Mao su Mao
Continuiamo la pubblicazione, iniziata sul numero 32/2014 de “Il Bolscevico”, di alcune citazioni autobiografiche di Mao in occasione del 38° Anniversario della sua scomparsa.
A proposito del culto della personalità
Riguardo al culto della personalità, ne ho parlato con Snow e gli ho detto che, allora, un po' di culto della personalità era necessario. Anche loro, americani, praticano il culto della personalità. Tuttavia si è decisamente esagerato. Il mio cognome è Mao e il mio lavoro è fare il presidente del Partito, quindi se mi chiamano presidente Mao mi sento a mio agio. Ma i cosiddetti “quattro volte grande” erano davvero sgradevoli! Sulla questione dei “picchi” parlai con Lui Biao nel luglio del '66, ma lui non mi ascoltò e andò dritto per la sua strada.
(Dichiarazione durante un colloquio con i membri della Conferenza amministrativa della Commissione militare, 4 ottobre 1971, in Mao Zedong Zhuan – Biografia di Mao Zedong, vol. II, Centro di ricerca sulla letteratura di partito del CC del PCC, 1996)
La lotta fra le due linee
Il nostro Partito ha ormai una storia cinquantennale, nel corso del quale ci sono state dieci grandi lotte fra le due linee...
Chen Duxiu, per primo, fece dell'opportunismo di destra... Poi vennero Qu Qiubai e i suoi errori di linea. I suoi uomini nello Hunan entrarono in possesso di un opuscolo che conteneva la mia frase: “Il potere politico nasce dalla canna del fucile”. Andarono su tutte le furie: com'era possibile che il potere politico uscisse dalla canna del fucile?
Pertanto fui rimosso dal mio incarico di membro candidato dell'Ufficio politico...
Fra giugno e settembre del 1930 dominò la linea di Li Lisan, che sosteneva di attaccare le città e vincere prima in una o poche province. Io non ero d'accordo con questa posizione. Fra il 1930 e il 1931, la fazione di destra di Luo Zhanglong costituì un comitato centrale alternativo e praticò lo scissionismo...
La linea di Wang Ming ebbe vita più lunga. Mentre si trovava a Mosca, questi organizzò la sua setta, i “ventotto bolscevichi e mezzo”, che mantennero il potere nel partito per quattro anni, nascondendosi dietro la Terza Internazionale... Negli anni fra il 1931 e il 1934, io non avevo nemmeno il diritto di parola nel Centro...
Durante la Lunga Marcia, dopo l'incontro della I e IV Armata, Zhang Guotao tentò una scissione e costituì un comitato centrale alternativo...
Dopo la liberazione nazionale, Gao Gang e Rao Shushi, bramosi di prendere il potere, organizzarono un blocco antipartito, ma nemmeno loro riuscirono nell'intento. Alla Conferenza di Lushan nel 1959, Peng Dehuai, si mise in combutta con una nazione straniera (con ogni probabilità si intende l'Urss di Lrusciov, ndr) per usurpare il potere.
Liu Shaoqi e la sua banda, a loro volta, volevano dividere il Partito, ma nemmeno le loro ambizioni si concretizzarono.
Infine c'è stata la lotta alla Conferenza di Lushan del 1970. Alla Conferenza di Lushan del 1970 hanno lanciato un attacco a sorpresa e hanno agito in segreto (si riferisce a Lin Biao e Chen Boida, ndr)... Secondo me il loro attacco a sorpresa e le loro attività clandestine furono premeditate, organizzate e programmate. Tale programma consisteva nella ricostituzione della carica di presidente della Repubblica e nella questione del “genio”, si opponevano alla linea del IX Congresso e voleva cancellare l'ordine del giorno in tre punti della II Sessione plenaria del IXCC. Qualcuno aveva fretta di diventare presidente della Repubblica, di dividere il Partito e di prendere il potere. La questione del genio è una questione teorica. La loro posizione era priorista e idealista, poiché dicevano che opporsi al genio significava opporsi a me. Io non sono un genio. Passai sei anni a studiare i libri di Confucio, poi altri sette anni a studiare i libri del capitalismo, e solo a partire dal 1918 cominciai a studiare il marxismo-leninismo: sarei un genio? Non ho sempre messo tra virgolette su certi avverbi? Il IX Congresso ha approvato lo statuto del Partito perché non andiamo a rileggerlo un po'? Il mio punto di vista
, che aveva l'obiettivo di criticare la teoria del genio l'ho scritto solo dopo essermi consultato con altri e avere svolto qualche indagine. Non intendo assolutamente dire che “genio” sia una parola vietata, ma per genio si intende qualcuno un po' più intelligente. Il genio non dipende da un individuo o qualche individuo, ma dal Partito, che è l'avanguardia del proletariato. Il genio dipende dalla linea di massa, è la saggezza collettiva. Il compagno Lin Biao non mi aveva parlato del suo discorso e non me l'aveva nemmeno fatto leggere...
