Mentre a Giugliano e a Napoli si estende la protesta contro il piano fascista sui rifiuti
Violente e criminali cariche poliziesche a Taverna del Re contro le popolazioni in lotta per la difesa dell'ambiente e della salute
Le masse popolari decise a fermare il piano fascista sui rifiuti del nuovo Mussolini. Cortei e presidi a Napoli e nell'hinterland
Il PMLI partecipa alla lotta e alla mobilitazione giuglianese

Dal nostro corrispondente della Campania
Mentre 23 mila tonnellate di rifiuti sono ancora per le strade di Napoli e della sua provincia, le rivolte e le proteste popolari non si placano: da Terzigno, Giugliano e Chiaiano si lotta contro le scelte criminali e antiambientali del neoduce Berlusconi e dell'"accordo-farsa" sottoscritto il 29 ottobre in prefettura. Napoli e gli altri comuni della provincia partenopea oltre che nella discarica di Chiaiano, in corso di esaurimento, sono stati autorizzati a conferire "provvisoriamente" nel sito di stoccaggio di Taverna del Re dove si sta sversando la spazzatura tal quale di Napoli e provincia e con essa lo stato d'assedio poliziesco e militare che ha caratterizzato le cronache delle ultime settimane contro le popolazioni in rivolta.
Ancora una volta i politicanti borghesi del regime neofascista, sia nazionali sia locali, mostrano di non voler ascoltare la volontà popolare, ma di proseguire nella strada del sabotaggio di una vera ed unica alternativa reale: quella della raccolta differenziata, del riciclo dei rifiuti e del No incenerimento.
Se il tracotante Bertolaso e il nuovo Mussolini pensavano di poter fare un altro "miracolo" nascondendo la monnezza a Taverna del Re contando sulla passività della popolazione di Giugliano hanno fanno male i loro conti. Di fronte all'arroganza del governo e delle nere istituzioni locali che, con la solita ordinanza d'emergenza, hanno imposto l'ennesima riapertura del sito di Taverna de Re, qui le masse hanno risposto con il ripristino del presidio e il blocco degli autocompattatori.
Così come è già avvenuto a Terzigno, la repressione, le cariche ed i feriti di questi giorni invece di intimidire hanno avuto l'effetto di risvegliare la rabbia e la dignità della popolazione rafforzando la mobilitazione degli attivisti antidiscarica che da sempre sono in prima fila per impedire altri scempi in un territorio già martoriato dalla devastazione ambientale e sanitaria.
A Taverna del Re si combatte per impedire il transito degli autocompattatori diretti al sito di eco balle per sversare nelle piazzole libere migliaia di tonnellate di rifiuti. Tutto a cielo aperto e vicino alle abitazioni. Qui i manifestanti (il giorno dopo la grande manifestazione tenutasi a Giugliano alla quale ha partecipato il Responsabile campano del PMLI, compagno Franco Di Matteo, insieme a alcune simpatizzanti del giuglianese) sono stati caricati violentemente nel pomeriggio di mercoledì 3 novembre dalla violenza degli squadristi in divisa del fascio-leghista Maroni.
La repressione a suon di manganelli e di cariche indiscriminate è stata particolarmente dura e violenta, peraltro totalmente ingiustificata. Infatti, questa volta non c'era nemmeno una colonna di autocompattatori da far passare per giustificare la carica. Sembrava una giornata tranquilla, coi soliti blocchi e le solite "cariche leggere" delle "forze dell'ordine". Ma non è stato così il 3 novembre. Dalle 9 del mattino, fuori l'ingresso della traversa di Taverna del Re, c'erano circa trecento attivisti del presidio rispetto ai 60-70 dei giorni precedenti. C'erano molti ragazzi delle scuole di Giugliano e di altre città vicine. Circa duecento studenti che erano pronti a sedersi a terra per protestare come 24 ore prima si era fatto. Per bloccare l'accesso all'invaso con copertoni, rami e altro. Poi dal nulla si è scatenata la violenza dei manganelli e delle vigliacche cariche poliziesche che danno inizio a una vera e propria mattanza: i manifestanti fronteggiano le "forze dell'ordine" opponendo resistenza passiva, ma tutti sono letteralmente massacrati di botte. Sul neoduce Berlusconi, il suo ministro dell'interno Maroni, ricadono tutte le responsabilità di questa nuova mattanza contro chi si oppone al loro piano fascista sui rifiuti in Campania.
Ma nonostante le minacce, le provocazioni poliziesche e le intollerabili decisioni dei governanti locali e nazionali, in primis del presidente della provincia e fiduciario del clan Bidognetti (PDL) Luigi Cesaro, di riaprire Taverna del Re: le proteste popolari non mollano ma si stanno estendendo a macchia d'olio con decine di manifestazioni e presidi a Napoli e nelle località in lotta, e sempre il nostro Partito è presente al loro fianco.

10 novembre 2010