30mila in corteo a Roma chiedono l'abrogazione della Fini-Giovanardi
Cantata “Bella Ciao”
In attesa del pronunciamento della corte costituzionale sulla Fini-Giovanardi, la mostruosa legge proibizionista che equipara il consumo allo spaccio, condanna la detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti, anche delle cosiddette "droghe leggere" e, a prescindere da qualsiasi valutazione sulle loro comprovate proprietà terapeutiche, stabilisce che la coltivazione di canapa non è autorizzata in nessun caso ed è punibile anche con 20 anni di reclusione e multe di centinaia di migliaia di euro, a Roma, l'8 febbraio, hanno sfilato oltre 30mila antiproibizionisti.
E' stata una grande festa cui hanno aderito oltre 250 sigle da tutta Italia, tra le quali i No TAV Antiproibizionisti, la Lega italiana per la lotta contro l'aids e la Comunità di San Benedetto al Pozzo, associazioni e centri sociali di Pisa, Torino e Bologna.
Il corteo, che era aperto da bande musicali, giocolieri e tanti carri, ha percorso il lungotevere verso Ponte Garibaldi e a più riprese è riecheggiata “Bella Ciao”.
Davanti al carcere di Regina Coeli ogni carro si è fermato per un intervento, generalmente sottolineando come il sovraffollamento delle carceri sia determinato in buona sostanza dall'applicazione della Fini-Giovanardi che punisce i piccoli reati legati alle sostanze stupefacenti.
Il disastro dell'applicazione di otto anni di Fini-Giovanardi è sotto gli occhi di tutti, ma non è esente da responsabilità anche il governo Letta-Alfano che ha indicato all’avvocatura generale dello Stato di costituirsi per conto del governo presso la corte costituzionale in difesa della mostruosa legge.
Per noi marxisti-leninisti la Fini-Givanardi va abrogata in quanto alimenta la repressione, il razzismo e la caccia al fumatore di spinello da parte delle "forze dell'ordine". Le droghe leggere vanno subito legalizzate e liberalizzate, così come va totalmente depenalizzata la possibilità per i consumatori di coltivare per uso personale in casa la cannabis, che non è solo un modo per il consumatore di controllare la qualità e la quantità di ciò che assume. Ciò darebbe un efficace colpo alle narcomafie, protette dalle istituzioni del regime. Siamo inoltre favorevoli alla prescrizione a fini terapeutici di hashish e marijuana da parte dei medici di base, degli ospedali e dei Sert, che vanno potenziati in fondi, strutture e personale.
Certo auspichiamo anche noi un pronunciamento della Corte costituzionale contro la Fini-Giovanardi. Siamo tuttavia coscienti che tale battaglia potrà essere vinta solo con una grande mobilitazione di piazza contro il governo reazionario Letta-Alfano che avalla e protegge l'oscurantista e repressiva legislazione italiana sull'uso delle droghe leggere.
12 febbraio 2014