Camminare con le proprie gambe
Per orientare la lotta di classe verso la lotta contro il capitalismo per il socialismo c'è un estremo bisogno di un grande, forte e radicato PMLI con una testa e un corpo da Gigante Rosso. Altrimenti le lotte di piazza e le mobilitazioni delle masse continueranno a risentire della mancanza di una chiara strategia per il socialismo, rischiando di cadere sotto l'egemonia dei riformisti, della piccola borghesia o di loschi avventurieri politici.
Il radicamento nei luoghi di lavoro, di studio e di vita è la chiave dello sviluppo del PMLI. Protagonisti assoluti sono le istanze di base: le Cellule e le Organizzazioni del Partito, ma anche i simpatizzanti attivi, specie dove mancano i militanti. Come detta lo Statuto del PMLI: “Il Partito cura la sua composizione di classe, nelle sue file possono militare solo gli elementi più avanzati, coscienti e coraggiosi della classe operaia e coloro che con decisione e generosità combattono in prima fila sulle posizioni del proletariato, sono capaci di educare, organizzare e mobilitare il proletariato e le grandi masse popolari italiane contro la borghesia e i revisionisti”.
È perciò essenziale che ogni militante del Partito, ma anche ogni simpatizzante attivo, specialmente chi si trova momentaneamente da solo nella propria città ad alzare la bandiera del PMLI, sia consapevole del proprio ruolo e prenda l'iniziativa per sforzarsi di assimilare rapidamente e a fondo il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, partendo dallo studio delle cinque opere fondamentali - “Manifesto del Partito comunista” (Marx-Engels), “Stato e rivoluzione” (Lenin), “Principi/Questioni del leninismo” (Stalin), “Sulla giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo” (Mao) – e la linea del Partito, soprattutto quella di massa. Al contempo è necessario conoscere le condizioni nelle quali si opera. Nessuno meglio dei compagni residenti può conoscere al meglio la situazione concreta che esiste in un determinato luogo, toccare con mano i problemi delle masse, ascoltare dal vivo le loro aspirazioni e richieste, e quindi calare la linea del Partito in questa realtà.
Alle istanze di base spetta l'analisi dei problemi locali e lo studio dei metodi per risolverli. Innanzitutto perché, in generale, è necessario che ogni istanza di base assuma pienamente la propria funzione e sia quindi in grado di individuare e occuparsi autonomamente e con spirito di iniziativa dei problemi che affronta nel corso del proprio lavoro. Tra i compiti delle Cellule fissati dallo Statuto figura proprio quello di “prendere parte attiva alla lotta di classe, legarsi strettamente alle masse, conoscerne i problemi, opinioni e aspirazioni, organizzarle, mobilitarle ed esercitare nei loro confronti una giusta, sicura e riconosciuta direzione politica”. Con la precisazione: “Ogni membro della cellula deve assolvere ad un preciso incarico nel quadro dell'attività generale dell'istanza”.
Allo stesso modo, i simpatizzanti attivi che operano da soli o senza Cellula di riferimento non devono aspettarsi dal Centro la “pappa scodellata” e la risoluzione dei problemi locali, che spetta a loro nella misura in cui vogliono contribuire alla causa pur non militando nel Partito. Ovviamente ciò non significa fare tutto da sé e senza consultarsi con il diretto referente politico del Partito quando necessario e sulle questioni più importanti e controverse.
Lo stesso vale per le istanze di base, le quali possono e devono consultarsi e centralizzarsi con le istanze superiori in presenza di particolari problemi.
Si tratta insomma di imparare a camminare con le proprie gambe, parafrasando una importante indicazione di Mao: “Noi sosteniamo che bisogna contare sulle proprie forze. Noi speriamo di ricevere un aiuto dall'esterno, ma non dobbiamo farcene dipendenti; noi contiamo sui nostri sforzi, sulla forza creativa di tutto il nostro esercito, di tutto il nostro popolo”
. Un principio politico-organizzativo valido per tutte le istanze e i militanti, ma raccomandato anche ai simpatizzanti attivi che vogliono dare il loro contributo concreto e maturo alla lotta per l'Italia unita, rossa e socialista.
La grave situazione economica del Partito costringe inoltre le istanze locali a reinventarsi e rendersi più autonome anche sul piano economico. Occorre trovare dove stampare il materiale di propaganda, organizzare iniziative come campagne di raccolta fondi che possono essere utili anche alla propaganda generale, e così via.
Se ogni istanza di base, ogni militante e ogni simpatizzante attivo cammina stabilmente con le proprie gambe, saremo in grado di dare al PMLI due robuste gambe collettive da Gigante Rosso. Stiamo certi che, attraverso un lavoro mirato, intelligente, continuativo, tenace ma allo stesso tempo sereno e senza scoraggiarsi davanti alle difficoltà, arriveranno i risultati. Più cureremo la semina, più avremo un raccolto rosso e abbondante.
L'importante è non perdere mai le cinque fiducie: nel marxismo-leninismo-pensiero di Mao, nel socialismo, nel Partito, nelle masse e in noi stessi.
15 gennaio 2014