Renzi, Alfano, Pinotti manganellatori come Mussolini e Berlusconi
Carabinieri e polizia caricano i NoTav
I manifestanti volevano impedire gli espropri dei terreni per il Terzo Valico, la linea ad alta velocità tra Genova e Rivalta Scrivia
Intrecci tra politicanti e criminalità organizzata calabrese, pioggia di finanziamenti pubblici per banchieri, faccendieri, cementificatori, amianto, repressione, processi, lacrimogeni e manganelli. Parliamo della mostruosa opera del Tav-Terzo Valico, definita sul sito della Cociv, il consorzio che ha avuto affidati i lavori senza gara d’appalto, “una nuova linea ferroviaria che consente di potenziare i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e con il resto d’Europa”. In realtà una linea assolutamente inutile, come denuncia il Comitato No Terzo Valico, ma imposta alle masse da pezzi da novanta della politica borghese quale Luigi Grillo, ex senatore PDL, quello che ha confessato di aver preso una tangente per i lavori dell’Expo 2015, e voluta fortemente dai vertici regionali e nazionali del PD.
Un'opera che, dunque, lascia intravedere un imponente giro di affari e favori, considerato che il costo preventivo dei 54 chilometri del Terzo Valico, che verrà interamente coperto da fondi pubblici regalati a privati, è di 6 miliardi e 200 milioni di euro. Ed è lo stesso governo Renzi a proteggere e foraggiare tale mostruosa opera, prevedendo nel recente decreto “sblocca Italia” ulteriori duecento milioni di euro di finanziamenti. A condizione tuttavia che i cantieri si aprano entro giugno del 2015. Non importa nulla al governo degli sventramenti, delle deforestazioni, dell'abbattimento di case, del prosciugamento delle falde, della presenza di amianto. La parola d'ordine di palazzo Chigi è “accelerare” sul Terzo Valico e reprimere la protesta. E' questo il contesto antidemocratico e filomafioso in cui si è svolto l'attacco militare del 30 luglio, col quale le “forze dell'ordine” hanno violentemente represso la protesta di massa contro la prima parte delle espropriazioni.
Tanti attivisti NoTav da tutto il Piemonte e la Liguria si erano ritrovati all’alba a Libarna, vicino a Serravalle (Alessandria). Dopo un primo tentativo degli agenti di convincere gli irremovibili manifestanti è partita la violenta carica, con spintoni, lancio di lacrimogeni con gas CS, vietato dalle convenzioni internazionali, manganellate e pestaggi dei manifestanti che si erano rifugiati nei boschi circostanti. Le cariche e il lancio di lacrimogeni si sono ripetuti a più riprese durante i tentativi di esproprio in varie località. Diversi feriti, tra cui un anziano a cui è stato rotto un braccio con una manganellata. Per tentare di fermare la protesta di massa le “forze dell'ordine” hanno chiuso le strade provinciali con i blindati e agenti in assetto antisommossa. L'indomabile protesta di massa è tuttavia continuata per l'intero giorno sostenuta da centinaia di abitanti dei comuni di Arquata, Serravalle e Pozzolo, tutti in provincia di Alessandria, scesi in piazza per impedire la realizzazione degli espropri. Questo nonostante le “forze dell'ordine” avessero circondato e isolato i paesini.
Non appena le proditorie cariche sono partite in Valsusa i No TAV per solidarietà hanno chiuso i cancelli del cantiere dell’alta velocità.
I marxisti-leninisti esprimono solidarietà militante ai No Tav-Terzo Valico aggrediti e feriti dalle “forze dell'ordine” del Berlusconi democristiano Renzi, di Alfano e della Pinotti. La nostra solidarietà va anche a tutto il movimento contro il Terzo Valico e alle masse popolari che appoggiano coraggiosamente e in modo determinato la lotta. Renzi, Alfano e Pinotti dimostrano con questo vile attacco repressivo di non avere alcun problema nell'uso del manganello, nell'imposizione di divieti e proibizioni violente per reprimere il dissenso, pur di difendere gli interessi dei pescecani e dei mafiosi nel progetto del Terzo Valico. Il governo del Berlusconi democristiano Renzi non è diverso dai governi che lo hanno preceduto, i suoi metodi sono quelli di Mussolini e Berlusconi. Non merita quindi alcuna fiducia. Va spazzato via senza indugio e con la massima determinazione, conducendo contro di esso una dura opposizione di classe e di massa nelle fabbriche, in tutti i luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università, nelle piazze, nelle organizzazioni di massa, specie sindacali e studentesche.
Il PMLI appoggia fermamente la lotta di massa contro il Terzo Valico e condivide la scelta del movimento di mobilitarsi il prossimo 10 settembre per opporsi all'esproprio dei terreni dove sorge il presidio No Terzo Valico, e nel bosco di Moriassi a Serravalle.
3 settembre 2014