Per le nomine ai vertici delle aziende pubbliche
Renzi usa le donne borghesi e manager
Tra esse Marcegaglia, ex presidente di Confindustria e Luisa Todini di Forza Italia che privatizzerà le Poste
Il genere femminile non cambia la funzione dei manager: servire il capitalismo e il governo che ne cura gli affari
L'annunciata “rivoluzione” di Renzi ai vertici delle principali aziende pubbliche o controllate dallo Stato non cambia di un millimetro la vecchia pratica clientelare utilizzata da tutti i suoi predecessori, da Berlusconi a Prodi, da Monti a Letta, di piazzare i propri uomini nei gagli vitali delle istituzioni e dell'economia.
La tanto sbandierata differenza di genere non cambia la funzione dei manager. Che siano donne o uomini la missione è sempre la stessa: servire il capitalismo e il governo che ne cura gli affari.
La riprova sta nel fatto che il Berlusconi democristiano ha piazzato Emma Marcegaglia, fino a pochi mesi fa presidente di Confidustria, al vertice di Eni. Marcegaglia insieme al papà Steno e al fratello Antonio è anche alla guida dell'omonimo gruppo.
Alla berlusconiana Luisa Todini Renzi ha affidato la presidenza di Poste, nota per le sue apparizioni nei talk show televisivi, dove ha sempre difeso a spada tratta gli interessi dei padroni primo fra tutti, Berlusconi. Il nome della Todini è stato spesso tirato in ballo per incarichi politici mentre l'azienda di famiglia, la Todini Costruzioni, che ha guidato per qualche anno, fa parte dal 2010 del gruppo Salini. Il suo obiettivo è di completare al più presto la privatizzazione dell'azienda.
A Patrizia Grieco è andata la poltonissima dell' Enel, dopo una carriera divisa fra Italtel e Olivetti di cui è tutt'ora presidente.
Infine Catia Bastioli, scelta per presiedere il Cda Terna, molto nota nel mondo industriale per la sua esperienza al vertice della Novamont, un'azienda novarese nata dalle ceneri del gruppo Ferruzzi di Raul Gardini morto suicida dopo il suo coinvolgimento in tangentopoli.
Insomma donne borghesi con un'estrazione di classe tutt'altro che popolare, che smaniosa di dimostrare di essere capaci di spremere e supersfruttare più dei pescecani capitalisti uomini i lavoratori e le masse popolari.
Donne e uomini che spesso ottengono queste prestigiose e renumerative poltrone non tanto per meriti professionali, qunato per le sponsorizzazioni politiche di cui godono.
Il caso più eclatante riguarda l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, che Renzi ha riconfermato alla presidenza di Finmeccanica, ignorando che l'ex capo della polizia dal 2000 al 2007, coinvolto nella mattanza del G8 a Genova, ex direttore del Dipartimento per le informazioni per la sicurezza (Dis), l'organo che sovrintende all'attività dei servizi segreti esterni (Aise) e interni (Aisi), promosso da Monti a sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti; è stato premiato anche dal governo Letta-Berlusconi con la presidenza del colosso pubblico Finmeccanica non certo per il suo curriculum manageriale in campo economico e finanziario ma in sostituzione dell'ex numero uno Giuseppe Orsi, arrestato per gli scandali delle commesse e delle nomine.
Anche per quanto riguarda gli stipendi dei nuovi presidenti di Enel, Eni, Finmeccanica e Poste Italiane, che Renzi si vanta di aver bloccato al tetto massimo di 238mila euro lordi, c'è da dire che Renzi non ha minimamente toccato tutti gli altri privilegi e benefit, a caminciare dalle stock option, pensioni e buonuscite d'oro di cui godono i superpagati manager di Stato.
Basti pensare che secondo i calcoli de “l'Espresso” le buonuscite degli amministratori delegati Scaroni (Eni), Conti (Enel), Cattaneo (Terna) e Sarmi (Poste italiane) ammontano a circa 20 milioni di euro. Secondo il settimanale la liquidazione di Conti dovrebbe ammontare a non meno di 6,4 milioni. Mentre quella di Scaroni a oltre 8,3 milioni.
Altro che “sobrietà” di cui ciancia Renzi.
Di seguito la lista completa della nuova infornata di manager pubblici piazzati nelle quattro principali aziende di Stato:
ENEL
1. Patrizia Grieco
2. Francesco Starace
3. Alberto Pera
4. Alberto Bianchi
5. Andrea Gemma
6. Paola Girdinio
ENI
1. Emma Marcegaglia
2. Claudio Descalzi
3. Fabrizio Pagani
4. Luigi Zingales
5. Diva Moriani
6. Salvatore Mancuso
Collegio Sindacale
1. Paola Camagni (Sindaco effettivo)
2. Alberto Falini (Sindaco effettivo)
3. Marco Seracini (Sindaco effettivo)
4. Massimiliano Galli (Sindaco supplente)
5. Stefania Bettoni (Sindaco supplente)
FINMECCANICA
1. Gianni De Gennaro
2. Mauro Moretti
3. Marta Dassù
4. Guido Alpa
5. Alessandro De Nicola
6. Marina Calderone
7. Fabrizio Landi
POSTE
1. Luisa Todini
2. Francesco Caio
3. Roberto Rao
4. Antonio Campo dall’Orto
5. Elisabetta Fabbri
25 giugno 2014