Vendola passa il 1° Maggio in un prestigioso salotto borghese
A cena nella masseria del banchiere Vitale con altri cento alti papaveri

"Passata la festa gabbato lo santo". Passate le elezioni anche Vendola torna a vestire abiti più consoni alla sua natura di liberale borghese di "sinistra". Così dalla "fabbrica di Nichi", che era diventata il simbolo della campagna elettorale del governatore pugliese, dopo neppure un mese è approdato alla lussuosa masseria ristrutturata del banchiere milanese Roberto Vitale a Cisternino (Brindisi). E l'approdo è avvenuto addirittura il 1° Maggio. Snobbati operai, cassintegrati, giovani precari, Vendola ha infatti preferito passare la giornata internazionale dei lavoratori in un prestigioso salotto borghese a cena con altri cento alti papaveri. Fra gli altri c'era l'ex senatore diessino e membro di numerosi consigli di amministrazione Franco Debenedetti (fratello dell'editore di "La Repubblica" grande sponsor del governatore pugliese). C'era Fabiano Fabiani (IRI, Società autostrade, Cinecittà, Acea). C'era Orlando Barucci, figlio dell'ex ministro Piero e socio di Vitale nella sua banca d'affari. C'era l'avvocato Mario D'Urso, sottosegretario nel governo Dini, amico degli Agnelli. E poi anche sindaci e illustri pugliesi.
Vitale, già presidente di Lazard Italia, amministratore delegato di Euromobiliare, consigliere del Fondo Ambiente Italiano, presidente di Rcs Media Group, e anche azionista della casa editrice Chiarelettere, che pubblica i libri di Marco Travaglio e, a sua volta, controlla una quota del "Fatto", ha voluto così organizzare una sorta di entrata nell'alta società per Nichi Vendola in vista di una eventuale futura ascesa del governatore pugliese a gloria nazionale. E il trotzkista liberale e cattolico Vendola non disdegna affatto siffatta compagnia.

12 maggio 2010