Introdotto dall'amministrazione socialdemocratica per reprimere migranti e centri sociali antagonisti
Stato d'eccezione poliziesco ad Amburgo
Dal 4 gennaio nei quartieri St. Pauli, Sternschanze e Altona della zona centrale di Amburgo, l'amministrazione socialdemocratica guidata dal sindaco Olaf Scholz ha istituito a tempo indeterminato la Gefahrengebiet (letteralmente “zona di pericolo”), un'enorme “zona rossa” militarizzata all'interno della quale vige lo stato d'eccezione poliziesco con lo scopo di compiere “azioni preventive contro la criminalità”. Che nella pratica vuol dire posti di blocco con mezzi blindati e agenti schierati in assetto antisommossa per le strade, poliziotti che possono fermare, identificare e decidere chi e per quanto tempo arrestare sulla base di un semplice sospetto. Possono fermare e bloccare dentro autobus pubblici requisiti allo scopo chiunque passi per strada dal mattino fino alle ore 20; dalle 20 e fino al mattino vige una sorta di coprifuoco con l'invito agli stessi residenti a non uscire di casa. All’interno del perimetro dei tre grandi quartieri è stata sospesa la circolazione di auto e mezzi pubblici e alcuni bus di linea sono stati trasformati in posti di polizia mobili.
Uno stato di polizia che applica la legge marziale e che tiene significativamente a battesimo il governo della “grande coalizione” tra i democristiani della Cdu-Csu e i socialdemocratici della Spd guidato dalla cancelliera Merkel.
Il sindaco socialdemocratico della seconda città del paese, una città-Stato, ha poteri pari a quelli del governatore di un land, una Regione-Stato, fra i quali quello di dichiarare la sospensione parziale di diritti democratici e attuare le pratiche di un regime fascista. Altre volte negli ultimi otto anni le amministrazioni locali nella “democratica” Germania hanno dato il via libera alla polizia di istituire “zone di pericolo” nelle aree urbane in più di quaranta casi, nella maggior parte soltanto per poche ore in occasione di partite di calcio, manifestazioni politiche o eventi simili. Il provvedimento fascista applicato a Amburgo non ha limiti di tempo, il Senato anseatico, il governo della città-Stato della Spd, pensa di averne bisogno per diverso tempo per affrontare col pugno di ferro situazioni per lui complicate nella zona centrale della città.
A Sternschanze e nel vicino quartiere di St. Pauli si trovano il centro sociale Rote Flora, attivo da quasi 25 anni in un palazzo occupato e sotto sfratto e attivo nell'organizzare la protesta sociale e in difesa degli immigrati, un gruppo di vecchie case occupate che il comune vuole abbattere per edificare al loro posto uffici e appartamenti di lusso e la chiesa di St. Pauli che ha accolto un gruppo di circa 300 profughi, di cui una settantina provenienti da Lampedusa.
Già da alcuni mesi la polizia di Amburgo aveva messo nel mirino il quartiere Sternschanze con controlli a tappeto e fermi per intimidire le proteste e preparandosi all'intervento di sgombero della serie di case occupate e di Rote Flora. Nelle ultime settimane di dicembre si erano susseguite varie manifestazioni tra le quali quelle dei richiedenti asilo del collettivo ‘Lampedusa ad Amburgo’ che ha portato in piazza i migranti con manifestazioni, occupazioni e forme di resistenza passiva alle espulsioni di cittadini stranieri.
L'episodio che ha portato alla militarizzazione del centro della città anseatica secondo l'amministrazione socialdemocratica sarebbe stata la reazione di una parte dei manifestanti alle selvagge cariche della polizia al corteo, al quale partecipavano più di 10 mila persone, che il 21 dicembre era partito dal centro sociale per protestare contro la decisione degli sgomberi dietro la parola d'ordine "La città appartiene a tutti: i rifugiati, le case Esso e la Rote Flora devono restare!". Gli agenti intervenivano con largo uso di idranti, spray al peperoncino e manganelli; i dimostranti rispondevano ingaggiando duro scontri e secondo alcune fonti ci sarebbero stati 600 feriti.
Nonostante la repressione poliziesca e la proclamazione dello stato d'eccezione poliziesco alcune proteste con esposizione di cartelli e striscioni si svolgevano lo stesso nella zona proibita dal 5 al 7 gennaio; la polizia interveniva con decine di fermi e diversi arresti.
Da evidenziare che lo stato di polizia attuato a Amburgo è permesso dal Trattato di Velsen, stipulato nel 2007 dai governi imperialisti europei per promuovere l’Eurogendfor, un corpo di polizia a carattere sovranazionale da utilizzare in casi situazioni di caos dovuti a cataclismi ambientali o piuttosto in caso di “disordine pubblico” generato da varie situazioni di difficile gestione per il cosiddetto “ordine pubblico”. Tra i firmatari delle norme fasciste del Trattato di Velsen c’è anche l’Italia che l’ha ratificato nel maggio 2010.
22 gennaio 2014