La morte di Zarcone è omicidio di Stato

Il suicidio del 27enne Norman Zarcone, dottorando all'Università di Palermo, provocata dalla consapevolezza di non avere alcun futuro lavorativo dopo anni e anni passati a prepararsi per diventare ricercatore, è l'ennesimo evento emblematico delle condizioni a cui il capitalismo italiano sta riducendo il lavoro, l'istruzione pubblica, la ricerca. Sono sempre più i giovani che si trovano nelle stesse condizioni e nel loro futuro non vedono altro che precarietà e incertezza.
Il PMLI condivide la forte accusa rivolta dal padre: "È omicidio di Stato". Perché chi, se non il governo del neoduce Berlusconi, è responsabile della macelleria sociale in atto?
Esprimendo la propria solidarietà alla famiglia Zarcone, il PMLI ribadisce che occorre bloccare la privatizzazione dell'istruzione; pretendere il salvataggio della ricerca e il ripristino della figura del ricercatore; mettere fine alla piaga della disoccupazione giovanile con interventi d'emergenza a favore dell'assunzione a tempo indeterminato, a salario pieno e sindacalmente tutelati dei giovani, specie quelli alla ricerca del primo impiego.
Occorre un nuovo 25 Aprile per liberarsi del nuovo Mussolini. Per l'Italia unita, rossa e socialista.

Federico Picerni
Responsabile per il lavoro giovanile del Comitato centrale del Partito marxista-leninista italiano

17 settembre 2010