Durante i quattro giorni di Ratzinger in Gran Bretagna
Manifestazioni di piazza e proteste contro la visita del Papa nero
A decine di migliaia denunciano le malefatte vaticane

Dal corrispondente della Cellula "Stalin" di Londra
Dopo 30 anni dal suo predecessore Wojtyla, Ratzinger ha visitato il Regno Unito in una maratona di quattro giorni, dal 16 al 19 settembre. Per il Papa sono stati 4 giorni duri, perché si è trattata di una visita molto controversa e non con i bagni di folla come gli esponenti del Vaticano si aspettavano.
Dai sondaggi è risultato che solo il 14% della popolazione era favorevole, il resto passava dall'indifferenza più assoluta, alla contrarietà, alla rabbia. Nei giorni precedenti la visita papale un canale televisivo (Channel 4), ha messo in onda un documentario sui casi di pedofilia in Inghilterra e Galles e come, in base al rapporto Nolan, un'indagine del 2001 che condannò alla prigione (da uno a "qualche" anno) 22 preti per pedofilia, solo 8 di essi siano stati spretati, gli altri fanno ancora parte del clero, trasferiti in altre curie dell'Inghilterra. Channel 4 accusa Roma di non aver adempiuto alcun impegno promesso.
Inoltre il Guardian (tra i maggiori quotidiani inglesi) ha messo in dubbio se era il caso di stendere il tappeto rosso a Ratzinger, ma dopotutto, ha proseguito "sono stati accolti i più grandi tiranni della terra, quindi potevano accogliere anche il Papa".
Oltre alla nauseante ipocrisia non è mancata un'ondata di xenofobia e razzismo verso islamici e presunti "estremisti". Il 16 mattina sono state arrestate 6 persone, di cui 5 di nazionalità algerina, perché sospettate di preparare un attentato al Papa. Erano tutti netturbini nella zona intorno all'Abbazia di Westminster e sono stati arrestati perché qualcuno li ha sentiti parlare a voce alta in mensa, nella ditta per cui lavorano, di un attentato. Sono state perquisite 8 abitazioni e due uffici in centro, Scotland Yard non ha trovato niente e gli arrestati sono stati rilasciati domenica 19 settembre senza alcuna imputazione a loro carico.
Venerdì 17, mentre il Papa, già giovane nazista, "adempiva ai suoi impegni", i movimenti contro di lui che si erano già organizzati nei mesi precedenti mediante un blog "No Pope", hanno dato vita ad una maxi protesta iniziata alle 13,00 in Hyde Park Corner e proseguita per le vie del centro di Londra fino ad arrivare a Downing Street. Il corteo, di oltre ventimila manifestanti, era costituito da diverse personalità laiche, tra cui scienziati, persone dello spettacolo, organizzazioni gay, lesbiche, organizzazioni per la salvaguardia dei diritti umani, organizzazioni per le vittime della pedofilia, intellettuali, membri di partiti che si definiscono comunisti e progressisti e singoli amanti della democrazia e libertà. Molti sono stati intervistati ed è così emerso il motivo della protesta: la politica di Ratzinger, discriminazione verso i gay, lesbiche e transgender; discriminazione verso le donne a cui è negato il sacerdozio; la condanna dell'uso del profilattico, cosa criminale, soprattutto nei Paesi poveri dove c'è bisogno di un controllo della natalità e di contenere il contagio dell'AIDS; la condanna dell'aborto, anche in casi di estrema necessità; metodi didattici oscurantisti nelle scuole cattoliche; non aver fatto giustizia nei casi di pedofilia; e per ultimo i contribuenti si sono detti molto contrariati di dover pagare 12 milioni di euro per una visita che non è affatto gradita. Gli italiani residenti a Londra presenti nel corteo, oltre a queste motivazioni, avevano anche la discriminante della continua interferenza di Ratzinger negli affari interni dello Stato italiano.
Il portavoce ufficiale del Vaticano e "protettore dei bambini" padre Federico Lombardi, parla del viaggio papale come di un "grande successo" per il numero di persone che lo ha accolto e ascoltato la sua parola. Chi protestava era, a suo dire, uno sparuto numero in confronto alla folla di persone che lo aspettava agli eventi. Il Papa si è sentito benvenuto in terra inglese. Niente di più falso dal momento che specialmente durante la sua visita a Londra, le principali piazze nonché la stampa, internet e persino la televisione hanno dimostrato largamente il contrario!
La Cellula "Stalin" di Londra del PMLI ha avuto modo di riscontrare tramite sondaggi tra le masse che la stragrande maggioranza del popolo qui in Inghilterra è contro Ratzinger, chi per motivi religiosi, chi, nella maggioranza dei casi, per motivazioni politiche, culturali, sociali ed ideologiche. Pertanto la Cellula londinese del PMLI ribadisce pieno appoggio alle larghe masse popolari per il loro NO alla visita del pontefice, e denuncia apertamente l'ipocrisia della stampa borghese dell'attuale regime neofascista italiano per aver volutamente oscurato le varie proteste che si sono svolte in Gran Bretagna facendo invece credere che la visita di Ratzinger sia stata accolta solo da scontati "bagni di folla".

22 settembre 2010