Per assicurargli la campagna elettorale
Pena irrisoria a Berlusconi
Volontario per mezza giornata a settimana a due passi da Arcore
Il “delinquente matricolato” Silvio Berlusconi sarà assegnato ai servizi sociali e la sua agibilità politica non sarà compromessa. Presterà assistenza agli anziani una volta a settimana in un centro di assistenza per anziani di Cesano Boscone. Non potrà lasciare la Lombardia ma potrà recarsi a Roma tutte le volte che lo ritiene opportuno per proseguire la sua attività politica e organizzare al meglio la campagna elettorale per le amministrative e le europee già in atto.
Questa è in sintesi la ridicola decisione assunta il 15 aprile dal Tribunale di sorveglianza di Milano, che di fatto ha ceduto alle minacce del neoduce Berlusconi che il 10 aprile aveva avvertito: “senza agibilità politica scateneremo l'inferno”.
Non a caso i legali del neoduce hanno definito la decisione del Tribunale “equilibrata e soddisfacente anche in relazione alle esigenze dell’attività politica del Presidente Berlusconi”.
Berlusconi lo ricordiamo che è stato condannato definitivamente a quattro anni di carcere per frode fiscale, tre dei quali coperti da indulto, nel processo per i diritti tv Mediaset, più due di interdizione dai pubblici uffici.
Ma i giudici, pur ritenendo il condannato ancora una “persona socialmente pericolosa”, hanno accolto tutte le richieste del collegio di difesa e, sulla base di alcuni “elementi” che ne “evidenziano la scemata pericolosità sociale e appaiono quantomeno indici di volontà di recupero dei valori morali perseguiti dall’ordinamento” hanno deciso che il residuo di pena a carico del condannato Berlusconi deve essere scontato non in carcere ma presso i servizi sociali.
Una decisione resa ancora più ridicola quando nel dispositivo i giudici evidenziano che i cosiddetti “elementi che evidenziano la scemata pericolosità sociale” di Berlusconi sono costituiti dal fatto che egli ha risarcito il danno e pagato tutte le spese processuali.
In realtà è sempre vero il contrario ossia che un condannato in via definitiva possa ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali soprattutto se ritenuto ancora “socialmente pericoloso”. E stupisce ancora di più di come possa beneficiare di una misura alternativa chi mostra: “un’insofferenza alle regole dello Stato poste a tutela dell’ordinamento e della civile convivenza”.
Nella nota diffusa dal giudice De Santis si legge che "Silvio Berlusconi andrà ad assistere gli anziani in una struttura indicata dall'Uepe", l'Ufficio esecuzione penale esterna ossia il centro di Cesano Boscone a circa una quarantina chilometri in auto da Arcore. L'impegno sarà "di una volta a settimana e per un tempo non inferiore a 4 ore consecutive". Non potrà lasciare la Lombardia "salvo specifiche autorizzazioni" (quindi, per partecipare a un comizio a Padova o a Bari dovrà ottenere specifica autorizzazione dall'Uepe). Ma "è autorizzato a recarsi a Roma, come da sua richiesta, presso il domicilio da lui indicato, dal martedì al giovedì, con rientro al suo domicilio in Lombardia, entro le ore 23 del giovedì stesso".
Non solo. L'estinzione della pena, di fatto, viene ridotta a 10 mesi e mezzo, dato che dopo i primi 6 mesi Berlusconi potrebbe ottenere la riduzione prevista per legge di 45 giorni, svolgendo lavori socialmente utili. Con un rapido calcolo, i giorni effettivi di servizio del neoduce nel centro anziani saranno appena 7 (considerando per assurdo 7 giorni da 24 ore, ovvero più realisticamente 28 giorni da 4 ore).
Ecco la vera natura della giustizia borghese: chi non è ricco e potente e ruba o evade miliardi non va in galera mentre un povero che viene beccato mentre “ruba” una mela o un pezzo di formaggio per sfamarsi finisce dritto in prigione.
23 aprile 2014