Mao su Mao

Continuiamo la pubblicazione, iniziata sul numero 32/2014 de “Il Bolscevico”, di alcune citazioni autobiografiche di Mao in occasione del 38° Anniversario della sua scomparsa. La maggior parte di esse pubblicate fin qui sono tratte da opere non ufficiali, e sono totalmente o parzialmente inedite in Italia, esse risalgano al periodo della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria (GRCP) e sono state tradotte dal cinese dal PMLI.
 
 
 

Quando andavo a scuola non seguivo le regole
Il sapere comunque non esce dalle scuole. Quando andavo a scuola, io non seguivo le regole e il mio unico principio era evitare di essere espulso. E gli esami! Andavo da 50 a 60 a 80, con una media del 70. Molte materie non le studiavo proprio, a volte di proposito. Ad alcuni esami consegnai il foglio bianco. All'esame di geometria disegnai un uovo di gallina; non è forse geometria questa? Mi occorse soltanto un tratto e fui il primo a consegnare. (…) Io non avevo frequentato nessuna accademia militare, né avevo letto alcun manuale militare. Si dice che io mi basassi sul Romanzo dei Tre Regni e sull'Arte della guerra di Sun Tzu, ma la realtà è che avevo letto soltanto il Romanzo dei Tre Regni . (…)
Nel periodo della riunione di Zunyi ebbi una discussione con X. Mi chiese se avessi letto l'Arte della guerra di Sun Tzu. Io risposi domandandogli di quanti capitoli fosse composta l'Arte della guerra . Non seppe rispondere. Gli chiesi il titolo del primo capitolo, e di nuovo non seppe rispondere. Anche quando, successivamente, scrissi di strategia, diedi appena un'occhiata all'Arte della guerra . (…)
Diamo agli operai, ai contadini e ai soldati tempo per andare in biblioteca a studiare. Questo sarebbe un metodo eccellente. Io passai sei mesi a studiare nella biblioteca dello Hunan e altri sei mesi nella biblioteca della Beida. Ero io stesso a scegliere le biblioteche dove volevo andare. Chi mi ha insegnato? Personalmente ho fatto soltanto studi di giornalismo. Posso essere considerato uno studente di giornalismo. La Società di filosofia era gestita da gente per niente sincera, del calibro di Hu Shi, Tan Pingshan e Chen Gongbo.
(Dialogo con i responsabili del Congresso delle Guardie rosse di Pechino, 28 luglio 1968)
 

Da studente credevo nel capitalismo
Ho letto molti dei tuoi articoli. Io non sono diligente quanto te. Sono pigro. Non ho nemmeno riveduto alcuni dei miei scritti. Ce ne sono alcuni che devono essere rivisti. Dovrò farlo quando, ad esempio, alcuni verranno pubblicati in una seconda edizione. Dovrò rifarlo quando ci sarà una terza edizione. Certi scritti non devono per forza essere così lunghi. Il compagno Lin Biao ha inventato un nuovo metodo: raccogliere citazioni. (…).
Io sono una persona molto pigra. Non ho mai letto la Bibbia . Non mi attira, ma non so cosa dice. Talvolta la prendo in mano, ma il fatto è che non voglio leggerla. (…)
Quando si è costretti a leggere qualcosa, probabilmente è un vantaggio. Alcuni dicono che non ho mai commesso alcun errore. A dire la verità, da piccolo credevo nel feudalesimo di Confucio. Poi, da studente, credevo nel capitalismo, consideravo Washington e Napoleone grandi eroi, e Cromwell, Wellington e l'ammiraglio Nelson per me erano persone strepitose.
(Conversazione con E. F. Hill, 28 novembre 1968, in Jianguo Yilai Mao Zedong Wengao – Manoscritti di Mao Zedong successivi alla fondazione della Repubblica popolare cinese, vol. XIII, Casa editrice dei documenti del Comitato centrale, 1998)
 
