Riciclaggio elettorale senza limiti
Il fascista ripulito Granata capolista dei Verdi
Dal nostro corrispondente della Sicilia
Per la lista Green Italia-Verdi Europei nella circoscrizione insulare, è capolista Fabio Granata, coordinatore nazionale della neoformazione Green Italia.
Nuovo acquisto per i Verdi, Granata ha lunga storia nei partiti fascisti e di destra. Nasce col MSI-DN, dove è stato componente del Comitato centrale, vice segretario nazionale del Fronte della Gioventù, passa poi ad AN, PDL, FLI. E' col PDL deputato nazionale, vicepresidente della Commissione Antimafia, in precedenza con AN era stato plurideputato al parlamento siciliano, assessore alla Cultura e poi al Turismo con Cuffaro, ex vicepresidente della regione Sicilia.
Adesso passa ai Verdi con un progetto politico fondato sull’idea di un Green New Deal, “Nuovo corso verde”, (si fa riferimento al New Deal promosso dal presidente americano Franklin Delano Roosvelt negli anni Trenta contro la crisi del '29. Ma al di là delle chiacchiere ecologiste di Granata, ci chiediamo, ad esempio, visto che è candidato anche Sicilia che credibilità possa avere il suo progetto sull'acqua, “bene comune per eccellenza”, sulla difesa dell'accessibilità di tale risorsa vitae “minacciata da inquinamento, sprechi, privatizzazioni”. Non è stato forse Granata per anni nel governo ultraprivatizzatore di Cuffaro, conosciuto come il governatore che ha avviato il processo di privatizzazione delle risorse idriche in Sicilia? Non è appartenuto alla maggioranza parlamentare che ha privatizzato servizi vitali per la popolazione? Considerato da questo punto di vista quella di Granata appare come un ulteriore tentativo di riciclaggio elettorale, di corsa alla poltrona dopo essere stato trombato alle elezioni politiche del 2013 nelle liste di Futuro e Libertà per l'Italia.
Ma c'è un'altra questione che i siciliani che hanno a cuore i problemi ecologici della Sicilia devono valutare. I Verdi sono presenti al parlamento europeo e addirittura costituiscono la quarta forza. Eppure negli ultimi anni la condizione ambientale della Sicilia, come del Mezzogiorno e dell'Italia non ha fatto altro che peggiorare. Nonostante la presenza dei Verdi in parlamento, l'Unione europea ha imposto la privatizzazione dell'acqua e dei servizi, ha colpito duramente le colture siciliane con una Politica Agricola Comunitaria sciagurata, ha preso la parte del governo italiano sul MUOS e l'elenco potrebbe continuare.
Ciò perché, anche se si volesse riporre fiducia in questi politicanti borghesi, il parlamento europeo non dispone di poteri di indirizzo politico e di iniziativa legislativa. Esso è solo un orpello dell'Unione europea imperialista, del sistema economico capitalista europeo di cui difende gli interessi.
I siciliani che hanno realmente a cuore la questioni ambientali che riguardano la regione non hanno altro voto che quello astensionista per delegittimare l'Ue e isolare le sue istituzioni e i suoi governi. Non c'è altro voto che quello astensionista per esprimere la convinzione che solo il socialismo può realizzare l'Europa dei popoli e risolvere in maniera definitiva la questione ambientale che in Sicilia diventa sempre più pesante giorno dopo giorno.
30 aprile 2014