La Milano antifascista e antirazzista scende in piazza contro l’adunata fascio-leghista
Coinvolti i manifestanti nel lancio degli slogan del PMLI anche contro la politica di lacrime e sangue della UE
Antifascisti, antirazzisti e migranti si schierano sotto le rosse bandiere del PMLI
Redazione di Milano
A Milano, nel pomeriggio di sabato 18 ottobre, contro la becera adunata nazionale razzista e xenofoba per fomentare ulteriore odio e insofferenza verso gli immigrati “clandestini” del “Terzo mondo” che “rubano il lavoro agli italiani”, indetta dalla Lega Nord - che dietro il motto “Stop invasione” ha visto marciare assieme le camicie verdi nazileghiste con quelle nere degli squadristi di Casapound da Porta Venezia a Piazza Duomo ad onta della Città Medaglia d’Oro alla Resistenza – oltre 3mila antirazzisti e antifascisti si sono dati appuntamento alle ore 15 in Largo Cairoli rispondendo all’appello dei centri sociali autogestiti che hanno indetto la contromanifestazione con un corteo aperto dallo striscione “Chi ama la libertà odia la Lega”.
È un corteo prevalentemente partecipato da giovani, italiani, migranti e italiani figli di migranti che sono scesi in piazza come studenti, lavoratori, precari e non, o immigrati superfruttati, ricattati e senza diritti, oppure disoccupati, tutti insieme nel prendere coscienza che “il vero nemico è chi ti affama, non chi ha fame come te” come si legge in uno dei tanti striscioni.
Tante le bandiere rosse dei partiti, dei centri sociali, dei comitati per la casa e dei sindacati (escluse quelle della CGIL che per ordine della segreteria camussiana milanese ha disertato il corteo), le più alte a sventolare sono indubbiamente quelle del PMLI presente con una combattiva delegazione lombarda guidata dai compagni Angelo Urgo ed Alessandro Frezza e composta da militanti e simpatizzanti provenienti dalle province di Milano, Bergamo e Varese che è stata ben accolta da vari manifestanti antifascisti, antirazzisti e migranti che via via si schieravano dietro il suo rosso schieramento di rosse bandiere con al centro l’apprezzatissimo cartello con su affissi il manifesto che invita a spazzare via il governo del Berlusconi democristiano Renzi, e quello realizzato dal Comitato lombardo del Partito: “Abrogare la legge Bossi-Fini! Basta pagare per restare! Cittadinanza subito per i figli dei migranti! Chiudere tutti i CIE!” e raffigurante un immigrato nei panni di uno schiavo che spezza le catene dell’oppressione razziale e del supersfruttamento capitalistico.
A centinaia i volantini del PMLI diffusi riportanti l’appello della Commissione giovani del CC del Partito dal titolo “Giovani, date le ali al vostro futuro”, volantino che ha riscosso interesse tanto tra i giovani italiani che tra quelli migranti. Diffuse anche copie del numero speciale de “Il Bolscevico” – appositamente stampato interamente a colori per l’occasione – sulla recente commemorazione di Mao svoltasi a Firenze riportante il testo integrale del discorso pronunciato dal compagno Loris Sottoscritti, a nome del CC del PMLI, dal titolo “Mao e la missione del proletariato”.
Coinvolgendo i manifestanti aggregatisi alla delegazione del PMLI al grido di: “I migranti non sono clandestini, abrogare la legge Bossi-Fini”, “Lavoro, diritti, servizi sociali, non vogliamo le leggi razziali”, “Lega razzista, partito neonazista”, “I nazifascisti e chi li protegge, non vanno tollerati, ma messi fuorilegge” (rivolto innanzitutto a Casapound) e “CIE, CARA (i campi di concentramento per i richiedenti asilo), xenofobia, questo è neofascismo e non democrazia”, la rappresentanza del PMLI ha partecipato a tutto il corteo stimolando il già alto spirito combattivo dei manifestanti. Tra gli slogan lanciati dai marxisti-leninisti anche quelli contro le politiche di lacrime e sangue della UE, per l’obbiettivo strategico della conquista del socialismo contro il capitalismo, per l’abbattimento del regime neofascista e il suo governo Renzi.
I nostri compagni hanno inoltre coinvolto i manifestanti coi canti di “Bandiera Rossa”, “L’Internazionale”, “Bella Ciao”, “Fischia il Vento” e “Stalingrado”.
Mentre il corteo scorre nei pressi del popolarissimo mercato alimentare di viale Papiniano, solidarietà e condivisione sono palpabili. Molti lavoratori migranti (in prevalenza nordafricani) vi lavorano ed esprimono la loro partecipazione anche regalando cassette di frutta ai manifestanti. Il corteo si ingrossa sempre più fino a concludersi in Piazza Santo Stefano dove, a protezione dell’adunata fascio-leghista che si stava per concludere nella vicina piazza Duomo col comizio del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, c'era un ingente schieramento di polizia e finanzieri in tenuta antisommossa. Per disturbare sonoramente il comizio di Salvini sono quindi stati sparati in aria, da Piazza Santo Stefano, dei fuochi d’artificio.
22 ottobre 2014