Il sindaco M5S di Pomezia fa sgomberare con la forza una scuola occupata
Violenze della polizia sulle lavoratrici
Il sindaco M5S di Pomezia, Fabio Fucci ha ordinato lo scorso 19 febbraio la violenta e forsennata incursione dei poliziotti nella scuola “‘Trilussa” occupata da alcune decine di lavoratrici che stavano protestando per la riduzione dell’orario di lavoro e dello stipendio, nell’ambito di una vertenza nata per difendere ben 25.000 posti di lavoro a rischio in tutta Italia e che riguarda tutto il settore delle pulizie nelle scuole. Una vertenza che nasce dal fatto che il governo Letta-Alfano aveva deciso di non rinnovare il contratto alle ditte esterne ai lavori di pulizia nelle scuole, bandendo una gara di appalto che può comportare il taglio fino al 40% del già magro stipendio. Ma potrebbe andare peggio - con la perdita del posto di lavoro - se si tornasse al vecchio sistema, quando i bidelli, oltre a svolgere un lavoro d’ufficio, provvedevano anche alla pulizia dei banchi e delle aule. Si tratta quindi di 25.000 lavoratori che devono sottostare ad uno dei tanti ricatti ai quali ormai le masse lavoratrici sono abituate da tempo.
Nonostante la lotta abbia quindi una ragione di drammatica sopravvivenza, l’occupazione della scuola ha avuto termine, su ordine del sindaco del Movimento 5 Stelle, con il brutale intervento del reparto Celere della polizia di Stato e di un battaglione dei carabinieri di Roma.
Drammatiche sono le testimonianze sia delle lavoratrici in lotta sia dei residenti che hanno assistito allo sgombero: Serena, una lavoratrice di 56 anni testimonia dell’arrivo alle 7 di mattina dei pubblici ufficiali che hanno spaccato il cancello e sono entrati come delle furie, rincorrendo le lavoratrici che per paura sono scappate tutte sul tetto dove sono state inseguite e raggiunte. Un poliziotto, continua la donna, l’ha sbattuta a terra, una sua collega è stata presa per il collo e sbattuta contro il muro, poi è stata ricoverata al Pronto soccorso. Un’altra, mentre la stavano trascinando, ha sbattuto la testa ed è svenuta, tanto da rendere necessario l’intervento di un’ambulanza. Le donne sono state tutte identificate e ora temono anche procedimenti penali nei loro confronti, dal momento che il sindaco ha già annunciato che procederà a sporgere una denuncia penale contro le lavoratrici occupanti. Per Fucci, che aveva richiesto espressamente l’intervento di polizia e carabinieri, l’episodio è una normale azione di pubblica sicurezza e ritiene che non sia successo niente di rilevante.
Non la pensa così Francesca Gentili, segretario generale della Filcams Cgil di Pomezia, che - sollecitando spiegazioni dal sindaco sull’accaduto - non è stata neppure ricevuta. Sul fatto è intervenuto anche il segretario generale della Filcams Cgil di Roma e del Lazio Vittorio Pezzotti che parla di gravissimo ed inqualificabile atto di violenza.
Non merita ulteriori commenti ma solo disprezzo sia l’operato da vero e proprio neopodestà giustiziere M5S Fucci sia il vero e proprio blitz delle “forze dell’ordine” che suonano come un pesante avvertimento ai lavoratori in lotta a piegare la testa, ma che in realtà devono forgiare ancora di più gli animi delle lavoratrici e dei lavoratori che ormai, come hanno scritto Marx e Engels 166 anni fa nel Manifesto
, “non hanno nulla a perdere, all'infuori delle loro catene. Essi hanno un mondo da guadagnare
”.
26 febbraio 2014