In visita a una scuola elementare di Siracusa
Renzi come Mussolini strumentalizza gli scolari
La preside allestisce un coro dei bambini per inneggiare al nuovo premier
Lavoratori e M5S lo contestano
Dal nostro corrispondente della Sicilia
La scena sembra tratta dai cinegiornali mussoliniani. Il Berlusconi democristiano entra nell'atrio della scuola elementare dell'Istituto comprensivo Raiti di Siracusa, “un istituto non rappresentativo”, denunciano i sindacati, delle reali condizioni delle scuole siracusane, e viene accolto da un coro di bambini schierati e addestrati su iniziativa della dirigente che scandiscono: "Matteo, Matteo" e poi intonano la canzoncina “Applaudi e salta per Renzi”.
Renzi parla con gli scolari, esibendosi in uno dei suoi discorsi tanto roboante quanto insulso: "La scuola è luogo di sogni. Noi con Graziano Delrio e con i ministri, faremo di tutto per fare delle scuole il luogo della grande bellezza". Un'orchestrazione autoapologetica per nascondere la realtà. Altro che sogni, la scuola è spesso in edifici decrepiti e inadeguati che crollano in testa agli alunni, la prima a rimanere vittima della mannaia del taglio di fondi pubblici. Siracusa, inoltre, è una delle province dove la condizione della scuola pubblica è tra le peggiori. Nella maggioranza dei casi le scuole siracusane sono ospitate in locali in affitto e in condizioni fatiscenti. Gli studenti sono costretti a seguire le lezioni al freddo e le famiglie devono provvedere anche all'acquisto della carta igienica. Non solo, il taglio di circa 2000 insegnanti e personale ATA ha determinato nella provincia la quasi impossibilità di garantire il diritto allo studio per tutti.
All'uscita dall'istituto scolastico, le prime forti contestazioni che provengono per l'appunto dal personale scolastico. Alcuni ex LSU Ata, occupati nelle aziende di pulizie, sturano le orecchie a Renzi con fischietti e striscioni. “A causa della spending review – denunciano i lavoratori - dopo 11 anni senza stabilizzazione siamo con le lettere di licenziamento in mano, i nostri stipendi verranno dimezzati a 400 euro mensili e con questa cifra non si può sopravvivere. Siamo in 11mila ridotti così in Italia”. Tra i cartelli innalzati si legge: “i veri sprechi nella scuola sono i guadagni delle ditte di pulizia, non gli stipendi dei lavoratori ex LSU ATA! VERGOGNA”!.
Tra i cartelli anche quelli di un gruppo di M5S: “Non sei credibile!”, “la tua non è democrazia!”; “Al voto, al voto”.
Renzi tenta di evitare la contestazione, fuggendo sull'auto blu blindata verso la sede del Comune, a Palazzo Vermexio. Anche qui a contestarlo un presidio di lavoratori della Pirelli e della Sotis, azienda che lavora per conto del Comune. In entrambe le vertenze i lavoratori protestano contro la mancata erogazione da parte dell'INPS del trattamento di cassa integrazione del 2013.
Vertenze che si aggiungono alla perdita di migliaia di posti di lavoro. Nel 2013 4500 posti nella sola edilizia, mentre negli ultimi 4 anni ne sono stati persi 2000 nel settore metalmeccanico.
Quella di Renzi sul territorio siciliano si risolve in un'arrogante passerella mussoliniana che strumentalizza sfacciatamente i piccoli scolari delle elementari come se fossero dei nuovi balilla osannanti il nuovo duce.
Altro che “Battiam le mani al presidente”! Il governo Renzi, per il bene delle masse popolari siracusane, siciliane e italiane va spazzato via senza indugio e con la massima determinazione, conducendo contro di esso una dura opposizione di classe e di massa nelle fabbriche, in tutti i luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università, nelle piazze, nelle organizzazioni di massa, specie sindacali e studentesche.
12 marzo 2014