L'Onu accusa il Vaticano di aver coperto i preti pedofili
L'Organizzazione richiede di rivedere la posizione sull'aborto e sui matrimoni omossessuali
“La Santa Sede apra gli archivi e consegni i sacerdoti colpevoli”

 
La commissione delle Nazioni Unite per i diritti dei minori, al termine di una indagine avviata in seguito alle denunce di alcune organizzazioni e vittime statunitensi, europee e messicane, ha accusato il Vaticano di aver coperto i preti pedofili, un numero consistente di religiosi che hanno abusato sessualmente di decine di migliaia di bambini e ragazzi. E ha chiesto "l'immediata rimozione" dei responsabili di quegli atti e la loro consegna alle autorità civili, oltre all'apertura degli archivi sui pedofili e sugli uomini di chiesa che hanno coperto i loro crimini.
Il rapporto della commissione Onu, reso noto a Ginevra il 5 febbraio, è stato redatto dopo un'indagine condotta anche con audizioni pubbliche di alti esponenti della chiesa romana in merito all'applicazione della Convenzione Onu sui diritti del bambino che pure il Vaticano ha firmato tra i primi nell'aprile 1990. “La Commissione - si legge nel documento - è profondamente preoccupata che la Santa Sede non abbia riconosciuto l'estensione dei crimini commessi, che non abbia preso le misure necessarie per affrontare i casi di abusi sessuali sui bambini e per proteggerli e che abbia adottato politiche e pratiche che hanno condotto alla continuazione degli abusi ed all'impunità dei responsabili".
Fra le altre cose la Commissione Onu ha chiesto al Vaticano di “condannare tutte le forme di molestia, discriminazione o violenza contro bambini sulla base del loro orientamento sessuale o quello dei loro genitori e di sostenere gli sforzi a livello internazionale per la depenalizzazione dell'omosessualità” e l'ha invitato a “rivedere la propria posizione sull'aborto”, almeno quando è a rischio la vita e la salute delle donne incinte e a “identificare circostanze in cui l'accesso ai servizi di aborto possa essere ammesso” modificando il canone 1398 in materia.
L'organismo delle Nazioni Unite ha inoltre chiesto che la commissione creata a dicembre da papa Bergoglio indaghi non solo “per la protezione dei fanciulli vittime di abusi” ma soprattutto su tutti i casi di abuso e “sulla condotta della gerarchia cattolica nell'affrontarli”. La Santa Sede viene infine esortata a “valutare il numero di bambini nati da preti cattolici, scoprire chi sono e prendere tutte le misure necessarie per garantire i diritti di questi bambini a conoscere e ad essere curati dai loro padri”.
L'organismo Onu non ha poteri giuridici per punire i colpevoli ma l'eventuale sanzione che potrebbe comminare sarebbe un brutto colpo per la Chiesa che sta cercando con papa Bergoglio di darsi una immagine più “pulita” e moderna.
Certo il Vaticano ha ordinato a tutti i vescovi di denunciare alla giustizia ordinaria del proprio paese i membri del clero accusati di pedofilia, se non sono già state avviate indagini dagli appositi organi della Santa Sede, quindi si parla solo dei procedimenti futuri, su quelli vecchi resta la pietra tombale del silenzio. E le promesse non bastano.
Tanto più che anche davanti la commissione Onu di Ginevra i rappresentanti del Vaticano non hanno fatto bella figura. La delegazione guidata dall'osservatore permanente della Santa Sede a Ginevra, monsignor Silvano Tomasi, si è difesa sostenendo che la Santa Sede risponde, nel campo della giustizia secolare, solo di quanto accade entro i confini dello Stato della Città del Vaticano e ad opera di suoi cittadini, mentre ciò che accade al di fuori ricade sotto la giurisdizione dei singoli Stati. Bene e allora perché ha coperto i responsabili dei reati di pedofilia e non li ha denunciati?.
Padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, ha respinto le accuse della Commissione Onu definendole “ideologiche” e dichiarando che “la Santa Sede è profondamente rattristata dalla piaga degli abusi sessuali, che colpisce milioni di fanciulli nel mondo intero, e lamenta che, purtroppo, alcuni membri del clero siano stati coinvolti in simili abusi”. Stando solo ai dati ufficiali del Vaticano “alcuni membri del clero” sono almeno 400, quelli che ridotti allo stato laicale nel 2012 perché macchiatisi di abusi negli anni precedentisi. E sempre nel 2012 la Santa Sede ha aperto 612 nuovi casi di abusi sessuali da parte di membri del clero, di cui 418 relativi a minorenni.
Nel marzo dello scorso anno a Los Angeles, l'arcidiocesi della città pagò in seguito a un accordo legale, 10 milioni di dollari per ottenere il ritiro di 4 accuse di pedofilia che vedeva coinvolto uno dei sacerdoti, reo confesso nel 1998 di aver abusato di due fratelli per sette anni e solo spostato in un altra chiesa dove molestò altri giovani dal vescovo Roger Mahony. Vescovo che si dimise dall'incarico di arcivescovo di Los Angeles dopo la rivelazione dello scandalo nel 2011. Ma che nel marzo scorso ha partecipato regolarmente al conclave per eleggere il successore di Benedetto XVI. Questa finora è la prassi del Vaticano.

12 febbraio 2014