Tsipras possibilista con Renzi
Il leader della formazione della “sinistra” borghese greca Syriza era a Roma ai primi di aprile per sostenere la raccolta di firme a sostegno della sua lista, proprio sua non per modo di dire dato che si chiama "L'Altra Europa con Tsipras", nel pieno rispetto delle nuove norme propagandistiche borghesi che centrano il messaggio sulla figura del leader più che sulle posizioni politiche.
“Sono convinto che le liste de troveranno le adesioni necessarie per partecipare a pieno titolo alle elezioni di maggio. Anzi, lancio un appello: Ii, Alexis Tsipras, chiedo agli italiani di andare a firmare per l'unica vera forza politica controcorrente... “. Definizione volutamente vaga e nel contempo ambiziosa.
In maniera accattivante Tsipras prosegue con “io non sono il candidato di uno Stato o di una nazione, né di una periferia geografica e neppure rappresento alleanze fra Stati. Io sono un candidato della Sinistra Europea che presenta un programma politico e di priorità programmatiche per l'uscita definitiva e solidale dalla crisi e per la riconquista della democrazia in Europa. Sono il candidato di ogni cittadino europeo che combatte contro l'austerity, indipendentemente dal voto che questo cittadino esprime alle elezioni politiche nazionali e indipendentemente da dove questo cittadino vive”.
Poi planando dal volo pindarico, “rappresentiamo le classi e gli interessi sociali, non gli interessi nazionali. La mia candidatura unisce quel che il neoliberismo divide”, atterra nella melma e chiarisce “siamo una forza politica governativa, non uno spazio di protesta”. Appunto, nessuno si illuda.
E chiudeva la prestazione con un significativo “il signor Renzi va giudicato adesso e in futuro per le scelte che farà per il suo paese e per il segno che esse porteranno”. Ma come, ancora non ha capito chi è Renzi, che cosa ha già fatto e ha bisogno di vederlo alla prova?. Tranquilli, lo sa tanto che solo il 7 febbraio scorso a Roma, al Teatro Valle occupato, al momento del lancio della sua lista affermava che “non basta essere giovane per fare qualcosa di positivo. In Italia il mio coetaneo (sic!!) risponde con la stessa Europa: quella che ci ha fatto impazzire in questi anni”, ha le stesse ricette di Angela Merkel, quelle dell’austerità. Si vede che ha cambiato parere.
9 aprile 2014