Al vertice dell'Asean
La Cina capitalista lega a sé i paesi del Sud-Est asiatico con un'area di libero scambio
Il vertice dell'Associazione dei paesi del Sud-Est asiatico (Asean), fondata nel 1967 da Indonesia, Singapore, Malaysia, Filippine e Thailandia in funzione anticomunista, a cui si sono aggiunti strada facendo anche Brunei, Vietnam, Laos, Myanmar e Cambogia, che si è svolto dal 25 al 30 novembre a Vientiane, capitale del Laos, ha raggiunto l'obiettivo della firma di un accordo per creare una zona di libero scambio con la Cina a partire dal 2010.
Un altro successo della Cina capitalista rappresentata per l'occasione dal primo ministro Wen Jiabao. L'accordo, che punta a rimuovere completamente le tariffe doganali, fa parte di un più ampio piano d'azione per cooperare anche nella logistica dei trasporti, nella politica di sicurezza, nell'informazione tecnologica e nel turismo. L'intesa Cina-Asean è corredata da contrappesi che segnalano come Pechino abbia risolutamente preso l'iniziativa nell'area. Wen Jiabao ha annunciato infatti l'istituzione di un fondo speciale di cooperazione di 15 milioni di dollari a sostegno della partecipazione delle agenzie cinesi alla cooperazione regionale, ribadendo al tempo stesso che Cina e Asean dovrebbero accelerare i negoziati anche sul commercio di servizi e investimenti. Si farà inoltre ricorso a una corte arbitrale in caso di dispute commerciali.
Nei primi nove mesi del 2004 il commercio della Cina con i paesi dell'Asean è cresciuto di circa il 35%. Dopo questo accordo la percentuale è destinata sicuramente ad aumentare. Un altro colpo agli Usa e all'Unione europea che non hanno mai fatto mistero di voler intensificare i rapporti con i paesi dell'Asean, un'area troppo importante, commercialmente, economicamente e strategicamente nell'intero scenario mondiale.

9 dicembre 2004