Francia
Il premier Valls annuncia un piano di lacrime e sangue
Il governo francese ha varato lo scorso 23 aprile il documento economico finanziario con le previsioni per i prossimi tre anni, un piano di lacrime e sangue che una volta approvato dall'Assemblée Nationale, il parlamento francese, dovrebbe consentire alla Francia di rientrare nei parametri di bilancio Ue anche se solo nel 2015. Quello che è certo è che l'obiettivo del governo socialista guidato da Manuel Valls di portare il deficit rispetto al prodotto interno lordo (pil) entro il 3% sarà a carico dei lavoratori e delle masse popolari.
Nonostante la batosta ricevuta nelle elezioni amministrative di marzo, in particolare dall'elettorato di sinistra che ha disertato le urne, il presidente François Hollande aveva fatto dimettere il premier Ayrault e l'aveva sostituito il 31 marzo con l'ex ministro dell'Interno uscente, il rampante Manuel Valls. Che si è messo immediatamente all'opera.
Neanche tre settimane dopo l'affidamento dell'incarico, il 18 aprile, Valls si presenta personalmente in diretta televisiva da nuovo "super-premier", come lo ha definito la stampa francese, e presenta il piano del suo governo. Una partenza significativa anche nella forma, dato che nella repubblica presidenziale francese la figura che conta è quella del presidente. Quanto alla sostanza non ci sono dubbi: è un piano di lacrime e sangue. Il governo prevede di “risparmiare” nel prossimo triennio circa 18 miliardi di euro nella pubblica amministrazione, altri 11 miliardi negli enti locali e 21 miliardi nella protezione sociale e l'assistenza sanitaria. Una mannaia che cala sulla spesa pubblica e su lavoratori e pensionati con l'aggiunta del congelamento degli assegni famigliari, dell’indice di rivalutazione degli stipendi degli statali fino al 2017 e dei sussidi di disoccupazione e di tutte le pensioni superiori al minimo per almeno un anno.
I tagli non toccano i padroni che anzi avranno fino a 30 miliardi di sgravi contributivi, quelli promessi nel "Patto di Responsabilità" presentato da Hollande nel gennaio scorso per rilanciare crescita e occupazione nel paese. La svolta a destra del governo socialista era quindi già in programma prima ancora della batosta elettorale di marzo.
30 aprile 2014