Oltre mezzo milione i lavoratori coinvolti
A marzo 100 milioni di ore di cassa integrazione
Sono impressionanti i dati forniti dalla CGIL sul ricorso alla cassa integrazione. Nel 2014 sono già 520mila i lavoratori coinvolti, i quali hanno dovuto subire complessivamente un taglio del reddito pari a 1 miliardo di euro, cioè 1.900 euro a testa. Il dato va letto anche alla luce del fatto che risulta in continuo aumento il ricorso a questo ammortizzatore. Nel solo mese di marzo sono state oltre 100milioni le ore di cassa integrazione registrate in Italia. Si va molto oltre gli 80 milioni di ore conteggiati dal gennaio del 2009 fino ad oggi. In percentuale è un aumento medio del 20% in cinque anni. Anche su intervalli più brevi si registrano forti aumenti. A marzo la cassa integrazione ordinaria ha fatto registrare un + 16,3% rispetto a febbraio, quella straordinaria +17,1% e quella in deroga + 30,7.
L'aumento della cassa integrazione si concentra maggiormente nei settori produttivi ed è il metalmeccanico quello in cui vi è stato il maggior ricorso a tale strumento. Infatti se si considera il periodo gennaio-marzo, ben 180.989 lavoratori, la stragrande maggioranza operai, sono costretti alla cassa integrazione per un totale di 92.666.218 di ore. Pesa molto anche il settore del commercio dove sono 74.483 i lavoratori coinvolti per 38.135.353 e l'edilizia con 68.012 lavoratori, anche qui per lo più operai, coinvolti con 34.821.994 ore.
Dati che si sommano alla crescita della disoccupazione, soprattutto giovanile, e con l'aumento della povertà. Il nuovo Vittorio Emanuele III, Napolitano, ha parlato il 1° Maggio di “allarme lavoro”, ma s'è ben guardato dall'ammettere le sue enormi responsabilità politiche nell'appoggiare e difendere governi che hanno “affrontato” la crisi a colpi di privatizzazioni, di precarizzazione, delocalizzazioni, contribuendo in larga parte all'attuale situazione occupazionale delle masse lavoratrici italiane. Nessuna autocritica anzi avanti nel massacro: “massimo di reazione in termini di riforme” chiede Napolitano al governo del Berlusconi democristiano Renzi. Che sia un velato apprezzamento del Jobs Act? Altro che la ricetta renziana. Per uscire da questa situazione è necessario lo sciopero generale di otto ore con manifestazione nazionale sotto Palazzo Chigi.
7 maggio 2014