Dal 2011 numero più che raddoppiato
Più di un milione di famiglie senza reddito né lavoro
4.068.250 persone chiedono aiuto per mangiare
Sono drammatici, e indicativi della crisi che il sistema capitalista sta facendo pagare alle masse popolari, i numeri che l’Istat ha recentemente diffuso sulla situazione economica e sociale dell’Italia.
Secondo l’istituto di statistica attualmente ci sono un 1.130.000 famiglie senza reddito da lavoro, nuclei familiari al cui interno tutti i componenti attivi - che sono in grado quindi di svolgere validamente un’attività lavorativa - sono disoccupati. Tra il totale di queste famiglie sono ben 491.000 composte da una coppia con figli e 213.000 sono composte da un solo genitore, quasi sempre una madre.
Se il dato numerico è di per sé allarmante, ancora più preoccupante è l’andamento percentuale che risulta già in notevole crescita (18,3%in più) rispetto al 2012 e addirittura più che raddoppiato (56,5% in più) rispetto al 2011.
I dati peggiori sono rilevati nel Sud e nelle Isole dove vivono 598.000 famiglie che vedono tutta la loro potenziale forza lavoro disoccupata, ma il fenomeno avanza dappertutto, infatti al Nord ve ne sono 343.000 e al Centro 189.000.
Aumenta drammaticamente così quella che, con imbroglio linguistico e lessicale, i politicanti borghesi chiamano “incapienza” ma che in realtà si chiama miseria, fatto testimoniato - rileva il Centro studi di Unimpresa - nelle dinamiche dei consumi, anzi dei risparmi fino all’osso, che le famiglie italiane sono ormai costrette a perseguire in modo disperato: cinque famiglie su sette sono state costrette a varcare almeno una volta le porte dei discount nel primo trimestre di quest’anno, confermando così una tendenza cresciuta con la crisi economica e consolidatasi nel 2013, come testimonia una ricerca condotta tra i 18.000 esercizi commerciali associati a Unimpresa, secondo il rapporto della quale inoltre la recessione ha ormai costretto il 71,5% degli italiani a fare economia e così rispetto al primo trimestre dello scorso anno sono più che raddoppiati, tra gennaio e marzo, gli acquisti di offerte speciali di alimenti, bevande, prodotti per la casa e abbigliamento.
L’aumento della povertà in Italia è evidenziata infine anche da un’analisi compiuta da Coldiretti secondo la quale sono 4.068.250 le persone che sono state costrette a chiedere aiuto per mangiare nel 2013, con un aumento del 10% sul 2012, un chiaro effetto della crisi economica e della perdita di lavoro che sta privando un numero sempre maggiore di italiani delle risorse necessarie addirittura a sfamarsi: erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto i 3,7 milioni nel 2012 toccando l’apice lo scorso anno.
In particolare, nel 2013 ben 303.485 persone hanno beneficiato dei servizi mensa, mentre un totale di 3.764.765 di poveri hanno avuto assistenza nello stesso anno con pacchi alimentari: sono i nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna ricorrono a questa forma di aiuto piuttosto che consumare pasti gratuiti in mensa.
30 aprile 2014