Alitalia: 2.200 esuberi
Niente cig a rotazione né “contratti di solidarietà”
L’accordo tra Alitalia e la compagnia degli Emirati Arabi Ethiad si farà sulla pelle dei lavoratori.
Infatti la compagnia aerea italiana ha annunciato l’esubero di 2.251 lavoratori, tra cui 122 piloti e 258 assistenti di volo, per i quali è escluso il ricorso a percorsi di cassa integrazione a rotazione o contratti di solidarietà.
In poche parole migliaia di lavoratori saranno messi in mezzo alla strada dall’oggi al domani.
L’amministratore delegato Gabriele Del Torchio ha definito gli esuberi “una condizione necessaria per avere una dimensione efficiente e competitiva” ossia per salvare 11.000 posti di lavoro proprio nell’incontro avuto con i segretari generali dei sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti il 12 giugno che puntano a ridurre al massimo i licenziamenti, pronti a portare avanti il negoziato fino a quando sarà necessario, anche oltre la data del 15 luglio indicata dal ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi.
E questi sono solo i numeri dei licenziamenti dell’Alitalia, perché nel frattempo cresce la preoccupazione anche per il destino dello scalo di Milano Malpensa, che gli emiri che controllano Ethiad vorrebbero penalizzare preferendo come hub Fiumicino: se venisse penalizzata Malpensa potrebbero infatti aggiungersi altre migliaia di disoccupati nell’ambito dell’indotto dell’importante aeroporto lombardo.
Forti sono i timori dei lavoratori per l’atteggiamento antioperaio del ministro del Lavoro Poletti - che ha persino parlato di 2500 esuberi, un numero superiore a quanto affermato da Alitalia - e in generale del governo Renzi che è orientato a favorire a tutti i costi l’accordo tra Ethiad e Alitalia piuttosto che interessarsi delle gravi conseguenze che tale accordo avrà sull'occupazione con la mazzata di migliaia di ulteriori licenziamenti.
18 giugno 2014