Per effetto della crisi economica capitalistica Sono 200 milioni i disoccupati al mondo A 5 anni dall'inizio della crisi finanziaria mondiale e della successiva crisi economica la disoccupazione continua ad aumentare, così si è registrato nel 2012 e lo stesso avverrà anche nel 2013 e nel 2014, avverte l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) che nel suo ultimo Rapporto sulle Tendenze globali dell'occupazione (Global employment Trends 2013), recentemente diffuso, ha censito in 4,2 milioni l'aumento del numero di disoccupati a livello mondiale nel 2012. I disoccupati hanno superato la cifra di 197 milioni portando il tasso di disoccupazione fino al 5,9%. La categoria più colpita è quella dei giovani, con quasi il 13% dei minori di 24 anni ufficialmente disoccupato. Secondo quanto riferisce l'agenzia delle Nazioni Unite specializzata sul lavoro, il numero dei disoccupati nel mondo è cresciuto nei cinque anni di crisi, 28 milioni di persone alle quali vanno sommate altre 39 milioni che il lavoro non lo cercano nemmeno più perché "scoraggiate". Valori assoluti e tassi che cresceranno dato che l'Ilo stima un aumento di disoccupati di altri 5,1 milioni nel 2013 e di 3 milioni nel 2014. Una tendenza che porterà il numero delle persone in cerca di lavoro sopra i 210 milioni nel corso dei prossimi 5 anni. Nel 2012, un quarto dell'aumento dei disoccupati è stato registrato nelle economie avanzate, nei paesi ricchi, mentre i restanti tre quarti sono distribuiti nelle altre regioni del mondo, producendo effetti negativi in particolare nelle economie in via di sviluppo dell'Asia dell'est, Asia del sud e Africa sub-Sahariana. Riguardo alle fasce di età la situazione del cosiddetto "mercato del lavoro" resta particolarmente negativa per i giovani; sono circa 74 milioni i giovani tra i 15 e i 24 anni senza lavoro, che equivale ad un tasso di disoccupazione giovanile medio del 12,6%. Sono sempre di più i giovani censiti fra i disoccupati di lunga durata: nelle economie avanzate, circa il 35% dei giovani senza lavoro, uno su tre, è rimasto disoccupato per almeno 6 mesi. E cresce di conseguenza il numero di giovani scoraggiati che abbandonano la ricerca di un lavoro e escono dalle statistiche dei disoccupati ufficiali. 20 marzo 2013 |