Dopo l'uscita di D'Alema
per riscrivere la storia dei partiti borghesi italiani
VIOLANTE CHIEDE UNA
"CONCILIAZIONE NAZIONALE"
Non si era ancora spenta l'eco
delle polemiche provocate dalla sortita di D'Alema per la riabilitazione della DC e del
PSI (e la conseguente assoluzione del PCI dall'accusa di essere stato al soldo di Mosca),
che il presidente della Camera, Violante, è intervenuto a ruota per chiedere una
"rilettura" della storia degli ultimi 50 anni, per chiuderla una volta per tutte
e avviare un grande processo di "riconciliazione nazionale".
Con una lunga intervista pubblicata sul quotidiano filogovernativo la Repubblica del 20
novembre, infatti, Violante si è inserito nella discussione politica innescata a partire
dal dossier Mitrokhin, e proseguita con le pressioni e gli appelli per il
"perdono" al ladrone Craxi e la chiusura di tangentopoli, le
"confessioni" di Bobbio sul suo passato fascista, e con l'uscita di D'Alema in
favore della riscrittura della storia dei partiti borghesi italiani, chiedendo dall'alto
della sua autorevole posizione istituzionale, prima di parlare di ipotesi di amnistia
giudiziaria per i reati di tangentopoli, di aprire "una prospettiva di
conciliazione" attraverso un "dialogo" tra le forze politiche in
Parlamento, "per coinvolgere poi la società civile".
"Senza questa prospettiva - sottolinea Violante - non c'è nessuna possibilità di
sciogliere i nodi politici né di risolvere le questioni giudiziarie. `Soluzioni
giudiziarie' in questa materia, scisse da una conciliazione politica, ammesso che ci
possano essere, non ci farebbero uscire comunque dall'impasse in cui viviamo", e cita
a questo proposito i casi del Sudafrica, dell'Algeria e della Colombia, dove "i due
aspetti, quello giudiziario e quello politico, sono sempre stati strettamente
connessi".
La "conciliazione" a cui pensa Violante va però oltre le vicende dei partiti
borghesi degli ultimi decenni, come propone D'Alema. Il presidente della Camera,
ribattendo su quello che è ormai un suo chiodo fisso fin dal suo discorso d'investitura,
quando parlò di "riconciliazione nazionale" tra tutti gli italiani, superando
la divisione storica tra antifascisti e fascisti, chiede che sia riletta in questa chiave
tutta la storia d'Italia dal dopoguerra ad oggi: "Non credo che l'orizzonte della
conciliazione debba essere limitato agli ultimi 20 anni - dice infatti l'esponente DS - ma
è tutta la storia degli ultimi 50 anni che va riletta".
Per questa "rilettura" Violante propone "qualcosa di più" di una
commissione d'inchiesta come chiedono Cossiga e i neofascisti: propone un dibattito tra
tutte le forze politiche "per giudicare le vicende degli ultimi 50 anni di storia e
chiuderle una volta per tutte, in un contesto unico e in una sede autorevole. Anche
perché - avverte - in caso contrario avremo sempre un bidello qualsiasi che si
presenterà con un `nuovo' foglio di carta, e i casi Mitrokhin non finiranno mai
più".
Ben sapendo cioè che quella dei dossier è una delle armi più usate nella guerra per
bande che oppone le varie fazioni borghesi del regime neofascista per l'egemonia della
seconda repubblica, Violante propone di disinnescarla attraverso una pubblica rilettura
del passato, ovviamente pilotata con sapienza dall'establishment, in modo da consegnarlo
per sempre alla storia e impedire che venga continuamente rivangato per scopi di lotta
politica: "Io chiedo - dice a questo proposito il presidente di Montecitorio - che
ognuno apra i propri cassetti, svuoti i propri armadi, racconti la propria versione dei
fatti. Qualunque essa sia. Qualcuno dice che gli italiani non vogliono più pagare la
`tassa sull'anticomunismo', e che il finanziamento illecito dei partiti è servito per
fronteggiare il PCI. Può darsi che sia vero. Ma lo si dica in sede autorevole e lo si
spieghi. Si parli delle questioni relative ai rubli e di quelle relative ai dollari, con
tutte le necessarie differenze (sic!). Si parli delle coperture di pubblici funzionari ad
alcuni autori di stragi. Si parli delle tangenti, dei finanziamenti illeciti. E di tutto
il resto. Da parte di tutti".
Come si vede, nella sostanza la proposta del rinnegato Violante, al pari della sortita del
suo compare D'Alema sulla riabilitazione della DC e del PSI, non è molto diversa dalla
proposta del capo dei gladiatori Cossiga, che chiede una commissione parlamentare
d'inchiesta sul caso Mitrokhin per chiudere attraverso un pubblico "processo" la
storia d'Italia degli ultimi 50 anni, ivi compresi naturalmente Gladio, la P2, le stragi e
tutti i "segreti" sulle attività "patriottiche" della destra golpista
e dell'imperialismo occidentale per "contrastare il comunismo" nel nostro Paese.
Una proposta che tra l'altro, per quanto lo neghi a parole, va anche incontro alla
richiesta del Polo neofascista di aprire un dibattito parlamentare su tangentopoli, che
mira a spianare la strada ad un'amnistia generalizzata per i politici corrotti.
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