Prosegue la battaglia attorno a Kobane mentre la Turchia concede il passaggio ai curdi iracheni
I bombardamenti imperialisti non fermano l'avanzata dello stato islamico
Il ramo yemenita-saudita di al Qaeda, l'Aqap, ha espresso sostegno per i “combattenti in Iraq e Siria” bombardati dalla coalizione guidata dagli Usa
Dopo quasi tre mesi di attacchi aerei contro le sue forze di terra lo Stato islamico continua a guadagnare terreno, in Siria e soprattutto in Iraq. Solo in parte la sua avanzata è stata rallentata come nel caso della battaglia attorno alla città curda di Kobane in Siria, al confine con la Turchia, per la resistenza in particolare delle formazioni del Partito dell'unione democratica, la principale forza politica del Kurdistan siriano. Un esempio che ha spinto Usa e Turchia a concordare un aiuto di truppe di terra ai curdi siriani di Kobane; Ankara ha ottenuto che non fossero miliziani curdi siriani o turchi ma degli alleati curdi iracheni, i peshmerga.
“Aiutiamo le forze peshmerga curde ad attraversare il confine per raggiungere Kobane”, annunciava il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, il 20 ottobre anche se non è chiaro quando si stato programmato il passaggio dei peshmerga dalla regione autonoma curda nel nord dell'Iraq alla Siria, via Turchia.
Da parte sua l'aviazione americana ha annunciato il 21 ottobre il lancio per la prima volta di armi, munizioni e attrezzature mediche ai difensori di Kobane. Un intervento almeno in parte non riuscito dato che in un video diffuso dai miliziani dello Stato islamico (Is) si vedono armi e munizioni lanciate per sbaglio sulle postazioni da loro controllate attorno alla città siriana.
Le formazioni dell'Is hanno lanciato una controffensiva su Kobane e su altri bersagli nel nord dell'Iraq, dove contro di loro agisce anche l'aviazione francese e di altri paesi della coalizione imperialista. In particolare hanno sferrato attacchi nella zona della diga di Mosul e nella Nineveh Valley. Sembrano parte dell'offensiva dell'Is nelle regioni centrali dell'Iraq gli attacchi con autobombe del 20 ottobre contro la città sacra sciita di Karbala, e diverse moschee sciite nei quartieri periferici della capitale Baghdad.
Un sostegno ai “combattenti in Iraq e Siria” bombardati dalla coalizione dei paesi occidentali guidata dagli Usa è stato espresso il 17 ottobre dal ramo yemenita-saudita di al Qaeda, l'Aqap. L'organizzazione ha quindi invitato ad attaccare “l'America economicamente e militarmente”, perché è Washington “l'ispiratore della nuova campagna militare”.
22 ottobre 2014