Militante celebrazione della Rivoluzione d'Ottobre a Milano
Proiettato il video del PMLI. Discorso di Urgo. Vivace dibattito
Dal corrispondente del Comitato lombardo del PMLI
Per celebrare in modo militante il 97° Anniversario della Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre, immortale opera dei marxisti-leninisti e del proletariato russi guidati da Lenin e Stalin, il Comitato lombardo del PMLI ha organizzato una riunione di studio collettivo tra militanti, simpatizzanti e amici del Partito svoltasi nel pomeriggio di sabato 8 novembre presso la Sede milanese del PMLI.
L’iniziativa è cominciata con un discorso introduttivo, pronunciato dal Segretario regionale, compagno Angelo Urgo, dopo di cui si è data visione del video "Seguiamo la via dell'Ottobre, per l'Italia unita, rossa e socialista" – realizzato nel 2007 dalla Commissione per il lavoro di stampa e propaganda del CC del PMLI – al quale è seguito un dibattito fra gli invitati sui temi inerenti la Rivoluzione d’Ottobre ma anche aperto su riflessioni sulla linea del Partito e l’attualità.
Nel suo discorso introduttivo Urgo ha ribadito l'importanza storica e gli insegnamenti della Rivoluzione d'Ottobre, sottolineando alcuni suoi frangenti storico-politici di fondamentale importanza, ha duramente criticato le linee controrivoluzionarie del PCI revisionista quali quelle gramsciana, togliattiana e berlingueriana che hanno rinnegato in un modo o in un altro l’universale bandiera dell’Ottobre, proseguendo nello spiegare come tale bandiera sia stata invece raccolta e issata ben alta solo dal PMLI che ne è stato l’unico, vero e coerente alfiere nella storia del nostro Paese come dimostrato sia dalla sua vita, passata e odierna, che dalla sua elaborazione teorica scaturita dai suoi 5 storici congressi nazionali.
Urgo ha concluso rilanciando le riflessioni fatte dal Partito nell’introdurre e attualizzare l’articolo di Lenin “Gli insegnamenti della rivoluzione” pubblicato su Il
Bolscevico,
denunciando le “delizie” della crisi capitalistica globale e condannando la politica sociale, economica e repressiva di Renzi e l’attuazione, sotto il suo governo, del completamento definitivo dell’instaurazione del regime neofascista, un processo durato tutto il ventennio berlusconiano. Ha stato ribadito, infine, che il proletariato russo vinse grazie alla direzione del Partito bolscevico di Lenin e Stalin, e che se anche il proletariato italiano vuole cominciare a vincere nelle sue battaglie quotidiane per il lavoro e per il salario e nella guerra generale contro la borghesia e il capitalismo deve avere fiducia nel marxismo-leninismo-pensiero di Mao e dare tutte sue straordinarie energie al PMLI.
Dopo la proiezione del video è stato aperto il dibattito tra i compagni.
Nel suo intervento il compagno Andrea ha sottolineato come una società basata sul raggiungimento del massimo profitto privato qual è il capitalismo è destinata inevitabilmente ad entrare in crisi prima localizzate e poi mondiali. Ha quindi affermato che noi marxisti-leninisti dobbiamo essere in grado di spiegare alle masse più avanzate che la via d’uscita dalla crisi c’è, ma non è nel capitalismo, che la genera, bensì è “quella società che da quando fu realizzata in URSS dopo la Rivoluzione d’Ottobre, ha dimostrato come la borghesia sia una classe inutile”, ossia il socialismo: “un mondo possibile e non oppressivo, dove ci sarà massima democrazia per chi lavora e nessuna libertà per gli sfruttatori ed oppressori” aggiungendo che “non possono convivere la libertà di far profitti sullo sfruttamento altrui con quella di lavorare in condizioni umane, come ha dimostrato la storia”. Andrea ha quindi esortato a propagandare il principio enunciato dal compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, che il potere politico spetta di diritto al proletariato.
