Interviste raccolte da “Il Bolscevico” durante il corteo No Tav a Torino
Alberto Perino,
Leader del Movimento No Tav
Come prima cosa ti esprimo la solidarietà del PMLI a te e a tutto il popolo della Valsusa in lotta per le assurde inchieste e la repressione che vi colpisce.
Grazie
Qual è il significato di questa manifestazione e quali obbiettivi vi proponete?
Questa intanto è una manifestazione contro la repressione, contro la repressione dei movimenti, contro la repressione del dissenso e contro la repressione di tutta quell'area che intende opporsi. Perché qui adesso non bisogna più opporsi. Questo è un dato incontrovertibile. La seconda motivazione di questa manifestazione è una grossa solidarietà nei confronti di queste quattro persone ingiustamente detenute, accusate di terrorismo in un modo assolutamente fuori dal mondo. Non c'è nulla. Però bisogna tenere presente che questa accusa che è stata formulata nei loro confronti corriamo poi il rischio che, se passa, venga poi usata contro tutti quelli che protestano contro una decisione governativa.
Il PMLI dice che in Val Susa c'è una sorta di laboratorio della repressione dei movimenti da parte del governo
Sicuramente l'ho detto nella conferenza stampa. Non ho detto che il mandante era il PD, ho detto che il mandante era il governo che gli dà tutte le coperture a questa magistratura.
Il PMLI è presente in questa manifestazione con la parola d'ordine “Libertà per i No TAV Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. In carcere i devastatori della Valsusa”. Cosa ne pensi di questa parola d'ordine?
Non solo i devastatori della Val Susa, ma anche i devastatori dell'ambiente, i devastatori dell'Italia. Quando noi scopriamo che la Severino va a sedersi a fianco del governo per risolvere il problema dell'Ilva, mentre da ministro ha fatto i decreti salva Ilva, allora qualche domanda ce la facciamo. Ci si chiede anche se non c'è qualche problema, visto che la Severino a suo tempo è stata difensore di Comastri nel processo che c'è stato qui a Torino, dove Comastri è stato condannato per turbativa d'asta. Allora capite che qui gli intrecci sono troppi le porcate sono veramente troppe.
Come pensate di continuare la lotta contro il TAV?
Resistendo fino alla fine. Fino alla vittoria. Sono venticinque anni che resistiamo, continuiamo a dire che se resistiamo altri venticinque anni abbiamo vinto. E' la terza generazione che resiste. Non è mica uno scherzo.
Qual è il vostro giudizio sulla posizione del PD rispetto al TAV?
Il PD è uno di quei partiti che usa le grandi opere come bancomat. Quindi la sua posizione non può che essere quella che è.
Qual è il vostro giudizio sulla posizione del governo Renzi rispetto al TAV?
Renzi è uno che dovrebbe avere l'Oscar del bugiardo. Quindi questa è una cosa che si inserisce nel suo DNA, ma bisogna capire bene una cosa. Renzi è uno di quelli che utilizzano il bancomat.
Qual è il vostro giudizio rispetto alle controriforme istituzionali e costituzionali proposte dal governo Renzi?
E' un golpe ed è esattamente in linea con quello che proponeva Gelli con la P2.
Boris,
del Centro sociale Askatasuna di Torino
Da quanto tempo siete nella lotta contro il TAV?
La lotta la seguiamo già dagli inizi, ma è a partire dal 2000 che abbiamo fondato il Comitato di lotta popolare, insieme a dei compagni di Bussoleno, e siamo attivi in Val di Susa e sul fronte No TAV.
Quali sono il significato e gli obbiettivi di questa manifestazione?
