Presidio unitario contro il vile tentativo di ignoti fascisti di abbattere lo storico monumento. Scuderi ringrazia ed elogia la delegazione del PMLI
PMLI, PDCI e PRC uniti in difesa del busto di Lenin a Cavriago
Signifredi: “La lezione di Lenin è di stringente attualità specie riguardo la concezione del Partito del proletariato”. Branzanti: “Ribadiamo lo stretto e inscindibile legame con Lenin il cui busto è un simbolo del socialismo e della lotta di classe”
Dal nostro corrispondente dell'Emilia-Romagna
Nella notte tra venerdì 14 e sabato 15 febbraio, con un atto vandalico ad opera di ignoti fascisti, è stato intaccato il monumento di Lenin a Cavriago (Reggio Emilia) nella storica piazza che porta il suo nome.
Lo scopo dei provocatori era quello di scardinare il busto dal piedistallo e farlo cadere, per poi eventualmente sottrarlo. Non sono riusciti nel loro intento grazie alla solidità del monumento e alla sua armatura interna.
Appena avuto notizia del fatto, nel pomeriggio del sabato il compagno Denis Branzanti, Responsabile del PMLI per l'Emilia-Romagna ha emesso un comunicato stampa per denunciare l'accaduto e annunciare la partecipazione al presidio organizzato dal PRC e PDCI locali nella mattina di domenica 16. Nel comunicato viene ribadito lo stretto e inscindibile legame del PMLI con Lenin, il cui busto è un simbolo del socialismo e della lotta di classe. Il comunicato è stato ripreso da più giornali, come “Il Fatto Quotidiano”, “Il Resto del Carlino”, “La Nazione” e “Il Giorno”, e da molti siti internet, anche il virtù del lancio d'agenzia effettuato dall'Ansa Emilia-Romagna.
Domenica 16 febbraio alle ore 10 del mattino è iniziato il presidio in piazza Lenin per denunciare il grave atto e tenere alto il livello di guardia.
Erano presenti aderenti a vari partiti di Reggio Emilia, Parma e Modena, nonché il PDCI, Rifondazione Comunista e anche l'ANPI con la propria bandiera, assente il nuovo partito revisionista di Rizzo. Il PMLI, rappresentato da compagni delle province di Modena e Parma, che ogni anno, e da molti anni, commemora Lenin nella ricorrenza della morte in questa storica piazza, invitato dagli organizzatori del presidio, non poteva certo mancare in un momento così cruciale e imprevisto.
Nel corso dell'iniziativa il compagno Alberto Signifredi è stato intervistato da una giornalista del “Resto del Carlino”, ed ha spiegato le ragioni della doverosa presenza in piazza, in questo frangente, per i legami politici, ideologici e rivoluzionari del PMLI con il grande Maestro del proletariato internazionale Lenin.
Durante il presidio vi sono stati diversi interventi a braccio sulla figura di Lenin e sul suo ruolo nella storia. Il compagno Signifredi, intervenendo, ha sottolineato il rapporto particolare che lega il PMLI a Lenin, “uno dei cinque Maestri che abbiamo sulla bandiera, la cui lezione riteniamo di stringente attualità per gli apporti fondamentali che egli ha dato nello sviluppo del marxismo e nella concezione del Partito del proletariato. Nella teoria e nella pratica rivoluzionaria”.
Il compagno Artemio Giovannelli ha spiegato come la Rivoluzione Bolscevica di Lenin abbia contribuito a diffondere direttamente e indirettamente nel mondo il diritto al lavoro, alla salute e all’istruzione per tutti, salvando così molti milioni di persone dalla barbarie capitalista e dallo sfruttamento imperialista e aumentando le aspettative di vita delle classi sfruttate.
Durante il presidio la delegazione del PMLI è stata contattata telefonicamente dal Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, che ha ringraziato i compagni presenti per la preziosa e puntuale partecipazione. Il compagno Denis Branzanti ha seguito per telefono l’andamento del presidio e la sua evoluzione. La Commissione di organizzazione del CC del Partito ha inviato un messaggio di ringraziamento per l'importante missione assolta.
Il PMLI è poi stato ringraziato per la partecipazione anche dagli organizzatori.
Il Segretario provinciale del PDCI di Reggio Emilia, Alessandro Fontanesi, in una nota ha sottolineato: “va avviata da oggi una profonda necessità di cambiamento, che parta anche dalle idee che furono alla base del pensiero di Lenin. Dalla piazza di Lenin è parsa infine assordante l'assenza dei democratici per antonomasia, pronti a riempirsi la bocca di valori e democrazia, ma incapaci di condannare un gesto idiota che, aldilà delle idee che la statua di Lenin tutt'ora incarna, ha arrecato un danno ad un bene della collettività che sta nella seconda più importante piazza di Cavriago ed è quindi patrimonio di tutta la cittadinanza”.
Quanto accaduto rivela che Lenin e il suo pensiero danno ancora fastidio ai fascisti vecchi e nuovi, ai reazionari di tutte le risme, alla borghesia nazionale e internazionale. Ciò conferma che solo seguendo la strada indicata da Lenin si potrà uscire dalla barbarie capitalista, dal fascismo e dal razzismo, e con la rivoluzione proletaria conquistare e costruire il socialismo, che rappresenta l’alternativa e l’unico futuro possibile per il proletariato e l'intera umanità.
19 febbraio 2014