I generali egiziani mettono fuorilegge Hamas
Da Gaza: “Così il Cairo aiuta Israele”

 
Il 5 marzo un tribunale del Cairo ha messo fuorilegge Hamas, il principale movimento della resistenza palestinese che guida il governo della striscia di Gaza accusandolo di rapporti con le formazioni islamiste che hanno compiuto attacchi contro l'esercito egiziano nel Sinai dopo la destituzione dell'ex presidente islamista Morsi lo scorso 3 luglio. Il tribunale ha definito Hamas “un gruppo terrorista” ordinando di conseguenza il sequestro della sua sede al Cairo e il blocco di beni riconducibili alla formazione palestinese.
La decisione del tribunale, pilotata dai generali che guidano di fatto il paese, cade a qualche mese di distanza quella analoga emessa contro la formazione dei Fratelli musulmani e l’avvio del processo contro Morsi e molti dirigenti islamisti. E Hamas, che è nata da una costola dei Fratelli musulmani, segue la stessa sorte.
Da Gaza Hamas ha accusato il Cairo di “strangolare la resistenza” e di “fare un servizio a Israele”.
Un servizio che non è un caso isolato e la dice lunga sulle posizioni del generale al Sisi, il protagonista della estromissione del regime di Morsi e guida dell'esercito che si appresta a farsi eleggere alla presidenza del paese. Come dimostra la decisione di bloccare all'aeroporto del Cairo una cinquantina di attiviste europee e americane che dovevano recarsi a Gaza per partecipare a iniziative in occasione dell'8 Marzo; la frontiera tra Gaza e l'Egitto è chiusa e sigillata anche dalla parte egiziana con i soldati del Cairo a fare da cane da guardia per conto dei sionisti di Tel Aviv.

26 marzo 2014