scolastico pubblico valido, una sanità efficiente e di qualità o dato un lavoro dignitoso alle masse disoccupate e precarie. In punto d'arrivo Urban invita le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate ed i pensionati, le studentesse e gli studenti a scendere in piazza a fianco del PMLI il 25 Aprile e il Primo Maggio prossimi per difendere i valori della Resistenza e del lavoro contro gli attacchi del governo del neoduce Berlusconi.

21 aprile 2010