1° Maggio a Perugia Manifestazione nazionale. Il cartello del PMLI svetta sotto il palco dei comizi. Intervista a Iengo sulla linea del PMLI e l'attualità politica Dal corrispondente della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma "La priorità è il lavoro". Questo è lo slogan scelto da CGIL, CISL e UIL per la manifestazione nazionale del 1° Maggio, quest'anno tenutasi a Perugia. Non a caso è stato scelto il capoluogo umbro, in ricordo delle due lavoratrici, Daniela e Margherita, dipendenti della regione, assassinate a colpi di arma da fuoco da un imprenditore, che poi si è tolto la vita. Migliaia i lavoratori che hanno partecipato al corteo, partito da Piazza Partigiani e proseguito molto ordinatamente fino a Piazza IV Novembre dove si sono tenuti i comizi dei tre segretari generali di CGIL, CISL e UIL. Il PMLI, presente con alcuni compagni del Lazio, ben si è mescolato durante il corteo in mezzo alle bandiere della FIOM, ricevendo messaggi di simpatia dai manifestanti e da qualche vecchio militante comunista. Protagonista di un'intervista il compagno Lorenzo Iengo di Civitavecchia, che ha esposto con precisione la linea del Partito su temi come l'astensionismo elettorale marxista-leninista e il M5S, rimarcando la natura rivoluzionaria del PMLI a differenza di quella riformista dei partiti sedicenti comunisti. Infine il Partito, con determinazione, prontezza e spirito d'iniziativa, è anche riuscito a conquistare le prime file nella piazza dei comizi, ottenendo una sicura visibilità grazie al rosso cartellone inneggiante alla Giornata internazionale dei lavoratori, ripreso durante la diretta di Raitre e poi da vari telegiornali. All'inizio dei comizi è stato osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime sul posto di lavoro ed è stata espressa la solidarietà ai due carabinieri feriti dall'attentatore davanti a Palazzo Chigi. Da sottolineare qualche fischio quando Angeletti ha elogiato il nuovo Vittorio Emanule III, Giorgo Napolitano, come "grande italiano e grande presidente". Accolte invece con grande entusiasmo dai manifestanti le parole della Camusso "Senza lavoro il Paese muore e questo Paese non può morire" e ancora "Tutte le risorse disponibili, a partire da quelle derivanti dalla lotta all'evasione fiscale, siano dedicate alla redistribuzione del reddito da un lato ed alla creazione di lavoro dall'altro". Ma la Camusso si batterà davvero per questo? Abbiamo dei motivi per dubitarne. La manifestazione si è conclusa sulle note dell'"Internazionale", intonata a gran voce dai presenti e soprattutto dal PMLI. 8 maggio 2013 |