Riunione del direttivo della FILCTEM-CGIL di Firenze
I lavoratori contro il Jobs Act spingono la CGIL a indire lo sciopero generale
Interventi in maggioranza critici verso l'operato del vertice CGIL. Un combattivo operaio del Mugello eletto all'unanimità Vice presidente del direttivo, fortemente applaudito il suo intervento. Fuso difende Renzi e attacca lo sciopero generale e il socialismo
Il 15 ottobre, alla presenza di 55 delegate e delegati, si è svolta la riunione del direttivo provinciale della FILCTEM–CGIL di Firenze presso la Casa del popolo di San Bartolo a Cintoia. Presenti Mauro Fuso (Segretario della Camera del Lavoro di Firenze e Gabriele Mazzariello (Segretario organizzativo della FILCTEM–CGIL nazionale).
All’ordine del giorno vi erano la presentazione delle proposte per la presidenza del direttivo e per la composizione della nuova segreteria della categoria, e la situazione politico-sindacale generale collegata all’organizzazione della manifestazione di Roma del 25 ottobre.
Alla presidenza del direttivo è stato eletto un funzionario della FILCTEM e come Vicepresidente il sottoscritto in rappresentanza della minoranza congressuale “Il Sindacato è un’altra cosa”.
Dopo il voto del direttivo, all’unanimità, sull’elezione di Presidente e Vicepresidente ho preso la parola per ringraziare le compagne ed i compagni della mozione congressuale che con il loro impegno e la loro dedizione hanno permesso alla nostra mozione appunto di raggiungere un risultato che, seppur piccolo in termini numerici, ribadisco è pur sempre un risultato e che così facendo hanno contribuito alla mia elezione. E’ chiaro, così come ho detto poi nell’intervento, che il mio impegno sarà quello di operare nella direzione di un rafforzamento del potere decisionale e direttivo e di partecipazione attiva proprio di un'Assemblea di lavoratrici e lavoratori e di controllo sull’operato della nuova segreteria (composta tra l’altro, cosa inedita, anche da tre delegati lavoratori). Al mio intervento ha fatto seguito un lungo e caloroso applauso. Di tutto ciò, frutto di un lungo lavoro che non si esaurisce certamente qui, ringrazio con tutto me stesso il PMLI che mi appoggia e mi sostiene ogni giorno nel lavoro sindacale.
Dopo l’elezione della segreteria si è passati alla relazione del Segretario della FILCTEM provinciale Bernardo Marasco sulla situazione politico-sindacale. Pur criticando l’operato del governo Renzi anche con espressioni forti tipo “bisogna opporsi con vigore ad un modello culturale che a noi è contrario” oppure “se veniamo sconfitti vincerà il paese dei prepotenti che decreteranno la parabola discendente del Paese”, dimostra poi la mancanza di volontà della dirigenza della CGIL di spingere fino in fondo sull’acceleratore della protesta affermando che “abbiamo la nostra idea di come fare le riforme” oppure “il contratto a tutele crescenti è utile se abolisce tutte le altre forme contrattuali oggi presenti”.
Finita la relazione si è passati agli interventi, la maggioranza dei quali molto critici anche sull’operato della CGIL in questi frangenti.
Un delegato di una fabbrica del Valdarno fiorentino ha detto: “ci si aspettava lo sciopero generale, se il governo Renzi sta procedendo velocemente sul Jobs Act anche la CGIL ha le proprie responsabilità!”. Un lavoratore di una fabbrica di materie plastiche ha affermato che c’è timore tra i lavoratori soprattutto sulla misura del controllo a distanza del lavoratore e che la CGIL deve fare di più sulla prevenzione dei contrasti tra lavoratori italiani e stranieri (è già la seconda volta consecutiva che lo afferma, sintomo di una situazione di pericolo crescente). Un operaio di una fabbrica della piana fiorentina ha detto: “è emblematico che al Senato Guglielmo Epifani e Valeria Fedeli, già dirigenti del Sindacato ai massimi livelli, abbiano votato a favore del Jobs Act! Dirigenti e delegati e lavoratori della CGIL se iscritti al PD si facciano un esame di coscienza perché le due cose non possono andare più di pari passo!”.
Sono intervenuto anch'io, denunciando a più riprese l’attacco che Renzi ed il suo governo stanno portando alla classe operaia, attacco che tende ad uniformare al basso le lavoratrici ed i lavoratori e affermando che “non è un caso che il Jobs Act sia stato presentato dal ministro Poletti che da presidente delle cooperative ha di fatto sperimentato da tempo tutte le forme di precarietà e di bassi salari!”. Ho poi continuato dicendo che di fronte a questo attacco non sono più possibili e giustificabili tentennamenti da parte del Sindacato che, pur continuando a lavorare per un’ottima riuscita della manifestazione di Roma, deve da subito presentarsi nei luoghi di lavoro per organizzare lo sciopero generale in risposta alle prevaricazioni governative. Ho così concluso: “Ci si deve mobilitare perché ormai si è già in forte ritardo, dobbiamo far capire a Renzi, governo e padroni una volta per tutte che il potere politico spetta di diritto alla classe operaia che produce l’intera ricchezza del Paese!”.
L’intervento è stato fortemente e convintamente applaudito e non sono mancati gli attestati di stima da parte di alcuni delegati.
I lavori sono proseguiti con le conclusioni di Fuso e Mazzariello che hanno ribadito da par loro il pensiero riformista, proprio della maggioranza di destra della CGIL. Fuso in particolare non ha mancato di esprimere le sue solite “stoccate” ai compagni più combattivi del tipo: “Il consenso a Renzi c’è, ha preso il 41%, però o fa altre politiche
o va via”, oppure, “lo sciopero generale ora depotenzia la manifestazione del 25 ottobre”, oppure, “il socialismo in un solo Paese non si fa, la storia ce lo insegna!”.
Concludendo, credo che sia stata una riunione molto interessante che ha palesato, più di altre volte, l’ormai evidente scollamento tra la dirigenza sindacale ed i lavoratori. Sarà mio compito fare in modo che le contraddizioni oggi esistenti maturino e si canalizzino nel verso giusto.
Coi Maestri ed il PMLI, vinceremo!
Andrea, operaio del Mugello - Firenze
5 novembre 2014