I pruriti interventisti dell'Italia imperialista di Napolitano e Renzi sono sempre vivi
La Pinotti indossa l'elmetto, pronta ad andare in Ucraina

 
La crisi dell’Ucraina è ancora lontana dall’essere disinnescata e diventa anche una situazione che solletica i pruriti interventisti dell’Italia imperialista di Napolitano e Renzi. Lo conferma Roberta Pinotti, ministro PD della Difesa, che indossa l’elmetto e annuncia che “di fronte a quello che sta accadendo non possiamo e non vogliamo solo stare a guardare”.
In una recente intervista la Pinotti afferma che “anche la Russia ha ammesso che i rivoltosi sul campo sono sfuggiti a ogni controllo. Noi italiani, insieme alla Germania, abbiamo finora lavorato per evitare che le sanzioni alla Russia dessero adito a una escalation difficile da controllare. Noi siamo disponibili a fare di più”. E non pensa a iniziative diplomatiche. “La situazione è molto preoccupante – sottolinea il ministro della Difesa - e il governo non la sottovaluta. Non penso siamo alla vigilia di una guerra europea. Detto questo - e ne ho parlato anche con il ministro degli Esteri - non possiamo stare a guardare. Certo, senza agire da soli, ma attraverso l'Onu, la Nato e l'Unione europea”. “Ancora non siamo a questo, parlare di invio di peacekeeper è prematuro”, sostiene la Pinotti, nessuno lo ha chiesto ma non si sa mai, i “caschi blu” italiani sono pronti.
Infatti, ammette la Pinotti, “nessuno ha avanzato questa richiesta ma se dovesse servire dobbiamo essere disponibili anche a questo. Non dimentichiamoci che nel 2006 l'Italia è stata protagonista, in occasione della guerra tra Israele e Libano, inviando un forte contingente di interposizione”. A fare da cane da guardia per conto dei sionisti. Nel caso dell’Ucraina, per conto della Ue che la vuole sottrarre al controllo della Russia.

14 maggio 2014