Alla faccia della “democratizzazione della Rete”
Internet veloce solo per i ricchi
Sarà riservata alle multinazionali imperialiste

 
La Federal communications Commission (Fcc), l'agenzia federale che regola le comunicazioni negli Stati Uniti, ha annunciato agli inizi di maggio l'apertura di un periodo di commenti della durata di 4 mesi sul progetto di legge che modifica l'utilizzo della rete Internet in un sistema a due velocità, permettendo ai grandi gruppi che gestiscono le telecomunicazioni di offrire ai loro clienti la possibilità di avere una banda più larga e la priorità sulla rete attraverso il pagamento di un abbonamento più costoso. Nel corso dei 4 masi l'Fcc valuterà le proposte e i suggerimenti prima del varo della legge. Il risultato sarà una Rete da cui transitano l'informazione, la comunicazione e tanti servizi importanti con qualità diverse; una Rete a due velocità, con quella veloce solo per ricchi. Alla faccia della “democratizzazione della Rete”.
La questione sottoposta alla Fcc era nata dalle pretese dei giganti delle telecomunicazioni, del tipo Comcast, Verizon, AT&T e TimeWarner che quasi sempre sono anche i gestori della tv via cavo e degli accessi Internet, avanzate da anni alle authority Usa per avere il diritto a far pagare di più i cosiddetti maxiutenti, gli altrettanto giganti Google, con la sua filiale YouTube, il numero uno dei servizi di videostreaming Netflix, la Walt Disney, Microsoft con Skype, Apple con iTunes che
controllano e quindi determinano la distribuzione dei contenuti dell'informazione, della comunicazione, spettacolo e musica.
Le multinazionali delle telecomunicazioni sostenevano che se gli utenti "occupano" una parte consistente della banda larga che deve smaltire ad alta velocità un grosso volume di traffico dovrebbero pagare di più. Una richiesta che è stata ritenuta valida in due sentenze di tribunali federali americani e recepita dal vertice della Fcc che ha deciso di definire nuove regole. Che saranno valide non solo per gli Usa ma per tutti gli utenti della Rete.
La posta in gioco non è soltanto una redistribuzione di guadagni fra le multinazionali del settore. Diverse organizzazioni americane di difesa dei consumatori hanno contestato la decisione della Fcc e denunciato che si realizzerebbe una “discriminazione commerciale” a favore dei soggetti più forti. Le multinazionali imperialiste avranno Internet veloce, pagata comunque dagli utenti della Rete sui quali scaricheranno il sovrapprezzo.
Ne usciranno penalizzati anche i piccoli operatori, singoli o aziende locali e nuove, che non potendosi permettere di viaggiare sulla più cara corsia veloce saranno confinati su quella lenta.

11 giugno 2014