Alla importante Conferenza Nazionale su salute e ambiente organizzata dall’USB
Il Comitato Attivisti Campani rilancia l’idea di un coordinamento contro inceneritori e discariche
Consoli: “abbiamo molta sfiducia in Caldoro e De Magistris e appoggiamo i comitati di lotta cui va data l’ultima parola in tema ambientale”
Forte intervento delle Mamme Vulcaniche
Redazione di Napoli
Si è svolta sabato 10 maggio a Napoli, in un clima fraterno ma al contempo di lotta, la bella e riuscita Conferenza Nazionale su salute e ambiente organizzata dal sindacato USB con un ampio programma e dibattito che ha dato la possibilità di sperimentare un sincero e autentico confronto tra i Comitati in lotta, intellettuali, precari, disoccupati e masse popolari.
Un momento che ha visto la partecipazione anche di avvocati, ingegneri, geologi e medici impegnati nella lotta comune contro il criminale piano propugnato dalla giunta regionale Caldoro fatto di riaperture di discariche con annessa dissemina di inceneritori nel già martoriato territorio campano. Una situazione che coinvolge anche il territorio napoletano con l’apertura del primo processo contro le ex giunte Bassolino e Iervolino e i loro lacchè per il disastro ambientale provocato nella zona Ovest di Napoli e, in particolar modo, nell’area ex Italsider, che ha prodotto, a causa dell’utilizzo dell’amianto, centinaia di malati e altrettanti morti nel quartiere di Bagnoli e zone limitrofe. Critiche sono piovute sul capo del neopodestà De Magistris e della sua giunta arancione in ordine ai pessimi, se non nulli risultati sul piano della raccolta differenziata a Napoli.
Tanti gli interventi: il primo di Nazareno Festuccia, per l’esecutivo nazionale dell’USB, che ha aperto i lavori della Conferenza, cui è seguito quello appassionato del medico Antonio Marfella, che ha sonoramente bocciato l’intero piano Caldoro-Romano sull’ambiente in Campania, parlando della diffusione capillare nel territorio, un tempo “felix”, dei tumori, soprattutto quelli al cervello, difficilmente guaribili. Bisseranno più tardi le tesi di Marfella sia l’ingegnere Gabriele Ferruzzi dell’AIEA (Associazione Italiana Esposti Amianto) che il professore Franco Ortolani, geologo dell’Università “Federico II” di Napoli che con alcune slides
e dati veramente allarmanti e inquietanti, hanno parlato di un picco di tumori nel 2015 a livello nazionale e soprattutto dove si trova una maggiore concentrazione di amianto (dunque anche Napoli). Ortolani ha parlato delle lotte delle masse popolari campane contro la trivellazione della piana del Sele (costituitesi nel Comitato “No Triv”), un progetto appoggiato dai grandi pescecani interessati all’estrazione del petrolio e non certamente alle gravi conseguenze ambientali sul territorio.
Molto forte e vivo l’intervento, finito tra gli applausi, delle Mamme Vulcaniche che hanno portato la loro testimonianza dell’area vesuviana sottolineando che “laddove vi sono inceneritori e discariche, una mamma non può non difendere i propri figli e combattere contro il piano di Caldoro”. A concludere la sessione mattutina è stato l’intervento del Comitato attivisti campani per la salute e l’ambiente che, tramite il portavoce Felice Consoli, ha duramente criticato sia la giunta Caldoro con il suo piano ambientale contestato da tutti i Comitati di lotta, sia l’esecutivo De Magistris, reo di aver fatto nulla sul piano ambientale, soprattutto sul piano della raccolta differenziata porta a porta. Sottolineato con un applauso il passaggio sui precari ‘Bros’ che, formati per la raccolta differenziata porta a porta, non sono mai stati utilizzati dalle istituzioni locali in camicia nera ma, anzi, duramente repressi dalla magistratura. Consoli ha dato loro la solidarietà, estendendola anche ai Comitati “No Tav” e “No Muos” impegnati in altre importanti battaglie in Piemonte e in Sicilia contro la tracotanza e l’arroganza delle istituzioni. L’intervento del portavoce del Comitato si concludeva con il lancio di un coordinamento tra i vari Comitati di lotta sparsi territorialmente teso a rafforzare e a rendere più incisiva l’iniziativa contro le giunte e i loro inceneritori e discariche, sottolineando con sfiducia un possibile ingresso nelle istituzioni per cercare di cambiare le cose dall’interno, ma di lottare dal basso con le masse.
Dopo la varietà di interventi della mattina, si è passati ad un pomeriggio altrettanto ricco ed interessante, anche se è mancata la presenza proprio di don Maurizio Patriciello, tra i maggiori esponenti della lotta per la salute e l’ambiente, specie nell’area Nord di Napoli. C'era invece il delegato dell’Ilva di Taranto Francesco Rizzo che ha denunciato l’incredibile situazione della sua fabbrica, ha criticato fortemente le istituzioni locali e l’attuale governo Renzi, chiedendo un intervento più incisivo in Puglia. La delegata USB e ricercatrice Isfol, Viviana Ruggeri, ha detto che la situazione ambientale critica in Campania è purtroppo simile in altre regioni, come il Lazio e l’Abruzzo, dove sta peggiorando giorno dopo giorno. I successivi interventi, anche della platea, hanno arricchito ulteriormente il dibattito e stretto contatti tra i presenti, soprattutto tra gli avvocati che stanno affrontando i primi processi contro le istituzioni locali corrotte e poste dinanzi alle responsabilità di inquinamento e disastro ambientale in Campania e non solo.
14 maggio 2014