La manifestazione di oggi nasce sull'onda degli arresti dei compagni. E' come dire la motivazione principale, perché loro sono in galera da sei mesi con un'accusa pazzesca, quella di terrorismo, quando sappiamo tutti che quello che è successo in Val di Susa è stato semplicemente un danneggiamento di un generatore. Non si sa nemmeno se effettivamente siano stati quelli che sono in galera ad aver danneggiato questo generatore. Sta di fatto che per un macchinario danneggiato quattro compagni sono in carcere da sei mesi in condizioni durissime con l'accusa di terrorismo che arriva fino a trent'anni di carcere. Quindi è un assurdo e vogliamo sensibilizzare un po' tutta l'opinione pubblica sul fatto che, se passa questa linea della magistratura di condannare i No TAV come terroristi, si crea un precedente gravissimo oltre al fatto che la condizione dei compagni in carcere è durissima. Tra l'altro loro sono finiti in carcere, ma già prima di loro ad agosto erano state eseguite una serie di perquisizioni a Torino e in Val di Susa ad alcuni compagne e compagni che non sono stati portati in carcere, però per loro l'accusa è sempre quella: terrorismo. Quindi non è la prima volta che questa cosa veniva fuori, ma è la prima volta che dei compagni sono in carcere con quell'accusa. Noi abbiamo già, non ricordo il numero preciso, ma una dozzina di compagne e compagni, alcuni molto giovani, indagati e che verranno processati con quest'accusa.
Il PMLI è presente in questa manifestazione con la parola d'ordine “Libertà per i No TAV Chiara, Caludio, Mattia e Niccolò. In carcere i devastatori della Val Susa”. Che ne pensi di questa parola d'ordine?
La parola d'ordine è assolutamente condivisibile perché i veri terroristi, i veri responsabili di tutto non sono i No TAV, ma quelli che vogliono costruire il TAV, che hanno già devasto un pezzo di valle, spendendo una quantità di soldi allucinante. Poi sappiamo che le ditte che lavorano intorno al TAV sono colluse con la 'ndrangheta. Il PM (pubblico ministero) stesso che indaga i No TAV in carcere e non in carcere è quel Rinaudo che sappiamo, tramite un dossier apparso nelle ultime settimane, ha delle amicizie in ambienti poco raccomandabili dal punto di vista della criminalità. Quindi mi pare che sia evidente che la parola d'ordine sia condivisibile.
Come pensate di continuare la lotta contro il TAV?
Come abbiamo sempre fatto dall'inizio, cioè sempre mettendoci la faccia, sempre scendendo in piazza. Non ci facciamo spaventare dalla repressione, continueremo ad andare avanti, perché noi e la gente della Val Susa ormai sono vent'anni che siamo in lotta e non sarà un arresto in più o in meno che farà cambiare il corso della storia. E' solo una questione di tempo, ma vinceremo noi perché non c'è alternativa.
Cosa pensate della posizione del PD sul TAV?
E' ovvio che il PD da quando esiste, e sul TAV si è esposto talmente tanto a favore del partito delle lobby e degli affari, che davvero non ha più nulla, se mai ci fosse stato, a che fare con le esigenze, con i bisogni del popolo e dei lavoratori e degli studenti. Di fatto è una lobby di politicanti che curano esclusivamente gli interessi di coloro che hanno i soldi, i capitali. Di sinistra proprio non hanno più niente. Noi col PD siamo evidentemente contrapposti. C'è da dire che in Val di Susa ci sono alcuni amministratori locali che continuano a rimanere nel PD, ma sono contro il TAV. Anche lì se le persone sono oneste si rendono conto che il TAV è una follia, è uno spreco assurdo di denaro. Quelli che vivono in Val di Susa lo sanno e quindi sono No TAV.
Cosa pensate della posizione del governo Renzi sulla questione del TAV?
La posizione del governo Renzi è quella del PD che è favorevole all'opera. Quindi finché non ci sarà qualcuno che dentro il PD dica basta, dobbiamo rivedere la nostra posizione, noi siamo contro il governo Renzi che rappresenta ancor più dei predecessori gli interessi dei grandi capitali. Sapete benissimo che tra lui e Berlusconi come ideologia non c'è nessuna differenza: liberismo sfrenato.
Cosa pensate delle controriforme istituzionali e costituzionali proposte dal governo Renzi e del Job acts?