La compagna Rosy, riferendosi alla biografia di Lenin descritta nel video, ha chiesto ulteriori spiegazioni in merito alla figura di Alexandr Ulianov, il fratello maggiore di Lenin che fu condannato all’impiccagione per aver organizzato, con altri aderenti all’organizzazione populista “Narodnaja Volja”, un attentato contro lo zar Alessandro III. Nella risposta il compagno Urgo ha spiegato come l'odio di classe è un sentimento naturale che gli oppressi e gli sfruttati di tutto il mondo provano contro i loro aguzzini, un sentimento giusto al quale però non va dato libero sfogo per "fattori personali individuali", poiché in questo caso si farebbe il gioco dei padroni, che non temono l'azione individuale e di piccolo gruppo, che tuttalpiù può intimorire un singolo sfruttatore od oppressore ma non torce un capello all'intero sistema capitalista.
I grandi cambiamenti storici sono sempre stati opera dei popoli, mai di singole persone o di piccoli gruppi, a maggior ragione un cambiamento epocale come l'abbattimento del capitalismo e la costruzione del socialismo non può che essere opera del popolo e non di una piccola "avanguardia" elitaria e staccata dalle masse; questa è la lezione che Lenin trasse dalla tragica fine del fratello: "No, non seguiremo questa strada, non è questa la strada da battere".
Una strada che - ha concluso Urgo - è destinata al fallimento, tant’è che la borghesia non ha nessun interesse a combattere realmente il terrorismo, e a vincerlo, perché il terrorismo è una pratica piccolo borghese che rafforza il capitalismo, tanto più che in Italia è sempre stato manovrato dalla borghesia stessa tramite i servizi segreti, come accertato anche da inchieste e sentenze della magistratura borghese.
“In tempi come questi - ha affermato nel suo applaudito intervento il giovane compagno Mattia - una rivoluzione socialista è più che mai attuale ed è oggettivamente necessaria, occorrerà che questa necessità sia anche soggettivamente acquisita da parte della maggioranza del proletariato e delle masse sfruttate ed oppresse, in un periodo come questo che vede il nostro Paese ormai allo sfascio”, denunciando la sempre più drammatica situazione di disoccupazione (44,2%) e supersfruttamento in cui versa la maggioranza dei giovani. “Renzi vuole introdurre per i giovani il ‘contratto a tutele crescenti’ ossia il Jobs Act, un vero e proprio inganno che rende i giovani neoassunti facilmente ricattabili e subordinati al capitalista, con l’esclusione dell’articolo 18 per i tre anni senza reintegro” ha insistito Mattia, “anche per questo motivo va affossato con la lotta di piazza!”.
Nel suo saluto a nome dell’Organizzazione di Viggiù del PMLI, il compagno Alessandro Frezza ha ribadito che l'unica via ancora valida oggi per rovesciare il potere borghese in Italia, sia quella di “fare oggi, da noi, nel nostro Paese, quello che Lenin e Stalin fecero in Russia” dato che “nessuna via italiana al socialismo, e nessuna ricetta riformista e parlamentarista in salsa sudamericana, miscuglio di anarchismo, trotzkismo, cristianesimo, potrà mai scalfire il potere borghese”. Frezza si è rivolto a tutti i sinceri comunisti affermando che “se vogliamo seguire la via tracciata da Lenin e Stalin l'unica strada che un comunista può intraprendere in Italia, è quella di unirsi al PMLI, schierarsi in maniera militante nelle sue file, partecipare alle manifestazioni innalzando le sue bandiere, facendo agitazione nelle fabbriche, nelle scuole e nelle piazze propagandando la sua linea politica rivoluzionaria tra gli operai gli studenti e le masse popolari”.
La compagna Cristina ha sottolineato che la rivoluzione socialista sarà sicuramente possibile anche in Italia non prima che la classe operaia abbia preso coscienza - tramite un sempre più grande, forte e radicato PMLI - di essere non solo una classe in sé ma anche una classe per sé con bisogni e rivendicazioni agli antipodi e antagonistici a quelli della borghesia “che oggi è all’offensiva tramite il potere politico esercitato dalla sua dittatura di classe che ha preso la forma di uno Stato che sta completando la sua metamorfosi in un regime neofascista che col governo Renzi sta facendo carta straccia del diritto democratico borghese del lavoro per facilitare l’incremento dei profitti dei padroni, facendo pagare le conseguenze della crisi generale del capitalismo esclusivamente ai lavoratori”.
L’iniziativa si è conclusa con la soddisfazione di tutti, in un clima fraterno e di coesione nel condiviso spirito proletario rivoluzionario di onorare la memoria del radioso Ottobre Rosso che rischiara il nostro cammino verso l’Italia unita, rossa e socialista!
Al servizio del Partito!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
12 novembre 2014