Ho parlato più volte col compagno Lin Biao in merito al fatto che alcune sue espressioni non erano accurate. Ad esempio ha detto che una volta ogni centinaia di anni nel mondo e ogni migliaia di anni in Cina compare un genio. Vi pare che questo risponda ai fatti? Marx ed Engels erano contemporanei e fra loro e Lenin e Stalin non sono passati neanche cento anni, quindi come si può dire che un genio compare una volta ogni centinaia di anni? In Cina abbiamo avuto Chen Sheng e Wu Guang, poi Hong Xuiquan e Sun Yat-sen, quindi come si può dire che un genio compare una volta ogni migliaia di anni? E poi c'è tutto il vociare sui “picchi” raggiunti e sul fatto che “una frase ne vale diecimila”? Non vi pare un po' esagerato? Io ho detto sei volte che la carica di presidente della Repubblica non va ripristinata e che ciò non voglio essere il presidente della Repubblica: se consideriamo ogni volta come una frase, allora possiamo calcolare sedicimila frasi. E loro non sono stati ad ascoltarne nemmeno una!
Allora le mie frasi non valgono che zero, nemmeno mezza frase. Erano le frasi di Chen Boda che per loro ne valevano diecimila. Parlava di “stabilire grandiosamente l'autorità”, riferendosi apertamente a me, ma in realtà era la sua di autorità, che voleva stabilire grandiosamente. Hanno messo in giro anche la chiacchiera che l'Esercito popolare di Liberazione sarebbe stato fondato e guidato da me e sotto il comando diretto di Lin.
Ma come, chi l'ha fondato non può comandarlo? E poi non posso nemmeno essere considerato l'unico fondatore.
Quindi si tratta di questioni di linea e di principio, io non mollo la presa. Sulle grandi questioni di principio, ma sono disposto a fare concessioni. Dopo la Conferenza di Lushan, mi sono mosso su tre direttive: primo lanciare le pietre, secondo, mischiare la terra con la sabbia, “terzo”, scavare il muro. Ho criticato il materiale con il quale Chen Boda aveva imbrogliato così tanta gente e ho approvato la diffusione del rapporto della 38a Armata e il rapporto della Regione militare di Jinan contro l'arroganza e la vanagloria. Poi, dopo che la Commissione militare aveva convocato una lunga conferenza senza dire fondamentalmente una parola di critica a Chenm, ho scritto una nota ad un documento. Il mio metodo consisteva nel raccogliere queste pietre, scrivervi delle note e lasciare che fossero discusse. Ecco cosa intendevo per lanciare le pietre. Quando la terra è troppo compressa non si riesce a respirare, ma con l'aggiunta di un po' di sabbia ciò diventa possibile. La composizione dell'Ufficio della Commissione militare era troppo compressa, c'era bisogno di aggiungere qualche nuovo membro. Ecco cosa intendevo per mischiare la terra con la sabbia. Riorganizzare la Regione militare di Pechino era scavare il muro...
Dobbiamo studiare l'articolo scritto da Lenin nel XXV anniversario della morte di Eugene Pottier.
Dobbiamo imparare a cantare l'Internazionale
e Le tre regole della disciplina
e gli otto punti da tenere a mente.
Non bisogna limitarsi a cantarle: bisogna anche spiegarle e agire secondo quanto dicono. L'Internazionale
e l'articolo di Lenin esprimono totalmente le posizioni e la concezione del mondo del marxismo. L'Internazionale
dice che le catene alla libertà devono essere infrante e che per far ciò non bisogna affidarsi ad alcun salvatore, dio o imperatore, ma a se stessi. Chi creerà la “futura umanità”? Noi, il popolo lavoratore.
Mentre era in corso la Conferenza di Lushan, io scrissi un documento da settecento caratteri nel quale sollevai la questione se la storia è fatta dagli eroi o dagli schiavi. L'Internazionale
dice di unirsi nel partito dei lavoratori e di lottare per la realizzazione del comunismo. Studiare il marxismo! Esso parla di unità, non di scissione. Io credo che potranno essercene ancora altri dieci, o venti, o trenta. Non credete? Io ne sono convinto. Nel comunismo non ci saranno più lotte? Io non credo. Nel comunismo continueranno a esserci lotte fra il nuovo e il vecchio, fra il giusto e lo sbagliato. Ciò che è sbagliato continuerà a non funzionare e i suoi sostenitori continueranno a cadere anche fra più di diecimila anni...
Alla Conferenza di Lushan si è detto che bisogna studiare le opere di Marx e Lenin. Spero che, d'ora in avanti, voi studierete di più queste opere! Quadri di alto livello non sanno nemmeno cosa sia il materialismo e cosa sia l'idealismo, vi pare possibile? Che fare se i libri di Marx e Lenin risultano difficili da capire? Si può chiedere aiuto a chi è più esperto. Voi siete tutti segretari, ma dovete comunque anche essere studenti. Io sono studente tutti i giorni: leggo quotidianamente due volumi di Conkao Ziliao
e grazie a ciò riesco a capire qualcosa di affari internazionali.
(“Discorsi con i responsabili di varie località durante il giro d'ispezione provinciale”, metà agosto-12 settembre 1971, in “Jianguo Yilai Mao Zedong – manoscritti di Mao Zedong successivi alla fondazione della Repubblica popolare cinese”, vol. XIII Casa editrice dei documenti del Comitato centrale, 1998)
Invito i compagni a leggere qualche saggio di Lu Xun, il primo grande saggio della Cina. Non è stato Confucio il primo grande saggio della Cina, né sono stato io. Se posso essere considerato saggio, è solo perché sono allievo del grande saggio.
(“Mao Zedong Zhuan” - Biografia di Mao Zedong, vol. II, Centro di ricerca sulla letteratura di partito del PCC, 1996)
17 settembre 2014