Allora, dico solo tre parole. Ovviamente pensiamo tutto il male possibile, in particolare su questo Job acts e quindi sulla questione del lavoro. Noi qui stiamo preparando a Torino una grossa manifestazione per l'11 luglio, quando ci sarà il convegno dei ministri europei sulla questione del lavoro e parteciperà Renzi e il governo italiano. Il tema di questo convegno è sulla disoccupazione giovanile. Veramente è il massimo del paradosso in una città come Torino, in un momento in cui non ci sono più industrie, non c'è più lavoro, i giovani di questa città non sanno veramente dove sbattere la testa. E loro vengono a parlare a Torino di questa cosa, mentre sta passando questa nuova proposta che prevede il tempo determinato e la precarietà a vita. Insomma a volte ci chiediamo davvero come si possa continuare a credere a quello che raccontano questi personaggi che stanno nei palazzi. Quindi contro Renzi l'11 luglio invitiamo voi e tutte le realtà che vogliono partecipare a questo contro-vertice.�
Lucetta Bellomo,
Segretaria provinciale di Biella del PRC
Qual è il significato e quali sono gli obbiettivi di questa manifestazione?
Di tenere viva l'idea di resistenza che c'è nella Valle, perché è un esempio per tutti. Soprattutto per essere vicini, per essere solidali, di supporto e di protezione ai quattro giovani compagni che sono in carcere. Perché vanno aiutati, vanno protetti e devono sapere che siamo con loro.
Il PMLI è presente in questa a manifestazione con la parola d'ordine “Libertà per i No TAV Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. In carcere i devastatori della Val Susa”.
Che ne pensi di questa parola d'ordine?
Sì è la parola d'ordine per cui siamo qui anche noi. Certo.
Come pensate che si possa continuare la lotta contro il TAV?
Noi pensiamo innanzitutto di portarla anche nel nostro territorio. Noi nel biellese siamo un gruppo trasversale che lavora da diverso tempo insieme. Noi di Rifondazione, i compagni del PMLI, i compagni di tutte le tendenze, i compagni anarchici. Continuare a portare anche sul territorio perché ci sono altre lotte di resistenza. Quella contro il pirogassificatore, contro le scorie nucleari, quella contro gli F35 che costruiscono a Cameri (Novara). Noi siamo in tutte queste lotte insieme a tutti i compagni e intendiamo continuare.
Cosa pensate della posizione del PD sul TAV?
Il PD non è più un partito che ha a che fare con la sinistra. Hanno scelto la strada iperliberista, scelgono le grandi opere, sono dalla parte dei poteri forti, compreso Poletti della Lega delle Cooperative al governo. Il che dice tutto. Per noi sono dall'altra parte della barricata, purtroppo per loro. Spero che i compagni che ancora gli danno credito capiscano e se ne vadano e vengano con noi nel movimento o dove meglio stanno, però dalla parte di chi è oppresso, di chi è sfruttato e non da quella parte lì.
Cosa pensate delle controriforme istituzionali e costituzionali proposte dal governo Renzi e del Job acts?
Questo qui è un democristiano, neanche col senso dello Stato dei vecchi democristiani. E' un governo a cui opporsi con tutte le forze. Un governo che ha attaccato i sindacati in un modo indegno e che sta contro i lavoratori. Il Jobs Act, e lo abbiamo anche portato al 1° Maggio, è 'un trappolone che ti rende schiavo del padrone'. Perché questo è! Hanno davvero tolto il futuro ai giovani. Io ho lavorato con contratto a termine. Il primo lavoro in una fabbrica tessile. Abbiamo fatto un picchettaggio, era sabato. il venerdì della settimana successiva mi hanno licenziata. Questo è il contratto a termine. Tu stai zitto per tre anni. Io mi immagino quelli dell'edilizia, che fanno? Vanno sul ponteggio non in sicurezza, sennò perdono il lavoro? E' una vigliaccheria, come è una vigliaccheria quella che ha fatto Renzi contro chi occupa le case. Gli toglie il diritto di residenza, gli toglie le utenze. E' una vergogna!
(Per assoluta mancanza di spazio siamo costretti a rimandare al prossimo numero la pubblicazione delle interviste a Mariangela Rosolen, coordinatrice del Comitato Acqua Pubblica di Torino e provincia, Enrico, del movimento No TAV-Terzo Valico, Loris, del movimento No Coop di Bologna, e dello scrittore ex Lotta continua Erri De Luca)
14 maggio 2014