VIVA le manifestazioni e le occupazioni studentesche
Costruiamo una grande mobilitazione per la scuola e l'università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti

 
di Federico Picerni*
Viva la mobilitazione delle studentesse e degli studenti che da mesi scendono in tutte le piazze d'Italia contro il decreto truffa sull'istruzione, contro la legge di stabilità da lacrime e sangue del governo Letta-Alfano e contro le politiche di austerità!
Nelle scorse settimane questa mobilitazione ha segnato un nuovo salto di qualità tramite le occupazioni di scuole e università a macchia d'olio in tutta la penisola, dal Nord al Sud alle isole, con le studentesse e gli studenti che hanno fronteggiato a testa alta la repressione e le minacce delle autorità borghesi e delle “forze dell'ordine”. La stessa Carrozza, che si è rimangiata da tempo il suo ipocrita “Siate ribelli”, ha commentato stizzita che le occupazioni sono “un fenomeno che non va bene”. Al contrario! Sono una giusta, legittima e incisiva forma di protesta contro il suo decreto truffa, che eroga briciole a fronte di anni di tagli e sforbicia ulteriormente il fondo per le borse di studio, e le politiche economiche del governo al servizio del capitalismo.
Le studentesse e gli studenti stanno dando prova di grande combattività e coraggio, e in generale sono stati i giovanissimi studenti medi ad accendere la miccia, scatenando il fuoco della protesta anche fra gli studenti universitari. Una lotta molto partecipata, come testimoniano i numeri. A Roma 17 scuole universitarie, 13 scuole superiori e 4 strutture universitarie erano occupate al 27 novembre; Palermo, città con una gloriosa tradizione studentesca, conta ben 23 scuole occupate, seguita da Napoli, Pisa, Bologna e tante altre città.
Questa mobilitazione, e in particolare le occupazioni in corso, sono un'occasione imperdibile per confrontarsi sulla linea e sull'organizzazione del movimento. Si tratta di una questione prioritaria, perché da essa dipende se il movimento studentesco riuscirà a unificarsi su una linea comune, sconfiggere tendenze nocive come l'individualismo, il leaderismo, l'opportunismo, il carrierismo, il settarismo e il frazionismo e avere continuità. La nostra proposta è di creare in ogni scuola e in ogni ateneo le assemblee generali delle studentesse e degli studenti, alle quali va riconosciuto il compito di discutere ed elaborare gli indirizzi politici, programmatici e organizzativi, i metodi e le iniziative di lotta del movimento. Nell'assemblea generale devono trovare piena e libera espressione i collettivi e le varie organizzazioni studentesche, nonché i singoli studenti, in modo da poter essere il luogo dove confrontarsi e raggiungere la massima intesa possibile, ma alla fine le decisioni prese a maggioranza devono essere vincolanti per tutti.
Perché il movimento studentesco possa avere successo, deve anche elaborare una strategia in grado di cambiarle e fermare la fascistizzazione, aziendalizzazione e privatizzazione in atto. Le lotte contro il caro libri, il caro trasporti, le tasse insopportabili, le restrizioni d'accesso compreso il numero chiuso, per l'edilizia scolastica, per la gratuità del materiale didattico, per alloggi e mense economicamente accessibili, per il rifinanziamento delle borse di studio, per la didattica democratica e contro l'asservimento al mercato, sono quelle che più stimolano l'attività e la mobilitazione degli studenti perché riguardano problemi che li toccano quotidianamente da vicino e che spesso contribuiscono ad aggravare la loro condizione economica. Sono lotte immediate assolutamente giuste, che però andrebbero inquadrate nella battaglia strategica per la scuola e l'università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti. Che richiede la sostituire degli attuali “organi collegiali” con nuovi organismi dove i rappresentanti delle studentesse e degli studenti, eletti e revocabili dall'assemblea generale, abbiano la maggioranza e poteri vincolanti.
In generale, le mobilitazioni studentesche di questo autunno hanno capito la necessità di legarsi alle altre masse in lotta, a partire dalla classe operaia e dai movimenti avanzati come quello NoTAV, senza trascurare quelli prettamente interni al mondo scolastico e universitario: personale tecnico-amministrativo, ricercatori e docenti precari, ecc. Questa è la strada vincente!
Ora si tratta di consolidare questo legame e indirizzarlo contro il governo Letta-Alfano. Sì perché non si può sconfiggere l'austerity (cioè la macelleria sociale), che giustamente le studentesse e gli studenti identificano come loro nemico e causa principale dei loro problemi, se non si abbatte il governo che la foraggia, e proseguire la lotta fino ad abbattere il sistema economico che la imbastisce per salvarsi: il capitalismo. I fatti dimostrano che, se non si assume la lotta per il socialismo come strategia politica non è possibile strappare la scuola e l'università ai padroni, alla Confindustria, ai baroni, a chi lucra sulla pelle degli studenti e dei precari. Gli stessi che stanno a guardare mentre il 41,2% dei giovani sotto i 24 anni è senza lavoro, mentre la maggioranza di chi l'ha vaga in una giungla di lavori precari o in nero. “Non si può cambiare senza abbattere il capitalismo e i governi che gli reggono il sacco, anche se sono espressione della "sinistra" borghese, che ha prima ingannato e poi tradito le speranze di tanti giovani. Né Letta né tanto meno Berlusconi sono degni della vostra fiducia: l'unica vera alternativa passa dalla distruzione di questo sistema fondato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e dalla sua sostituzione con il socialismo, la società dei lavoratori, con la classe operaia al potere.” (Dall'Appello del PMLI: “Giovani, date le ali al vostro futuro”)
Il nostro auspicio è che il cruciale confronto sulla linea e sull'organizzazione del movimento studentesco possa trovare spazio al più presto in questo autunno incandescente e che le studentesse e gli studenti portino sempre più avanti e sempre più in alto la loro coraggiosa lotta! Il contributo delle studentesse e degli studenti marxisti-leninisti alla causa comune non mancherà.
Un nuovo mondo ci attende, lottiamo per conquistarlo!
Battiamoci per la scuola e l'università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti!
 
* Responsabile della Commissione giovani del CC del PMLI

4 dicembre 2013