Io e Chen Boda non ci siamo mai trovati minimamente in sintonia
(31 agosto 1970)
Questo materiale (1) è stato preparato dal compagno Chen Boda e ha tratto in inganno numerosi compagni.
Primo, non contiene nessuna citazione di Marx.
Secondo, ha recuperato appena una frase di Engels, e per di più Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte non è l'opera più importante di Marx.
Terzo, contiene cinque citazioni di Lenin. La quinta dice che c'è bisogno di capi abili, provati, professionalmente preparati e istruiti da una lunga esperienza, che siano perfettamente in sintonia fra loro. Questi sono i quattro requisiti ivi indicati. Non voglio parlare di altre persone, ma fra i membri del Comitato Centrale, non ve ne sono molti che corrispondono a questi requisiti.
Ora, prendiamo ad esempio il rapporto fra me e questo genio teorico che è Chen Boda: lavoriamo insieme da oltre trent'anni, ma su alcune questioni di grande importanza non ci siamo mai trovati minimamente in sintonia, figurarsi in “perfetta” sintonia. Prendiamo ad esempio le tre conferenze di Lushan. Alla prima conferenza (2), lui si schierò con Peng Dehuai. Alla seconda conferenza (3), quando si trattava di discutere i settanta punti dell'industria, rimase per qualche giorno e poi se ne andò, a sua discrezione. Non so nemmeno per quale motivo lasciò Lushan, né dove se ne scappò. Stavolta (4), possiamo dire che la sua sintonia sia eccellente: ha lanciato un attacco a sorpresa, ha soffiato sul fuoco ed ha adottato un atteggiamento tale che sembrava volesse far esplodere Lushan e impedire alla Terra di ruotare, desideroso com'era di far regnare la confusione. Queste mie parole vogliono solamente descrivere il buon cuore del nostro genio teorico (non ho assolutamente idea di come sia il suo cuore, ma probabilmente è un cuore onesto, non credo proprio si tratti di un cuore ambizioso). Però io non credo proprio che sia possibile gettare il mondo del proletariato nella confusione, far esplodere Lushan e impedire alla Terra di ruotare. Un antico che scalò Lushun disse: “Benché lo stato di Qi sia in pace, qualcuno teme che il cielo possa cadere”. Noi non dobbiamo imitare quegli abitanti dello stato di Qi.
Infine, per quanto riguarda le mie citazioni, sono convinto che non gli siano di grande aiuto. Quanto ho inteso dire è che è soprattutto grazie alla pratica sociale degli uomini, e non grazie al genio degli uomini, che il mondo fa progressi. (Le citazioni del compagno Lin Biao usate da Chen Boda sono addirittura otto, quasi fossero il più prezioso dei tesori!)(5) Ne ho riflettuto con il compagno Lin Biao ed entrambi abbiamo convenuto che su questa questione, oggetto di interminabile contesa fra gli storici e gli storici della filosofia, cioè la questione se la storia sia fatta dagli eroi o dagli schiavi, se la conoscenza degli uomini (e anche il talento appartiene alla categoria della conoscenza) sia innata o acquisita, se sia corretta la teoria idealista dell'apriorismo o la teoria materialista del riflesso, su questa questione insomma noi non possiamo che collocarci sulle posizioni del marxismo-leninismo, e quindi non possiamo assolutamente mescolarci alle chiacchiere e sofisticherie di Chen Boda. Allo stesso tempo riteniamo entrambi che dobbiamo proseguire i nostri studi su questa questione, che riguarda la teoria marxista della conoscenza. Non dobbiamo assolutamente credere che non ci sia nulla da studiare in merito.
Spero che i compagni si associno a noi nell'assumere questo atteggiamento, si uniscano, conquistino vittorie ancora più grandi e non cadano nelle trappole di chi si spaccia per conoscitore del marxismo, ma all'atto pratico fondamentalmente non ne sa nulla.
Mao Zedong
31 agosto 1970
Distribuito fra i partecipanti alla II Sessione plenaria del IX CC del PCC. Pubblicato nelle Istruzioni del CC del PCC sulla questione antipartito di Chen Boda (circolare n. 62/1970 del 16 novembre 1970).
 

Più di dieci anni fa ho smesso di avere la carica di presidente della Repubblica
Dite di rappresentare il popolo? Io non lo rappresento più da oltre dieci anni, dato che siete convinti che per rappresentare il popolo sarebbe necessario avere la carica di presidente della Repubblica.
Io ho smesso di ricoprire questa carica più di dieci anni fa, il che equivale a dire che da oltre dieci anni non rappresento più il popolo, giusto? Allora dico che chi vuole rappresentare il popolo, si accomodi! Io non sono in grado di rappresentarlo. Voi avete fatto saltare in aria Lushan, io non sono stato in grado di fare nemmeno questo. Che potete farci?
(Discorso di chiusura della II Sessione plenaria del IX Comitato Centrale del PCC1
- estratti – in Jianguo Yilai Mao Zedong Wengao - Manoscritti di Mao Zedong successivi alla fondazione della Repubblica popolare cinese, vol. XIII, Casa editrice dei documenti del Comitato centrale, 1998)
 

Nelle questioni di principio non ho mai avuto nessuna modestia
Ma quale modestia? nelle questioni di principio, io non ho mai avuto nessuna modestia. Bisogna osare andare controcorrente. Andare controcorrente è un principio marxista-leninista. Quanto ho fatto a Lushan è stato proprio andare controcorrente.
(Note all'autocritica di Wu Faxian, 14 ottobre 1970, in Jianguo Yilai Mao Zedong Wengao – Manoscritti di Mao Zedong successivi alla fondazione della Repubblica popolare cinese, vol. XIII, Casa editrice dei documenti del Comitato centrale, 1998).

1 ottobre 2014