Nella provincia di Catania l'astensionismo è il primo “partito”
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Alle elezioni europee del 25 maggio 2014 l'astensionismo è primo partito nella provincia di Catania con 548.254 elettori, pari al 58,7% del corpo elettorale. Rispetto alle europee del 2009 è aumentato di 59.233 elettori, mentre rispetto alle politiche del 2013 di ben 223.239 elettori. Si tratta di una grande vittoria che ha delegittimato anche nella provincia di Catania l'Unione europea imperialista e i partiti al suo servizio. Un risultato ottenuto nonostante nella provincia andassero al voto per le amministrative grandi comuni come Acireale.
Tra gli eletti a Catania per il parlamento dell'Europa imperialista Michela Giuffrida, giornalista presentatasi come indipendente nella lista del PD, ma appoggiata da Articolo 4 di Lino Leanza, ex-boss del MPA catanese adesso passato armi e bagagli ad appoggiare il PD. Tutta una serie di alleanze clientelari tra PD ed esponenti di gruppi nati dal MPA e dall'UDC hanno fatto sì che il partito di Renzi nella provincia di Catania raggiungesse 120.017 voti, pari al 12,9% del corpo elettorale, con un aumento di 39.215 voti rispetto alle precedenti europee e di 34.837 voti rispetto alle politiche del 2013.
Il M5S è arrivato al terzo posto, dopo il partito dell'astensionismo e il PD. I dirigenti del M5S attaccano gli astensionisti: “abbiamo pagato un prezzo alto alla scelta di non votare tipica delle elezioni europee. Tanto più al Sud e in Sicilia, dove non si capisce ancora l'importanza dell'Europa sulle nostre vite”. E invece è il M5S riformista e al servizio del capitalismo e dell'imperialismo europeo che deve capire la stessa cosa che hanno capito le masse popolari astensioniste cioè che la dittatura della grande finanza, la macelleria sociale sono il prodotto non riformabile di questa Europa, come ha scritto il PMLI: “L'Unione europea è una superpotenza imperialista nemica dei popoli dei Paesi più deboli e degli stessi Paesi che ne fanno parte”. E devono capire anche che astenersi non è “non votare”. Chi si astiene esprime un vero e proprio voto con le sue precise motivazioni politiche.
Un crollo lo ha avuto anche Forza Italia, che raggiunge 93.489 voti, perdendone 70.870 rispetto alle precedenti europee e 75.656 rispetto alle politiche. Il Nuovo centro destra-UDC si attesta su 33.779 voti, guadagnando appena 20.496 voti rispetto alle precedenti europee e 17.075 rispetto alle politiche. Molto male la Lista Tsipras che nella provincia riesce a racimolare 12.646 voti, perdendone 6.605 rispetto alle europee 2009 e 14.459 rispetto alle precedenti politiche. Un dato estremamente importante che dimostra come la parte più avanzata della base dei partiti come Rifondazione, PdCI e Sel nella provincia di Catania stiano maturando la consapevolezza di dover abbandonare a se stesse queste formazioni revisioniste e trotzkiste guidate da imbroglioni e falsi comunisti.
La Cellula “Stalin” della provincia di Catania ha propagandato l'astensionismo marxista-leninista con il prezioso aiuto dei compagni simpatizzanti e amici e con lo strumento del grande settimanale “Il Bolscevico”. Sono stati realizzati diversi banchini a Catania e Belpasso che ci hanno consentito di dialogare con lavoratori, disoccupati, pensionati, giovani, studenti. A tutti abbiamo potuto fornire le argomentazioni per la scelta del voto astensionista e abbiamo potuto percepire che in valore assoluto e in percentuale l'astensionismo sarebbe ancora cresciuto perché le masse popolari non credono più alle solite promesse degli imbroglioni di turno. E cosìè stato: l'astensionismo è cresciuto.
4 giugno 2014