Secondo Eurostat sono 18,2 milioni gli italiani che rischiano la povertà
Un italiano su tre a rischio fame
Il dato assoluto peggiore di tutta la UE28
I dati Eurostat del comunicato titolato “Nel 2012 un quarto della popolazione era a rischio di povertà o esclusione sociale” rivelano che circa 125 milioni di europei nello scorso anno sono stati al limite dell'indigenza. L'indagine si basa su tre categorie: persone il cui reddito disponibile è inferiore al limite nazionale di rischio-povertà; persone severamente deprivate sul piano materiale; persone che vivono in famiglie con intensità di lavoro molto bassa.
Contrariamente a quanto hanno affermato la maggior parte dei quotidiani borghesi il nostro Paese ha raggiunto sia nell'UE28 sia nella zona euro (Austria, Belgio, Cipr, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna) il primo posto nella classifica delle persone che ricadono nelle tre categorie. Infatti in valore assoluto, l'Italia ha nel 2012 18,2 milioni di persone, quasi un italiano su tre, a rischio di povertà o esclusione sociale. Dietro l'Italia in valore assoluto la Germania con 15,9 milioni di abitanti a rischio povertà, il Regno Unito con 15,1, la Spagna con 13,1 milioni, la Francia con 11,8 milioni. Solo a considerare la zona euro l'Italia va al secondo posto dietro la Grecia, ma solo in valore percentuale: la Grecia ha il 34,6% di persone a rischio povertà con un valore assoluto di 3,8milioni di abitanti.
L'Italia è, dunque, il Paese con più abitanti a rischio povertà della UE28 e della zona Euro. Nel 2012 nel nostro Paese il 19,4% della popolazione aveva un reddito inferiore al limite di povertà, 14,5% era seriamente privata di beni materiali e il 10,3% delle persone tra gli 0 e i 59 anni viveva in una famiglia dove c’era poco lavoro.
E' questo il risultato della crisi, ma anche delle politiche di affamamento delle masse popolari italiane portate avanti dai governi italiani, ultimo il governo Letta-Alfano, comitati d'affari delle borghesie nazionali e del mostro capitalista e imperialista UE che si regge sulle disparità territoriali incancrenite, sulla disoccupazione alle stelle, sulla povertà, la precarietà, il divario sociale. Che gli elettori italiani delegittimino e mettano in discussione l'esistenza stessa dell'irriformabile alleanza imperialista UE attraverso un astensionismo di massa alle elezioni europee si terranno nella prossima primavera, ponendo così la questione dell'uscita dell'Italia da questa mostruo9sa alleanza contro i popoli.
18 dicembre 2013