Letta e Netanyahu firmano a Roma 12 accordi bilaterali
Affari d'oro tra l'Italia e Israele alle spalle del popolo palestinese
Nessuna critica del premier democratico italiano al premier fascista e razzista israeliano. Recentemente si è svolta nell'area una grande esercitazione aerea con la partecipazione italiana
Ignorate le richieste pro-palestinesi
 
Lo scorso 2 dicembre si è tenuto a Villa Madama a Roma il quarto vertice intergovernativo italo-israeliano che ha suggellato la lunga amicizia dell'imperialismo italiano col regime sionista attraverso al firma di 12 accordi di cooperazione in diversi settori, dalla sicurezza all'energia, alla cultura.
Nello specifico a Roma è stato siglato un accordo sulla pubblica sicurezza, un memorandum d'intesa sulla Protezione civile, un memorandum nel settore dell'energia e dell'acqua; due dichiarazioni congiunte sull'istruzione e l'alta tecnologia, un accordo di cooperazione e coproduzione cinematografica, un protocollo sanitario tra la Regione Abruzzo e il governo israeliano, una lettera d'intenti tra il policlinico Gemelli e due istituti israeliani. Sono stati firmati infine un memorandum d'intesa tra il Politecnico di Torino e l'Israel institute of technology e un memorandum d'intesa sull'acqua che ha riguardato l'Acea e la compagnia israeliana Mekorot, uno dei pilastri del controllo e del furto delle risorse idriche palestinesi da parte di Tel Aviv.
Oggetto del vertice anche la discussione su alcuni temi di politica estera sui quali si sono registrate ampie identità di vedute, dalle preoccupazioni espresse per l'instabilità del nuovo governo libico installato a Tripoli dopo l'aggressione imperialista che ha spodestato il dittatore Gheddafi, a quelle riguardo la crisi siriana in merito alla quale Enrico Letta e Benjamin Netanyahu si sono compiaciuti dell'accordo sullo smantellamento dell'arsenale chimico del dittatore Assad e infine sul tema dello smantellamento della ricerca nucleare iraniana, oggetto del recente accordo firmato a Ginevra dall'Iran e dal gruppo dei paesi imperialisti del "5+1" guidati dagli Usa.
In merito all'accordo di Ginevra Netanyahu ha ripetuto che “dell' Iran non ci si può fidare, non abboccate ai loro sorrisi, è uno sbaglio sospendere le sanzioni per un accordo sul nucleare che non è definitivo” e Letta non ha osato contraddirlo e si è limitato a osservare che “guardiamo con cautela ma anche con fiducia al processo che ha preso piede a Ginevra”. In ogni caso Letta ha tenuto a sottolineare che “la sicurezza di Israele non è negoziabile”, come dire che il governo italiano continua a riconoscere che ha comunque ragione il regime sionista di Tel Aviv.
Sul tema della questione palestinese Letta ha taciuto, non ha avanzato nessuna critica al premier fascista e razzista israeliano che calpesta i diritti del popolo palestinese e quindi ne ha avallato l'operato. E a un Netanyahu che ha affermato di volere la pace con i palestinesi ha risposto incoraggiandolo a procedere sul fantomatico processo di pace.
Eppure anche nelle piazze italiane in concomitanza del vertice si sono svolte diverse manifestazioni come quella a Torino dove i manifestanti protestavano contro il vertice e contro il Piano Prawer, l'ultima operazione messa in campo da Tel Aviv che prevede l'espulsione forzata di 70 mila beduini palestinesi dall'area del Negev. Condannavano l'occupazione sionista dei territori palestinesi e la politica razzista e fascista israeliana. Posizioni completamente ignorate dal governo italiano.
Nei documenti degli organizzatori si affermava che “negli ultimi anni i rapporti tra le reciproche dirigenze ed istituzioni si sono rafforzati. Due gli obiettivi degli accordi: favorire il libero scambio e usare l'Italia come ponte per l'Europa di cui Israele non è membro ma in cui riesce a trovare modi per darsi l'immagine di Paese democratico”. E si denunciava che “il governo Letta-Alfano, proseguendo la politica dei suoi predecessori, mentre impone misure di austerità e di riduzione della spesa pubblica che stanno portando alla disperazione migliaia di famiglie, destina fondi sempre più ingenti alla cooperazione con Israele, soprattutto in campo militare. Tutto ciò avviene mentre 'l'Oasi democratica del Medioriente' accresce in modo esponenziale la sua politica razzista, colonialista e aggressiva nei confronti del popolo palestinese”. E non solo.
DI recente si è svolta nel deserto del Negev, dove tra l'altro a Dimona i sionisti fabbricano illegalmente armi nucleari, la più grande esercitazione aerea internazionale nella storia di Israele. All'esercitazione denominata “Blue Flag” hanno partecipato mezzi di Stati uniti, Italia e Grecia che hanno simulato l'attacco a un paese nemico dotato di forti difese aeree, che potrebbe essere l'Iran.
Il 2014 sarà “l'anno dell'amicizia culturale Italia-Israele” mentre all'Expo di Milano del 2015 ci sarà un ampio padiglione, che costerà 11 milioni di euro, per mostrare “il vero carattere di Israele”. Bastava chiedere al popolo palestinese.

18 dicembre 2013