Come tre anni fa
Genova travolta da acqua e fango
Sindaco Doria (Sel), governatore Burlando (PD) e Protezione civile vergognatevi! Il governo smetta di cementificare l’Italia e risarcisca subito i danni
Contestati Doria, e richieste le dimissioni, e Grillo
Una vergogna, sì. Il territorio di Genova, come quello di Recco (ma alluvioni si sono sviluppate anche a Rapallo e nella Riviera di Levante, ma anche in altre parti della Riviera) è stato molte volte oggetto di catastrofiche alluvioni (basti pensare al novembre del 2011). Quanto succede a partire dalla notte tra il 9 e il 10 ottobre (mentre scriviamo la situazione sembra purtroppo destinata a peggiorare poiché l’allerta meteo non è terminata e la popolazione è del tutto abbandonata a se stessa), a tre anni di distanza, e ciò la dice lunga: 1 morto e una giovane soccorritrice colpita da malore, mentre spalava il fango, ricoverata in gravi condizioni, centinaia di persone (bilancio purtroppo provvisorio, come ogni altro dato ora comunicabile) senza più nulla, perché hanno perso tutto ciò (poco, ma qualcosa) che avevano. Si calcola che soltanto per riaprire con i primi interventi le strade provinciali colpite serviranno 7 milioni di euro ed altre risorse non ancora calcolate per la messa in sicurezza definitiva. Una prima stima dei danni pubblici dell’alluvione è di 200 milioni, cui si aggiungono gli oltre 100 milioni di danni ai privati delle associazioni di categoria di commercianti e imprese (ma cfr. a quanto affermato prima; si tratta di non altro che di una prima stima, purtroppo decisamente “rivedibile in alto”).
Scuole di ogni ordine e grado chiuse, circolazione ferroviaria sospesa sia sulla Genova-Milano che sulla Genova-Alessandria-Torino, alcuni voli dirottati a Milano Malpensa ed uno rientrato in Germania.
La popolazione abbandonata a se stessa da giorni spala il fango per le strade, nelle case, negli ex-esercizi commerciali. In prima linea i giovani genovesi che con commovente generosità stanno soccorrendo la città, mentre le istituzioni sono del tutto assenti e la Protezione civile appare allo sbando.
E il valzer vergognoso (sì, espressioni della stessa area semantica, ma necessarie per ribadire il concetto) delle responsabilità che vengono “rimpallate” dal sindaco Marco Doria, di area SEL, già insegnante e ricercatore, giovedì sera tranquillamente al Teatro d’Opera a godersi l’inizio della stagione operistica, affermando poi di non esser stato “allertato”, al governatore Claudio Burlando (ingegnere, provenienza PCI e poi PDS, ex-sindaco di Genova, ex-ministro-entrambe le volte coinvolto in vari scandali anche gravi, poi, non si sa bene come “sanati”) sulle previsioni atmosferiche non attendibili e non esatte, ancora al Presidente attuale della Protezione civile, Franco Gabrielli, provenienza DC, che afferma essere state inattendibili le previsioni, senza sostenere la necessità (testuale) di “crocifiggere” i responsabili, ma anche e soprattutto assertore di “condizioni privatistiche” (sic!) come quelle, secondo lui, attuatesi brillantemente in occasione del recupero della “Costa Concordia”. Curiosamente, in TV e nei giornali si è sviluppato uno scambio di polemiche tra chi rimpiangeva Guido Bertolaso, anch’egli di orientamento DC (“uomo di Andreotti”, s’era sentito dire da voci “autorevoli”), predecessore di Gabrielli, dimessosi o fatto dimettere/pensionato nel novembre 2010 e i “gabriellisti”, quasi non fosse lo scontro tra due DC...
Le responsabilità vere sono di un potere e sottobosco politico che ha deforestato e costruito incessantemente, senza fermarsi davanti ad alcuna speculazione edilizia, penalizzando sempre il proletariato e le sue costruzioni, naturalmente più deboli ed indifese, di una classe dominante borghese responsabile dello scempio idro-geologico di un paese che, negli anni, ha visto disastri a Genova, come nel Vajont o a Firenze, nelle Marche, come in Veneto o in Calabria e più recentemente in Sicilia, ancora in Veneto come a Roma, a Parma, in Toscana e in Friuli. Ma, oltre ai disastri immani come quello rinnovatosi a Genova, c’è il ricordo di fatti minori, come la nevicata fiorentina del 2010 (allora era sindaco Matteo Renzi...) che non causò gravi danni, ma una situazione gravissima nel traffico cittadino.
Intanto, a riprova dell’indecente corruzione che domina nelle istituzioni borghesi è venuto fuori lo scandalo dei quattro dirigenti del Comune, che nel 2014, amministrazione Doria, per “il loro buon lavoro per la sicurezza idrogeologica della città” hanno ottenuto “retribuzioni di risultato” tra i 6 mila e i 17 mila euro oltre lo stipendio”.
Ma i politicanti borghesi perseverano e fingono di non vedere nulla; il popolo genovese, però, come si è visto anche nei TG più ligi al potere, è sanamente arrabbiato, tanto che i fischi di sabato mattina non hanno risparmiato il cardinale Angelo Bagnasco, che non si è dimenticato di farsi vedere in pubblico, come ogni “buon pastore”.
Durissime poi le contestazioni al sindaco Marco Doria: “Prendi la pala e pulisci” gli hanno urlato i commercianti le cui attività sono state distrutte dall’alluvione e ”Vai a casa“, “Siete spazzatura“ e “Hai paura? Verrà anche il momento che prenderete gli schiaffi“. Alla richiesta di dimissioni che veniva a più voci dalla popolazione alluvionata, il sindaco ha risposto picche, rimanendo ben attaccato alla sua poltrona. Altrettanto dura è stata la contestazionre al leader del M5S Beppe Grillo arrivato a Genova a fare passerella dopo cinque giorni dal disastro. Un gruppo di giovani che da giorni è a spalare via il fango dal Museo di Storia Naturale gli ha urlato “Pagliaccio, perché non vieni a dare una mano concreta”.
Intanto la Procura di Genova ha deciso di aprire un fascicolo contro ignoti per ‘disastro colposo’, dopo aver acquisito foto e video dell’alluvione.
L’attuale cricca politica borghese al potere, vera “tigre di carta” (Mao), deve essere spazzata via come merita. Renzi deve pagare subito i danni.
15 ottobre 2014