Nella Puglia dell'imbroglione Vendola
Muore dopo sei ore abbandonata su una barella
E' morta il 17 gennaio dopo una notte di agonia e sei ore in barella mentre i medici del pronto soccorso cercavano un ricovero in rianimazione. Questa la fine di Maria Memoli, 69 anni, originaria di Terlizzi (Bari), la stessa cittadina del governatore Niki Vendola (SEL), colui che ha “ridimensionato”, tra gli altri, anche l'ospedale che avrebbe dovuto soccorrere la donna nel corso della crisi.
Maria era malata di mieloma multiplo ed era ricorsa alle cure ospedaliere per una crisi respiratoria. "Abbiamo chiamato il 118 – raccontano i familiari - e dopo un po' arriva una macchina, senza medico". Quando arriva al pronto soccorso di Terlizzi, i medici comprendono subito che è necessario il ricovero in rianimazione, ma nel paese il servizio non esiste. Al policlinico di Bari sono in corso trasferimenti di reparti e non sono possibili ricoveri in rianimazione. I familiari della donna, che intanto attende in barella, denunciano che i medici del pronto soccorso avevano solo l'elenco telefonico per chiamare gli ospedali. La ricerca disperata dura ore e intanto la paziente si aggrava: alla crisi respiratoria si aggiunge una grave aritmia cardiaca. "Volevamo chiamare i carabinieri – denunciano i familiari – 'fatelo', ci hanno detto, 'chissà finalmente qualcuno risolve il problema: questa della mancanza dei posti letto è un'emergenza che viviamo tutti i giorni. Ma vedrete che anche loro non potranno fare nulla: se non c'è posto non c'è'".
Il posto in rianimazione in Puglia non esiste. I medici provano fuori regione. Alle 4 del mattino, dopo sei ore di ricerca, l'ospedale di Potenza in Basilicata risponde di avere disponibilità. La paziente in condizioni gravissime è costretta a un viaggio di più di due ore su una strada sconnessa e piena di curve. Maria arriva a Potenza alle 6 del mattino, ma alle 9 muore.
Sono situazioni ormai quotidiane in Puglia, dove spesso i pazienti ricoverati in sale operatorie sono inviati in Campania e Basilicata. E' questo uno dei risultati del governo Vendola che ormai da sei anni taglia posti, chiude ospedali, sopprime servizi di vitale importanza per le masse. Quella che il falso comunista, demagogo trotzkista e narcisista ha chiamato "cura dimagrante drastica” nel colpire i servizi ospedalieri in tutta ma Puglia, ha determinato condizioni di particolare sofferenza e pericolo per le masse popolari dei piccoli e medi centri della Puglia, come mostra la triste vicenda di Maria.
E' di recente arrivata l'archiviazione per il governatore della Puglia in merito all'inchiesta sulla sanità pugliese. Ma ciò non gli dà certo dei punti, in quanto nulla toglie all'andazzo clientelare, ai favoritismi e agli scambi sul quale si basa il sistema sanitario in Puglia, che determina l'enorme spreco fatto poi pagare dal governatore alle masse popolari. Chi ruba la fa franca nella Puglia di Vendola e chi chiede il servizio è trattato da ladro e lasciato morire senza soccorsi. E' la logica del capitalismo che il governatore Vendola applica con zelante ferocia.
29 gennaio 2014