rubrica: Contributi
Napolitano tradisce la Resistenza esaltando la superpotenza Ue e il militarismo e l'interventismo imperialista italiano
di Eugen Galasso
Giorgio Napolitano non sonnecchia, purtroppo... si veda il suo discorso sul 25 Aprile: poche e di circostanza le frasi dedicate alla Resistenza, molte invece le espressioni sulla situazione attuale, a difesa dell'Unione europea fondaa sul capitalismo più feroce e senza remore, soprattutto sul capitale finanziario, spingendosi a un'apologia sfrenata (ma dal traditore e rinnegato revisionista Napolitano c'è da aspettarsi veramente di tutto...) dell'imperialismo e del militarismo, delle missioni internazionali (ormai non c'è più neppure la necessità di usare la “foglia di fico” di chiamarle “missioni di pace/peacekeeping”...).
Altro che il “popolo in armi”: le “missioni internazionali” sono funzionali unicamente alla difesa della rendita di posizione più bieca dell'imperialismo-tigre di carta ma oltremodo resistente, di marca statunitense come europea, con una finta e comunque pseudo-opposizione di Paesi come Russia (che ormai è basata su un incrocio tra capitalismo e dirigismo, andando ben oltre il revisionismo krusceviano-brezneviano) e la Cina che del marxismo-leninismo-pensiero di Mao ha mantenuto solo qualche facciata (sempre meno, peraltro), guardando a un dominio che tende ad estendersi in modo elefantiaco, molto oltre lo scacchiere o il “principio del dòmino” che vigeva negli anni della “guerra fredda”, soprattutto negli anni Settanta e Ottanta del 1900.
L'Italia a queste missioni “deve contribuire - e già lo fa con successo - alle missioni internazionali” dice Napolitano, non senza diventare anche più esplicito: “Dobbiamo procedere in un serio impegno di rinnovamento e di riforma dello strumento militare, razionalizzando (sic!) le nostre stutture e i nostri mezzi”. Anche droni, cannoni laser ed elettromagnetici a rotaia? Vien da chiedersi. Perché no, visto l'attuale andazzo, avallato da Napolitano. E continua: “Potremo così soddisfare esigenze di rigore e di crescente produttività nelle spesa per la Difesa senza indulgere (attenzione!) a decisioni sommarie che possono riflettere vecchie e nuove pulsioni demagogiche antimilitariste”. Nell'ormai spudorata difesa del militarismo yankee e della Nato (perché altrimenti questo attacco a demagogia e antimilitarismo?), il “Presidente di tutti gli Italiani” si lancia in un'accorata difesa anche degli F 35, di cui qualcuno aveva ventilato e caldeggiato semplicemente una riduzione, non la rinuncia agli stessi.
Non c'è fine al peggio, con un presidenzialismo di fatto che impartisce anatemi a giorni alterni (ma in realtà ogni giorno), che porta alla sostanziale abolizione del Senato, con tutti i limiti, ben noti, di quest'istituzione nel Parlamento borghese, con una “desecretazione”, anche qui solo di facciata dei “Segreti di Stato”, destinati a rimanere tali, con un'adesione forsennata a questa Europa (da qui le campagne dei media dello Stato borghese per l'”europeismo”, in particolare da parte della teleconduttrice montiana Alessandra Sardoni sulla “7”, ma un'enumerazione di tutti i servi del regime sarebbe potenzialmente infinita; ho dunque indicato un nome forse meno noto ai lettori e alle lettrici, anche perché esponente di una rete Tv “piccola” ed erroneamente considerata “alternativa”). Ma c'è l'auspicio che elettrici ed elettori alle elezioni europee ed amministrative si astengano, come indica giustamente il PMLI, senza cedere alle sirene dei “Cinque Stelle” (con ampie interferenza fasciste e parafasciste) e della lista revisionista “Tsipras-L'altra Europa”.
30 aprile 2014