Una delle conseguenze degli scellerati lavori per Expo2015
Esonda il Seveso a Milano
La giunta Pisapia gioca allo scaricabarile
Redazione di Milano
Martedì 8 luglio, a seguito delle forti piogge che hanno colpito il Nord Italia, il fiume Seveso, che percorre sotterraneamente il capoluogo lombardo, è esondato alle 2.50 della notte a Milano, in zona Niguarda. Per tutta la mattinata alcune vie della città, in particolare nel quartiere Isola, sono state completamente allagate. Protezione civile regionale, Vigili del fuoco e urbani hanno chiuso il traffico nelle vie più colpite e sono stati al lavoro con le pompe idrovore, ma l’operazione è stata difficoltosa sia per la mancanza di corrente sia per la grande quantità di acqua che, nella notte, si è riversata sulla città. Nelle zone più colpite dall’esondazione il traffico è stato in tilt per molte ore. Bloccata la viabilità anche all’ingresso in città su viale Monteceneri e sul cavalcavia Bacula. Lunghe code anche su viale Jenner e via Lancetti, sulle circonvallazioni in direzione centro.
Molto vasta rispetto alle esondazioni del Seveso avvenute in precedenza, l’area colpita: se il punto di origine rimane la zona Niguarda, questa volta l’acqua si è allargata fino a viale Suzzani, via Cà Granda, viale Sarca, viale Fulvio Testi, invadendo viale Zara, piazza Sondrio, e invadendo il quartiere Isola, dove in particolare sono rimaste sott’acqua via Jacopo dal Verme, piazza Segrino, via Lario, piazza Lagosta fino a via Pola. Inoltre circa 2.000 utenze sono rimaste senza energia elettrica. I principali disagi hanno interessato le vie Cà Granda e vie limitrofe, viale Suzzani, viale Zara, piazza Padre Giuliani e largo Vulci. Qualche problema si è registrato anche in viale Marche e viale Sarca.
Per levarsi di dosso ogni responsabilità la giunta comunale arancione del neopodestà Giuliano Pisapia non ha fatto di meglio che accusare il Centro Funzionale Monitoraggio Rischi della Regione Lombardia, e quindi la giunta del neo inquisito dittatore regionale fascioleghista Roberto Maroni, di non aver “emanato alcun avviso di criticità”.
La verità che è che nessuna giunta comunale milanese ha mai voluto affrontare l’annoso problema dello sfogo delle acque del fiume Seveso che entra a Milano da Nord cominciando il suo percorso sotterraneo nei pressi di Via Ornato e trovando come zona di rischio esondazione con riemersione delle acque nella curva che il suo percorso sotterraneo fa tra Via Valfurva e Viale Zara.
Con la giunta Pisapia non solo non è stato fatto alcun lavoro per permettere alle acque del Seveso di sfogarsi in caso di esondazione ma si è proceduto a comprimerle ulteriormente con una barriera di cemento armato contenente il vano sotterraneo della linea metropolitana 5 (le manie di grandezza della giunta arancione ha fatto saltare la numerazione della linea 3 direttamente alla 5, della 4 se ne parlerà, forse, nel 2017), di colore lillà. Una linea metropolitana tanto ultramoderna quanto totalmente inutile che va a percorrere esattamente la corsia preferenziale della linea tranviaria di superficie, attualmente realizzata solo per metà da Via Bignami alla Stazione Garibaldi e che s’intende completare entro l’Expo2015 fino a San Siro. Un’altra occasione di lucro per la speculazione edilizia targata EXPO, insomma, che non risponde certo all’esigenza di viabilità di avere invece linee metropolitane circolari che colleghino quartieri periferici attualmente abbandonati al degrado.
Tornando alle acque del Seveso, queste, quando esondano si trovano lungo Viale Fulvio Testi e Viale Zara la “diga” di cemento armato della M5 formando un “lago” sotterraneo che emerge a ovest dei suddetti viali Testi-Zara per poi espandersi straboccando anche ad est allagando Piazzale Istria da dove le acque emerse confluiscono in tutte le sue vie “affluenti”.
Ecco quindi le responsabilità della giunta Pisapia che invece di risolvere il problema delle esondazioni del Seveso lo aggrava con le sue politiche urbanistiche di cementificazione di Milano sperperando denaro pubblico per una superflua linea metropolitana per la gioia dei magnati della maxispeculazione edilizia targata Expo2015!
16 luglio 2014