Mobilitazione nazionale con manifestazioni a Milano, Roma e Palermo
I pensionati scendono in piazza contro Renzi
Chiedono l'estensione del bonus di 80 euro e interventi urgenti su reddito da pensione, fisco, welfare, sanità, lotta agli sprechi e ai privilegi e misure più efficaci per rilanciare sviluppo, lavoro e occupazione
“#NonStiamoSereni”, i pensionati “protestano contro il governo e i partiti che li stanno impoverendo, vergogna” e "vogliono delle risposte", perché "di promesse non si vive".
Con questo slogan migliaia di pensionati sono scesi in piazza il 5 novembre nell'ambito della giornata di mobilitazione nazionale unitaria indetta dai sindacati di categoria Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uil-Pensionati per protestare contro i feroci tagli lineari del governo Renzi e per rivendicare.
Epicentro della mobilitazione sono state le manifestazioni di Milano, Palermo e Roma concluse rispettivamente al Teatro Nuovo, dove è intervenuta la segretaria dello Spi-CGIL Carla Cantone; al Teatro Politeama dove è intervenuto il segretario generale della Uilp e all'Auditoriom della Conciliazione con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil.
Durante i cortei i pensionati hanno incalzano il governo ricordando, negli slogan delle tre manifestazioni, tutte le promesse fatte da Renzi e che ancora attendono una risposta. "Questo governo ha promesso più equità", ma continua a stangare senza pietà le masse popolari; ha promesso "meno tasse anche ai pensionati" e invece continuiamo a prendere pensioni da fame, sottolineano in coro. In cima alle rivendicazioni c'è invece l'estensione anche ai pensionati del bonus da 80 euro che Renzi ha promesso in piena campagna elettorale per le Europee e che si è rimangiato già ad agosto. Ma i pensionati "vogliono risposte", anche "per il lavoro dei nostri figli e nipoti. Per lo sviluppo e l'occupazione. Per tutelare il reddito da pensione. Per un welfare pubblico e solidale. Per una legge sulla non autosufficienza. Per la lotta a sprechi e privilegi. Per estendere la riduzione delle tasse anche ai pensionati perché discriminarli è una grave ingiustizia".
Incalzati dalla piazza i vertici sindacali hanno criticato duramente il governo. Dal palco di Milano si alza forte il grido: “Siamo l’unico pezzo di welfare che funziona” accompagnato da scroscianti applausi. Stefano Landini, segretario generale dello Spi Cgil Lombardia denuncia con forza la mancanza di lavoro e i manifestanti si dicono pronti a lottare, come una volta, per difendere le loro pensioni (mediamente da fame) e per il futuro dei loro figli contro “Un governo di centrosinistra che sta distruggendo la democrazia: qui ci sono tanti ex sessantottini, vogliamo o no recuperare quella cultura e riprendere la lotta di classe” per dire che non tutti viaggiano sulla stessa barca e che “qui c’è chi rema e chi gozzoviglia facendosi trasportare?”.
Mentre Carla Cantone, segretario generale dello Spi-Cgil promette che “La prima cosa che chiederemo è lavoro per i nostri figli e i nostri nipoti”. E avverte Renzi e i suoi ministri che: “Non ci hanno fermato prima e non ci fermerete adesso”. Non si deve “ridurre il welfare, la sanità e l’assistenza, noi non lo permettermo, vogliamo veder tutelate le nostre pensioni e la mancata estensione delle 80 euro è un affronto. Vergognatevi, e state zitti. I nostri figli che sono operai non devono essere picchiati nelle piazze”. È arrivato il momento di tassare le pensioni dei ricchi – ha aggiunto Cantone durante l'intervento conclusivo - di lottare contro l’evasione, diminuire le spese militari a cominciare dai costosissimi caccia F35, cancellare le liste di attesa per un esame, estendere le tutele della maternità e smetterla di “dare retta al finanziere Serra” perché “il paese non è la ruota della fortuna, studia Renzi studia”.
Da Roma invece i pensionati denunciano che: "Non ci può essere l' equazione pensionati-povertà... Le pensioni – ha ricordato la neosegretaria della CISL Anna Maria Furlan - sono bloccate da 15 anni. Il 50% dei pensionati non arriva a 1.000 euro, e per 3,5 milioni la pensione è inferiore a 500 euro. Ancora una volta - ha detto - avevamo chiesto che gli 80 euro fossero estesi ai pensionati. Questo non è avvenuto neanche con la finanziaria".
A Palermo l'eccezionale afflusso di manifestanti ha costretto gli organizzatori ad allestire dei maxischermi fuori il teatro per poter ai tanti pensionati scesi in piazza di assistere agli interventi.
Insomma una bella giornata di lotta che evidenzia fra l'altro che i pensionati, al contrario dell'infame accusa propugnata da Renzi e dal suo nero governo, non sono dei “privilegiati e garantiti” che “rubano” risorse ai giovani. Ma come confermano gli ultimi dati dell’Inps, sono sempre più sul lastrico e ridotti alla fame con il 43 per cento delle pensioni - pari a 6,8 milioni di persone - che stentano a campare con meno di mille euro lordi, e con ben il 13,4 per cento - pari a 2,1 milioni di persone - addirittura sotto i 500 euro.
12 novembre 2014